SICILIA TV FAVARA - PAGANESIMO PER SAN CALOGERO E SAN GIUSEPPE DI FAVARA
  • 12 anni fa
Don Diego Acquisto boccia il paganesimo che viene introdotto a forza durante i festeggiamenti in onore dei Santi. Con una lettera, il parroco, fa particolare riferimento alle feste favaresi di San Calogero e San Giuseppe dove la parte liturgica e strettamente ecclesiale viene mixata con quella ludica e "profana" che abbonda e sovrabbonda di tutto e di più : una variegata gamma di iniziative coinvolgenti che, --dice- se per un verso sono il segno di una vivacità e fantasia creativa ed organizzativa non indifferente, per un altro verso --continua- sollecitano un'attenta "governance" pastorale. Ed al fine di mettere efficacemente "in guardia" i fedeli "da forme deviate della fede cristiana", non sembra sufficiente dividere, nell'unico manifesto che annuncia la festa del Santo, la parte liturgica da quella "profana". Nel programma si va dall'annuncio dei "botti" agli artistici e luminosi "giochi di artificio", alle rappresentazioni teatrali e cabarettistiche di vario genere e natura, alle mostre d'arte sacra e non, di pittura moderna, contemporanea e futurista; all'esibizione di giocolieri improvvisati, a quella invece di barzellettisti di professione, ma di dubbio ed equivoco gusto; alle sfilate di cavalli, alle sfilate di gruppi folkloristici, di moda e di majorettes, alle serate canore e di intrattenimento, con organizzazione di festivals vari; alle iniziative più diverse di svago, con tornei e gare sportive di tutti i tipi; alle benemerite iniziative di "solidarietà" e "integrazione"; all'inclusione, nella fase preparatoria dei giorni precedenti la festa -- (come è avvenuto a Favara per la festa di S. Calogero che si è conclusa ieri), anche, -scrive Don Diego, quasi indignato-... di una tappa del concorso nazionale "Una ragazza per il cinema, moda e fotogenia". Così diverse fortunate ragazze hanno potuto con successo mostrare le loro bellezze ed armonie anatomiche ad un folto pubblico, devoto di S. Calogero ed "entusiasta", ed ad una qualificata giuria di esperti. Naturalmente non sono mancate le vincitrici, le cosiddette MISS, che, come d'obbligo, in queste circostanze, cioè in abiti succinti (si fa per dire !), (come del resto tutte le altre colleghe "esaminate" !), nella "commozione" generale (che soprattutto si è impossessata fino alle lacrime delle dirette interessate), sono state premiate ed incoronate "reginette". Insomma una serata, che a Favara giurano non sarà facilmente dimenticata ed a cui anche il Sindaco non ha voluto mancare.
A festeggiamenti conclusi, l'interrogativo, che a Favara non poche persone responsabili e "pensose" si pongono, è se sia il caso di includere nei festeggiamenti di un Santo, anche questo tipo di manifestazioni, che, anche nella cultura corrente, sono in genere giudicate tipicamente mondane.
Mi pare --continua il Don- che l'appello del Comitato dei Teologi, richiamato in un mio precedente servizio a proposito dei festeggiamenti di S. Calogero ad Agrigento, si dimostri drammaticamente attuale anche per altre feste religiose, che si organizzano soprattutto in questo periodo estivo, in occasione di feste patronali e di Santi, il cui culto è particolarmente sentito da larghe fasce di popolo.
E se Don Acquisto boccia gli eventi collaterali alla festa religiosa di San Calogero e a quelli imminenti di San Giuseppe, promuove invece quella di San Gaetano che ha visto proprio ieri un numeroso gruppo di devoti, festeggiare il santo di cui portano il nome, in modo ben diverso. Una celebrazione di gioia semplice ed innocente, con un fascino tuttavia particolare, ben diverso dagli altri festeggiamenti.
I fedeli allora --continua il parroco- si interrogheranno sulla diversità di trattamento dei vari Santi e, in particolare, di questi S. Calogero e S. Giuseppe, ... con un certo ipotizzabile imbarazzo da parte di chi dovrà gestire gli eventi e potrà essere chiamato a fornire qualche spiegazione.
Ma, a parte tutto, -conclude- il problema sicuramente merita una qualche attenzione e sono sicuro che non sarà certamente sottovalutato dai nostri attenti pastoralisti, di concerto con le competenti autorità ecclesiastiche e curiali.
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