Andria: salvato un gheppio grazie alla collaborazione tra cittadini e volontari
  • 8 anni fa
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Ieri pomeriggio, dopo la segnalazione del signor Russo, il prof. Martiradonna, Presidente Provinciale di Ambiente e/è Vita Onlus e Nat. Federiciana Verde Onlus si è recato presso un'abitazione in Via Milano ad Andria per recuperare un uccello rapace, precedentemente trovato in una campagna nelle vicinanze di Montegrosso, frazione di Andria (BAT).

Il prof. Martiradonna, una volta recatosi sul posto, ha constatato che il rapace, un Gheppio, non era in grado di volare. Martiradonna, insieme ad un altro volontario, ha quindi prelevato l'uccello,
constatando la specie, Falco rupicoloides, detto anche Gheppio Maggiore, il quale una evidente cancrena secca alla zampa destra. Questa si sviluppa nelle parti periferiche degli arti a causa dell'ischemia.
La cancrena è una complicazione del processo di necrosi caratterizzata dalla decomposizione dei tessuti, che diventano nerastri o verdastri. Purtroppo, occorre immediatamente amputare l’arto prima che il processo diventa invadente e questo porta la morte del Falco. Martiradonna ha provveduto rifocillare l'animale, ponendolo provvisoriamente in un luogo caldo per non farlo soffrire.
Il Gheppio è stato poi trasportato presso il centro recupero della fauna protetta di Bitritto (BA).

Il gheppio maggiore è un uccello falconiforme della famiglia dei Falconidi. È una delle più grandi specie di gheppio ed è diffuso nei terreni aperti dell'Africa meridionale e orientale.
Il gheppio maggiore (Falco rupicoloides ) è un uccello falconiforme della famiglia dei Falconidi. È una delle più grandi specie di gheppio ed è diffuso nei terreni aperti dell'Africa meridionale e orientale.
Descrizione - Piume e penne sono formazioni cornee dalla pelle che ricoprono l'epidermide dei falchi e negli dell'adulti è generalmente color rossiccio chiaro, sia sopra che sotto. Il dorso, le ali e i fianchi sono segnati da strisce nere. Il petto presenta una serie di strisce scure, così come la testa, dove però non vi sono i caratteristici «baffi» tipici del Gheppio comune e/o Grillaio. Il groppone e la coda sono grigi con strisce nere; la coda ha l'estremità bianca. In volo, il bianco del sottocoda contrasta con i colori più scuri del resto del corpo. La forma vascolare dell’occhio è biancastra e tale caratteristica è utile per distinguere l'uccello da qualunque altra specie simile. Il becco è prevalentemente grigio-azzurro e le zampe e la cera sono gialle. Gli esemplari fiorenti hanno la coda rossiccia, invece che grigia, i fianchi striati e gli occhi scuri.

Il gheppio maggiore è lungo 29–37 cm ed ha un'apertura alare di 68–84 cm. Gli esemplari della sottospecie Falchi. rupicoloides pesano circa 181–334 g.

La specie è solitamente silenziosa, ma talvolta emette una serie di grida ripetute. Di solito il gheppio maggiore cattura le sue prede piombandole addosso da un posatoio esposto, come un albero o una roccia. È tuttavia in grado di catturare le prede stando librato in aria come gli altri gheppi. Si nutre soprattutto di invertebrati come cavallette, termiti, Coleotteri e solifugi. Cattura anche lucertole e, alle volte, piccoli uccelli, mammiferi e serpenti. Le prede vengono generalmente catturate al suolo. Questa specie accorre sempre in prossimità di un incendio, poiché cattura gli insetti e le altre creature alate che fuggono via dalle fiamme. Le fonti di cibo in eccesso vengono nascoste tra la vegetazione o tra le rocce. Vive nelle zone aride e aperte. Vive nelle regioni meridionali dell'areale è piuttosto comune e largamente diffuso, mentre in quelle settentrionali si fa più scarso e la sua distribuzione è a macchia di leopardo. La forma Falco rupicoloides, nidifica in alcune zone dell’Africa centrale ma predilige le zone dell’Africa meridionale.
Le fonti di cibo in eccesso vengono nascoste tra la vegetazione o tra le rocce. Per nidificare il gheppio maggiore utilizza i vecchi nidi di altre specie di uccelli. Vengono deposte da due a sette uova ma generalmente il loro numero è di tre o quattro. Queste vengono incubate per 22-23 giorni, soprattutto dalla femmina. I piccoli si involano dopo 30-34 giorni, ma rimangono dipendenti dai genitori per almeno altri 26 giorni.
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