Botta e risposta di minacce tra Trump e la Corea del Nord, Tillerson raffredda gli animi

  • 7 anni fa
Si è tenuta mercoledì nella capitale Pyongyang una marcia organizzata dalle autorità, contro le sanzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu.

Secondo fonti militari, la Corea del Nord starebbe “considerando” un piano per colpire l’isola base navale statunitense di Guam. Una possibile risposta ai tweet di Donald Trump:

My first order as President was to renovate and modernize our nuclear arsenal. It is now far stronger and more powerful than ever before….— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 9 agosto 2017


‘‘Il mio primo ordine da Presidente è stato quello di rinnovare e ammodernare il nostro arsenale nucleare. E’ ora più forte e più potente che mai’‘, si legge.

...Hopefully we will never have to use this power, but there will never be a time that we are not the most powerful nation in the world!— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 9 agosto 2017


‘‘Speriamo di non dover mai usare questa forza, ma non ci sarà un momento in cui non saremo la nazione più potente al mondo’‘.

“Credo che gli americani dovrebbero dormire sonni tranquilli, non dovrebbero preoccuparsi di questa particolare retorica degli ultimi giorni’‘, ha dichiarato il segretario di stato americano Rex Tillerson. “Credo che il Presidente, da comandante in capo, sentiva la necessità di una dichiarazione molto forte, diretta alla Corea del Nord. Ma penso volesse solo ribadire la capacità degli Stati Uniti di difendersi da qualsiasi attacco e difendere i propri alleati. Ed è quello che faremo”

L’isola di Guam, sulla quale Tillerson ha fatto scalo durante il volo dalla Malesia a Washington, è un piccolo territorio statunitense situato nell’oceano Pacifico occidentale, nell’arcipelago delle Marianne, essenziale per gli Stati Uniti da un punto di vista miliare.

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