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Trascrizione
00:00Sono momenti delicati in cui occorre sangue e freddo, in cui occorre prudenza, in cui è fondamentale
00:07ribadire l'amicizia e l'avvicinanza e in cui prendersi per mano con l'obiettivo che
00:15tasciano le atti. E questo, ripeto, vale tra Russia e Ucraina e vale per tutte le altre
00:20realtà in conflitto del mondo. Cosa si può fare? Ad esempio uno dei dossier che sto
00:27seguendo da ministro è quello delle Olimpia di Milano-Bortina 2026. La società Milano-Bortina
00:35che sta facendo le infrastrutture oggi, mentre siamo qua in Lombardia, in Veneto, in Trentino,
00:40in Alto Adige, dipende dal ministero e il 6 febbraio noi accendiamo la fiaccola olimpica
00:46a Milano e fino a metà marzo il mondo guarderà l'Italia. Ecco, l'evento olimpico, da che mondo
00:55è mondo, nella storia dell'uomo, è l'evento in cui i conflitti su quella pista, su quel
01:04campo di gara rimangono fuori. È per questo che gli appelli a non avere la bandiera di
01:12Israele e l'Olimpia di Milano-Bortina alimentano il conflitto. Il mio obiettivo è di averle tutte
01:19le bandiere alle Olimpia di Milano-Bortina, di tutti i paesi in conflitto, senza nessun
01:25atleta che si debba vergognare del posto dove è nato, dove è cresciuto, dove è vissuto.
01:32Quindi in prospettiva futura neanche una bandiera dovrà essere. Sarà facile arregarci per febbraio?
01:39No. Perché evidentemente per esserci, ma ripeto, penso a tutti i tiati di conflitto,
01:46penso a quanto sarebbe bello avere ora per allora sulle piste da scida all'altellina
01:53atleti ucraini e atleti russi, per non parlare solo del conflitto israeliano. C'è tempo fino
01:58a settembre per arrivare a questo. Quindi spero che tutti coloro che ne hanno possibilità
02:06e responsabilità in questi giorni di luglio, in questi giorni di agosto, in questi giorni
02:11di settembre lavorino per gettare acqua sul fuoco, non per gettare ulteriore benzina sul fuoco.

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