CN24 | Operazione "Tamanaco". Sequestrati 700 chili di coca, 16 arresti

  • 13 anni fa
http://www.cn24.tv Operazione "Tamanaco". Sequestrati 700 chili di coca, 16 arresti 'Ndrangheta e camorra controllavano insieme il traffico di droga Gli inquirenti parlano di uno dei maggiori sequestri di droga mai realizzati in Italia, con ben 700 chilogrammi di cocaina purissima al 93% sottratti ai narcotrafficanti, per un valore all'ingrosso sui mercati europei, di circa 120 milioni di euro. A gestire il traffico un'organizzazione criminale di altissimo livello, in cui era stata sancita una vera e propria "alleanza" strategica e finanziaria tra uno dei piu' importanti ed agguerriti sodalizi 'ndranghetistici della locride, i "Barbaro" di Plati', ed esponenti del clan camorristico dei "La Torre" attivo nel casertano. Una rete di narcotrafficanti internazionali in grado di movimentare ingenti quantitativi di sostanza stupefacente dal continente sudamericano (Colombia e Venezuela) verso il territorio italiano, passando per l'Africa ed i Paesi del Nord Europa. Oltre tre anni di indagini hanno portato oggi all'operazione denominata "Tamanaco" - dal nome dell'albergo venezuelano in cui avvenivano gli incontri tra i narcos e gli acquirenti italiani - portata a termine questa notte dal G.I.C.O. del Nucleo di Polizia Tributaria di Catanzaro, dal Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalita' Organizzata di Roma (S.C.I.C.O.), con la collaborazione della Tenenza di Mondragone (CE), attraverso l'esecuzione di 16 ordinanze di custodia cautelare in carcere ed il sequestro preventivo di beni per oltre 80 milioni di euro. La Polizia di Amsterdam ha eseguito 5 mandati di arresto europeo, nei confronti di altrettanti trafficanti olandesi affiliati all'organizzazione. Referente di un'organizzazione colombiana di narcotrafficanti era Vittorio Belgiovane 70 anni, noto broker di origini italiane. La regia italiana dell'operazione era in mano a Giuseppe Barbaro, 42 anni, arrestato il 12 dicembre 2008 dopo circa due anni di latitanza. Barbaro, secondo gli inquirenti, operava in stretta sinergia con altri malavitosi calabresi e, soprattutto, con alcuni esponenti della criminalità organizzata campana e laziale, fra cui Giovanni Sciacca, 51 anni, Emilio Boccolato 58, e Antonio Rea, 59. Secondo gli investigatori, Antonio Rea, soggetto insospettabile e con uno stile di vita molto regolare e apparentemente defilato, costituiva l'elemento di collegamento tra l'intera organizzazione radicata in Italia e il fornitore sudamericano Vittorio Belgiovane, di cui era l'esclusivo referente e portavoce. Proprio un viaggio di quest'ultimo in territorio italiano nell'agosto del 2005 monitorato dai militari del Gico di Catanzaro, ha rafforzato l'ipotesi investigativa secondo cui l'organizzazione fosse in procinto di concretizzare l'acquisto di una consistente partita di droga. Il venezuelano, infatti, era giunto da Caracas a Roma Fiumicino per pianificare gli ultimi dettagli dell'importazione che, secondo quanto emergeva dalle intercettazioni telefoniche ed ambientali, sarebbe dovuta avvenire con la spedizione, via mare, di un container contenente ufficialmente pelli bovine essiccate quale carico di copertura della sostanza stupefacente occultata all'interno. Grazie ad una minuziosa attivita' investigativa condotta nei giorni immediatamente successivi all'incontro, si e' riusciti a risalire al porto venezuelano da cui sarebbe partita la nave (La Guaira), al nome di quest'ultima ("Cala Palma" della Costa Container Lines S.p.a.), al porto di destinazione (Livorno) e, perfino, ai dati identificativi del container su cui viaggiava lo stupefacente. Il 14 settembre del 2005, dopo una breve sosta di cabotaggio nel porto di Vado 

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