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  • 2 days ago
IL_GENIUS_LOCI

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00:00Nell'era dell'intelligenza artificiale, delle scienze omiche e della sensoristica,
00:20spesso ci capita di riconsiderare anche grazie a quegli strumenti che proprio l'evoluzione delle
00:26tecnologie ci ha fornito, l'esistenza intorno a noi dei resti di un passato perduto che tentano
00:32di parlarci del sapere raggiunto dall'uomo. D'altro canto, le tecniche sempre più raffinate
00:37di ricerca archeologica consentono oggi recuperi straordinari dai quali apprendiamo che l'uomo
00:42antico, che non aveva ancora utilizzato la scrittura, che non sapeva forgiare i metalli, che faceva
00:48scivolare i carri perché non era ancora giunto all'invenzione della ruota, sapesse costruire
00:52secondo perfetti disegni geometrici, creare volumi orientati con precisione in base a
00:58costellazioni e momenti cosmici, propagare vibrazioni ed energie erigendo pietre e cumuli.
01:04Non diciamo davvero nulla di inedito quando affermiamo che fin dalle proprie origini, anzi
01:10soprattutto alle origini, l'uomo ha fatto della natura il proprio primo e più grande informatore
01:17e interagendo con essa, ha progressivamente acquisito una crescente mole di informazioni
01:23che lo hanno portato gradualmente ad identificare e dunque a selezionare ciò che per lui risultava
01:30più benefico. E queste selezioni hanno riguardato gli ambiti più diversi della vita dell'uomo,
01:37con in testa le caratteristiche e le peculiarità dell'abitare umano. D'altro canto, apparteneva
01:43alla cultura e alla religione dell'antica Roma il concetto del genius, loci, lo spirito
01:49protettore di un luogo che nel tempo è diventato il compendio di tutte le forze, di tutte le
01:55energie che in un sito sono e dunque quella peculiare combinazione di caratteristiche fisiche,
02:01culturali e sensoriali che definiscono l'identità di un determinato ambiente.
02:06E l'uomo che di quell'ambiente deve ritenersi il custode, il sacerdote, ha scavato tracciando
02:13simboli, si è addentrato nella terra alla ricerca di un'essenza primordiale, ha immesso
02:18un senso di religiosità dove ha deposto i propri defunti, ha creato delle strutture
02:23e degli spazi dove rifugiarsi, ripararsi, proteggersi, ha identificato dei siti più
02:28privilegiati ai quali ha inteso attribuire peculiari valori di salubrità, di sacralità,
02:34di vicinanza e quasi di interazione con la divinità.
02:38I dolmen, i menhir, i cromlech, cioè i cerchi fatti di pietre fisse, altro non sono, secondo
02:45quanto raccontato dall'architetto Gigi Capriolo in un nostro antico documentario, se non i segni,
02:51i primi segni dell'uomo legato al divino sulla terra.
02:55Primi segni che preludono ai templi, che preludono alle cattedrali, che preludono a
03:04tutto ciò che nel tempo è tutto fatto per amplificare l'energia che giungeva sulla terra
03:12o che la terra riusciva ad esprimere.
03:14Quante volte all'incrocio di due strade, magari lì nell'immediata adiacenza di un sito
03:22dove è collocato un antico megalite, una madonnina o un piccolo crocifisso, stanno
03:28a ricamare l'attenzione del viandante?
03:30Ecco che all'incrocio di due strade, una piccola madonnina, un crocifisso, vanno a
03:42richiamare l'attenzione del viandante che si ferma lì.
03:47Fermandosi a pregare oggi davanti alla madonnina o a quel piccolo altare, noi percepiamo ancora
03:53l'aiuto che la terra poteva darci e continua a darci.
03:57Da sempre per l'uomo la scelta ottimale dei siti, che fossero domestici o eratici, è
04:05legata oltre che a fattori di tipo bioclimatico o a strategie di difesa, anche alle caratteristiche
04:11proprie del luogo, alla natura del suolo su cui quel luogo è ubicato, la cui salubrità
04:16doveva essere posta, e in passato lo era molto più di ora, in cima alla scala dei valori
04:21degli insediamenti umani.
04:22In quest'ambito così denso di percezioni sensoriali che hanno attraversato la storia
04:27dell'uomo e che oggi sembrano essere perse insieme ad una cultura della sostenibilità
04:32sempre più rarefatta, i dolmen, i menhir, parlano, così come raccontava l'architetto
04:38Capriolo, di un tempo in cui si sapeva percepire l'energia della terra e si sapeva riconoscere
04:44l'energia del cielo.
04:46Era il 1867 quando nel territorio di Minervino di Lecce, a due passi da Otranto, un signore
04:54che di nome faceva Luigi Maggiulli scoprì uno dei monumenti megalitici più maestosi
05:00e affascinanti d'Italia, un monumento che sembrava capitato lì per caso, sorretto da
05:06otto pilastri di pietra e sormontato da un lastrone attraversato da un foro e proprio
05:13attraverso questo foro, secondo la tradizione, il 21 giugno di ogni anno, giorno del sostizio
05:19d'estate, più o meno a mezzogiorno, i raggi del sole penetrando perpendicolarmente all'interno
05:26di quella camera millenaria creano un effetto luminoso di straordinaria suggestione sicché
05:33ogni anno, nel giorno in cui la natura rinnova il proprio massimo splendore, in questa navicella
05:40senza tempo, la lunga storia dell'uomo sembra prodigiosamente ricongiungersi al cosmo e alla
05:47natura e ditemi voi se questa non è magia.
06:03Grazie a tutti!
06:10Grazie a tutti!
06:18Grazie a tutti!