Vai al lettorePassa al contenuto principaleVai a piè di pagina
  • 15/07/2025
Roma, 15 lug. (askanews) - "Oggi sono otto mesi esatti che mio figlio Alberto è in prigione, ma tutto tace e tace anche la nostra presidente del Consiglio. Questo silenzio per me e la mia famiglia è insostenibile, il nostro Governo deve attivarsi come ha fatto quello svizzero con il compagno di prigionia di mio figlio che è stato liberato da poco ed ha raccontato alla stampa le terribili condizioni di detenzione in cui si trova ancora Alberto". Lo afferma Armanda Trentini, la mamma del giovane operatore umanitaria detenuto in Venezuela. La signora ha parlato fuori dal tribunale di Roma."Non possiamo più aspettare, le nostre istituzioni dimostrino di avere a cuore la vita di un connazionale e si adoperino con urgenza ed efficacia per riportare a casa nostro figlio mettendo in campo qualsiasi strumento di diplomazia come è stato fatto in altri casi: ogni giorno di inerzia in più corrisponde ad indicibili sofferenze per Alberto e per noi. Contatti non ce ne sono e noi aspettiamo con fiducia che qualcuno faccia ciò che è necessario. Otto mesi sono troppi e dobbiamo ribellarci", ha aggiunto la mamma di Alberto, visibilmente emozionata.

Categoria

🗞
Novità
Trascrizione
00:00Oggi sono otto mesi, otto mesi esatti che mio figlio Alberto è in prigione e ancora tutto tace e tace anche la nostra Presidente del Consiglio.
00:15Questo silenzio per me e la mia famiglia è insostenibile.
00:19Il nostro governo deve attivarsi come ha fatto il governo svizzero con il compagno di prigionia di mio figlio che è stato liberato da poco e ha raccontato alla stampa italiana le terribili condizioni di detenzione in cui si trova ancora Alberto.
00:39Non possiamo più aspettare. Le nostre istituzioni dimostrino di avere a cuore la vita di un connazionale e si adoperino con urgenza ed efficacia per riportare a casa il nostro figlio mettendo in campo qualsiasi strumento di diplomazia come si è stato fatto in altri casi.
01:05Ogni giorno di inerzia in più equivale a un ulteriore giorno di indicibili sofferenze per nostro figlio e per noi che trascorriamo le ore a immaginare e condividere la sua angoscia senza purtroppo poterla alleviare.
01:24I contatti non ce ne sono e noi aspettiamo e abbiamo fiducia che qualcuno faccia quel che deve fare, che è necessario per Alberto.
01:40Non possiamo più aspettare. Otto mesi sono troppi e dobbiamo ribellarci.

Consigliato