Attacco a Berlino: Amri segnalato 7 mesi fa alle autorità italiane "è pericoloso"
  • 7 anni fa
Si aggiungono vari tasselli con il passare delle ore al periplo compiuto dal terrorista Anis Amri attraverso l’Europa. Berlino, Lione, Bardonecchia, Torino, Milano, fino a Sesto san Giovanni il tunisino freddato durante un controllo di sicurezza, avrebbe avuto anche dei complici.

Fonti della procura tedesca, sentite dai media, parlano di un connazionale, un quarantenne di origine tunisina, che avrebbe dato una mano nella preparazione dell’attacco e che ora è in manette.

E dalla Germania, filtrano informazioni secondo cui da tempo le autorità italiane erano al corrente della pericolosità di Amri. Il jihadista sarebbe stato segnalato già sette mesi fa.

A Stettino, l’autopsia effettuata sul corpo dell’autista polacco cui apparteneva il tir della strage di Berlino avrebbe rivelato che Lukasz Urban è stato ucciso ore prima dell’attentato e quindi non ha potuto cercare di evitarlo.

Cade così l’alone di eroismo attorno al 37enne polacco. Non ha lottato fino all’ultimo, Lukasz Urban, come gli investigatori avevano pensato dopo la prima ricostruzione della
dinamica dell’attentato.

Se l’indiscrezione sarà confermata, difficile che all’autista polacco possa venir riconosciuta la croce federale al merito, l’onorificenza richiesta da migliaia di tedeschi firmatari di una petizione online e che nei prossimi giorni verrà consegnata al presidente Joachim Gauck.
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