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Essere più leggeri non significa solo sentirsi meglio, ma anche vivere più a lungo. Oggi sappiamo che l’obesità può ridurre l’aspettativa di vita anche di 5-10 anni e aumentare significativamente il rischio di malattie croniche. In questo video della rubrica Codice Longevità di Medikea per Gazzetta Active, Carmela Asteria, responsabile del Centro di Nutrizione Endocrino Metabolica (NutrEndo_Me) dell’IRCCS Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano, spiega perché il peso conta, come viene diagnosticata l’obesità e perché iniziative divulgative come il podcast “Oltre il peso” sono fondamentali per affrontare il problema con consapevolezza.

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Trascrizione
00:00Benvenuti a Codice Longevità, la rubrica di Medichea per Gazzetta Active, dedicata a chi vuole vivere in modo sano e consapevole.
00:08Per approfondire è con noi la dottoressa Carmela Asteria, ricercatrice e responsabile scientifico INCO,
00:15Istituto Nazionale per la Cura dell'Obesità, presso l'IRCCS Ospedale Galeazzi, Sant'Ambrogio.
00:22Dottoressa, perché l'obesità è collegata alla longevità?
00:25Perché l'eccesso di tessuto di poso non è un tessuto semplicemente inerte,
00:32è un tessuto che produce tutta una serie di citochine e di pochine infiammatorie che sono dannose per il nostro organismo.
00:39Quindi portano a diverse malattie, portano a un aumento anche di possibilità che si sviluppino tumori,
00:48portano a un aumentato rischio cardiovascolare, quindi a un aumento della mortalità per tutte le cause.
00:53È stato visto che se consideriamo come target l'età dei 70,
01:00mentre un soggetto normopeso può arrivarci, diciamo, mediamente nell'80% dei casi,
01:06un soggetto che ha un'obesità severa, cioè sopra i 35 di BMI,
01:11ha un 60% di possibilità.
01:16Quando siamo oltre i 40 di BMI, quindi un'obesità fortemente morbigena,
01:24allora questa percentuale di possibilità di arrivare ai 70 anni si riduce al 50%,
01:28proprio perché a causa delle comorbidità che si associano all'obesità,
01:33aumenta anche il rischio di morte per tutte le cause.
01:35Allora, un indice molto utile per poter classificare l'obesità è sicuramente l'indice di massa corporea,
01:47o il cosiddetto Body Mass Index, il BMI,
01:50che è dato da un semplice rapporto matematico tra il peso espresso in chili
01:55e l'altezza espressa in metri al quadrato.
01:59Però è un indice molto grossolano che dovrebbe andare in pensione per quanto sia utile sul piano clinico,
02:05perché non ci dà un'idea del grasso viscerale,
02:07che poi è quello che determina tutte le comorbidità legate all'obesità.
02:13Quindi è utile nella pratica clinica,
02:15oltre al BMI, che per essere classificato come appunto un BMI di obesità deve essere superiore o uguale a 30,
02:23bisogna associare anche la misurazione della circonferenza vita e anche l'Edmonton Staging System,
02:31che è una semplice classificazione, la stadiazione EOS,
02:34che prevede, oltre a considerare il peso corporeo,
02:38anche a considerare malattie cliniche, psicologiche, funzionali,
02:43che il paziente ha e la loro gravità.
02:45Lei è stata ospite di alcuni episodi del podcast Oltre il peso,
02:49prodotto da Medichea per la Federazione Italiana Associazioni Obesità.
02:54Quanto sono importanti iniziative come questa?
02:57Sicuramente perché consente una diffusione di messaggi che sono inclusivi,
03:04di messaggi che aiutano il paziente a non sentirsi solo nella loro condizione di obesità,
03:09perché noi sappiamo che ormai l'obesità è veramente una sindemia,
03:15non soltanto una pandemia, ma una sindemia che riguarda circa un miliardo di persone in tutto il mondo,
03:22però ciò nonostante è comunque sottotrattata e sottodiagnosticata.
03:27Quindi questo perché succede?
03:29Perché c'è ancora un forte stigma su questa malattia,
03:32c'è ancora un forte pregiudizio anche da parte degli operatori sanitari.
03:36Quindi dare dei messaggi corretti, veicolati anche tramite appunto social, podcast,
03:45anche community che si possono creare sempre online,
03:49chiaramente aiuta il paziente a non sentirsi isolato nella lotta contro questa malattia,
03:54perché è una malattia gigantesca che chiaramente fa paura.
03:58Il paziente spesso non vuole venire allo scoperto,
04:00e quindi aiutano moltissimo i pazienti a sentirsi considerati
04:08e quindi questo può poi spingerli a prendere in carico la loro patologia
04:14e a trattarla per tentare, se non di guarire, almeno di curarla.

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