Salvato ad Andria un bellissimo esemplare di Falco Grillaio

  • 8 anni fa
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Alle ore 19:15 del 4 luglio 2016, la Sig.ra Teresa fa recapitare alla sede dell’Organizzazione delle Guardie Federiciane un esemplare di Falco Grillaio, recuperato il giorno 3.7.16 in contrada San Martino ad Andria. Il falco Grillaio si trovava lungo i binari della Bari Nord, mentre saltellava sbattendo le ali. Il grillaio è stato accudito dal Socio Perito Agrario Daniela Delucia perché ferito alla zampa sinistra e ad una delle ali (probabilmente è stato investito da un’auto in corsa).

Nella mattina del 5 luglio, il Prof. Francesco Martiradonna, Responsabile Regionale del N.G.P.G.V. IVEA ZOOFILE alle ore 9:15 ha provveduto a consegnare il rapace, con gli allievi GV Pietro Lomuscio e Riki Santonicolo, al Comandante dr. Riccardo Zingaro, della Polizia Municipale di Andria il succitato grillaio, facendolo recapitare al Centro Recupero Fauna Selvatica di Bitritto (BA).

La Provincia BAT non ha personale adatto al recupero della Fauna protetta, per questo i volontari G.P.G.V. IVEA Zoofile, che non hanno nessun protocollo Economico, ne dal Comune di Andria ne dalla ex Provincia BAT contano solo sulla grande passione e volontà per l’aiuto dell’ambiente. Per questo devono solo accontentarsi di accudire in modo fortunoso e arcaico la fauna protetta e non, e quindi consegnarlo alla Polizia Municipale di Andria.

Il Falco grillaio (Falco Naumanni ), è il più piccolo fra i rapaci, ed è lungo 27–33 cm, con una apertura alare di circa 70 cm. È molto simile al gheppio ma ha un’apertura alare più corta. Nel grillaio maschio adulto non vi sono macchie nere sulla schiena al contrario del gheppio. Inoltre si differenzia dal gheppio per le sue unghie, nel grillaio sono chiare (giallastre), invece nel gheppio sono nere, quindi è così possibile distinguere anche le femmine ed i giovani che si presentano molto più simili al cugino gheppio.

Per quanto riguarda il piumaggio: maschio bruno, grigio e scuro, femmina bruno rossiccia con barrature scure. Apertura alare: 60 – 70 cm Peso: 90 – 200 gr Periodo riproduttivo: maggio-luglio Uova: 3-5.

Il grillaio è una specie a corologia eurocentroasiatico-mediterranea. L’areale di nidificazione si colloca tra il 52º parallelo in Polonia, dove nidifica irregolarmente, e il 56º parallelo nella zona del Volga, ampliandosi verso sud fino all’area del Maghreb. La maggior parte della popolazione è distribuita tra Spagna, Italia, Portogallo, Grecia, Macedonia, Turchia, Israele, ex Unione Sovietica.

L’areale di svernamento è localizzato nel continente africano, in gran parte a sud dell’equatore fino al Sudafrica.

In Italia, il grillaio risulta un migratore regolare, nidificante e parzialmente svernante. È nidificante dal livello del mare fino a 400-500 m s.l.m. in Basilicata e in Puglia, e fino a 1.000-1.100 m s.l.m. in Sicilia e in Sardegna. Il grillaio nidifica esclusivamente in Basilicata, Puglia, Sicilia, Lampedusa, Sardegna, Toscana, Emilia-Romagna, Calabria.

Questo piccolo rapace è molto più confidente del gheppio, infatti non è raro sostare accanto ad esso quando si liscia le penne o è impegnato a nutrirsi
su di un palo, senza batter ciglio per la nostra presenza. A differenza del gheppio è solito vivere in comunità, quindi è più semplice
che questi possano essere avvistati in gruppi.

Data la scarsa potenza del becco e degli artigli, si nutre principalmente di invertebrati come cavallette, coleotteri, grilli-talpa, insetti vari che coprono circa l’80% della sua alimentazione. Riesce comunque a predare con successo rettili come le lucertole e, occasionalmente, piccoli roditori terricoli. Cattura le sue vittime in prevalenza a terra, usando sia la tecnica di caccia all’agguato che il volo perlustrativo-Romagna, Calabria.


Dopo il ritorno dai luoghi caldi di svernamento, il Grillaio incomincia la sua attività riproduttiva, quasi sempre in colonie più o meno numerose. A fine aprile vengono deposte, direttamente in anfratti e buchi di rocce, talvolta nelle cavità di grossi tronchi, dalle 3 alle 5 uova che si schiudono dopo una cova di circa 28 giorni, effettuata prevalentemente dalla femmina.

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