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  • l’altro ieri
A valle di via Senatore Arena a Torre Faro, a due passi dalla spiaggia bandiera blu si entra in un'altra dimensione. Non solo gli accessi negati al centro di una diatriba con i privati ma in spiaggia regnano degrado e crolli. La preoccupata lettera di alcuni villeggianti.

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Trascrizione
00:00Nei giorni scorsi a Capo Peloro, così come è stato fatto a Santa Margherita, sono comparsi
00:05pattini e zone d'ombra. Erano già arrivate le torrette di avvistamento, adesso presidiate
00:10dai bagnini. C'è una doccia che rappresenta l'invidia di ogni lido, con acqua giorno e
00:15notte abbellita da vere palme che garantiscono la privacy. Capo Peloro, dopo la conquista
00:19della bandiera blu, veste l'abito delle grandi occasioni e si presenta ai turisti, in grande
00:24stile, ma basta girare l'angolo, passare dal Mar Ionio al Martirreno per trovare tutta
00:29un'altra situazione. Si comincia dagli accessi negati, quegli odiosi cancelli, al centro di
00:34una diatribe sotto i riflettori del comune, che con il sindaco Federico Basile e l'assessore
00:38alle politiche del mare Francesco Caminiti hanno effettuato più di un sopralluogo. Ma
00:43sotto ad un noto ristorante, tra manufatti antichi e cadenti, figli di un'altra epoca,
00:48a monte di una spiaggia che merita quanto quello che sorge immediatamente sotto al pilone,
00:52regna il degrado. All'ombra della suggestiva torre degli inglesi, ci scrive un gruppo di
00:57villeggianti della zona, si consuma ogni giorno un piccolo scempio, un'area che dovrebbe essere
01:02tutelata come quanto le altre vicine, sembra invece abbandonata all'incuria. Chiediamo rispetto
01:07per questo angolo di costa, per noi cittadini e per i turisti. Insomma, non possono esistere,
01:12secondo la missiva, una spiaggia di serie A e una spiaggia di serie B. La parola al demanio
01:16regionale, diventato ufficio territoriale, e al comune, ognuno per la propria competenza.

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