Emilia Romagna - Maxi operazione contro la criminalità economica cinese

  • 14 anni fa
http://www.pupia.tv - Emilia Romagna - Maxioperazione della Guardia di Finanza dell'Emilia-Romagna che ha scoperto una frode al fisco da 300 milioni di euro, fra azzeramento dei redditi e Iva non pagata. Sono 1200 le aziende coinvolte. Il sistema si avvaleva della consulenza di connazionali laureati negli atenei italiani. Arrestati due imprenditori. Le 1200 aziende tessili cinesi finite nel mirino della Guardia di Finanza dell'Emilia-Romagna non erano sconosciute al Fisco, ma riuscivano ad azzerare i redditi perché compravano fatture false da una decina di altre aziende, sempre cinesi. La maxioperazione delle Fiamme gialle è partita nel 2008; si è conclusa con l'arresto di imprenditori cinesi, 24 persone denunciate per reati fiscali e sull'immigrazione, la scoperta di 77 lavoratori in nero, 62 clandestini di cui 11 arrestati. Le aziende sono sparse su tutto il territorio nazionale. Le dieci che producevano fatture false si concentrano in Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Lombardia. Il sistema di fatture false ha fruttato un azzeramento dei redditi per 250 milioni di euro e un'evasione di Iva per altri 45 milioni. Il sospetto è che le aziende si servissero della consulenza finanziaria di 8 commercialisti, quasi tutti cinesi e laureati in atenei italiani. Uno di questi otto è un commercialista italiano, presso cui lavoravano quattro professionisti di nazionalità cinese. Non sono indagati, ma il sospetto dei finanzieri è che fornissero suggerimenti per evadere il fisco.
Esisteva un vero e proprio tariffario per l'emissione di fatture false: una da 309mila euro costava all'imprenditore 600 euro. ''Siamo di fronte a una nuova forma di evasione fiscale'', commenta il tenente colonnello Fulvio Bernardini della Guardia di Finanza dell'Emilia-Romagna. (04.08.10)

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