Ruoppolo Teleacras - Operazione "Dna"

  • 12 anni fa
Il servizio di Angelo Ruoppolo ( http://www.facebook.com/pages/Angelo-Ruoppolo/40129859538?ref=search ) Teleacras Agrigento del 25 ottobre 2011. Blitz antimafia dei Carabinieri di Agrigento e della Direzione distrettuale antimafia. Arrestati 4 presunti fedelissimi di Gerlandino Messina tra Porto Empedocle e Realmonte.
Ecco il testo :
Se il blitz non fosse stato il "Dna", nome scelto perche' i quattro arrestati sono imparentati tra di loro e con boss di Cosa nostra, allora sarebbe stata l' operazione "Marna 3". Si', perche' gli stessi arrestati sono stati ammanettati tra Porto Empedocle e Realmonte, la costa della "Marna", la pietra argillosa bianca, gia' regno di Gerlandino Messina. Cosi' come il 29 ottobre del 2007, quando scatto' la prima "Marna", ed anche allora, come oggi, contro presunti fedelissimi del boss empedoclino. Nel mirino sono stati amici dell'ex latitante che avrebbero imposto e riscosso il pizzo presentando il biglietto da visita di Gerlandino. Non solo denaro, anche assunzioni di amici e parenti nelle imprese. Ecco gli arrestati : Filippo Focoso, 41 anni, di Realmonte, presunto capo della famiglia mafiosa del paese, fratello di lui, Joseph Focoso, spietato killer, esecutore materiale anche dell' omicidio di Giuliano Guazzelli e adesso ergastolano. Maurizio Di Gati racconta che Filippo Focoso e' stato interessato ai lavori della condotta "Favara di Burgio" e che e' rientrato a Realmonte dalla Germania per proseguire le attivita' criminose quando il fratello Joseph e' stato arrestato. Ancora Di Gati dichiara che l' albergo -- ristorante "Madison" a Realmonte ha pagato il pizzo a Gerlandino Messina e adesso paga a Filippo Focoso. Poi Salvatore Romeo, 52 anni, presunto affiliato alla omonima famiglia empedoclina, e fratello di Maurizio Romeo, gia' condannato per mafia al processo Akragas e adesso in carcere per estorsione. Poi Francesco Luparello, 37 anni, di Realmonte, affiliato alla famiglia realmontina ed alle dipendenze di Filippo Focoso. Luigi Putrone lo ricorda, tra l'altro, perche' quando lui fuggi' latitante nel 1998, sarebbe stato Luparello a essere suo battistrada per controllare che lungo il tragitto non vi fossero forze dell' ordine. Poi Domenico "Nicu" Seddio, 38 anni, anche lui di Porto Empedocle e "Messiniano" di ferro, e che sarebbe stato tra i piu' attivi, insieme a Romeo che e' suo cugino, nelle estorsioni. Sarebbero stati loro due, Seddio e Romeo, a trattare il pizzo alla Italcementi, segnalando parenti e affiliati da assumere. Luigi Putrone ricorda che su sua segnalazione e' stato assunto lo stesso Domenico Seddio, e poi Domenico Falzone, il fratello di Alfonso. Ed ancora Putrone rivela le estorsioni e i danneggiamenti ai commercianti di pesce Iaria, e alla ditta di surgelati Contino. E non solo : estorsione anche ad un dirigente pubblico, Lollino De Leo, a capo dell' Ente Acquedotto, "perche' -- dichiara Putrone - pensavamo che soldi ne avesse tanti come frutto di corruzione". I vincoli di parentela : non solo Seddio e Romeo sono cugini, poi la moglie di Francesco Luparello e' prima cugina di Filippo Focoso, e la madre della moglie di Francesco Luparello e' cugina della madre di Gerlandino Messina. L' inchiesta "Dna" si avvale dunque anche delle dichiarazioni dei pentiti storici di Cosa nostra agrigentina, Maurizio Di Gati, Alfonso Falzone, Pasquale Salemi e Luigi Putrone. Poi le indagini dei carabinieri di Agrigento, capitanati dal maggiore Salvo Leotta, e coordinate dal procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Vittorio Teresi, e dal sostituto Rita Fulantelli. Fernando Sestito e' stato il Gip che ha firmato i mandati di cattura.