- l’altro ieri
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TVTrascrizione
00:00Buon lunedì, ben ritrovati con
00:18Teletutto racconta, questa è
00:20l'ultima settimana della nostra
00:22stagione. Eh sì, quindi l'ultimo
00:24lunedì e poi vi saluteremo per
00:26queste lunghe vacanze, ma
00:27torneremo ovviamente a
00:29settembre.
00:30Le vacanze non sono mai abbastanza
00:31lunghe. No, infatti. Torneremo a
00:34settembre, ma chiaramente Teletutto
00:36vi accompagnerà con tantissimi
00:37appuntamenti, l'informazione, lo
00:40sport e tanto tanto altro. Noi
00:42questa sera invece iniziamo la
00:44settimana, come ogni lunedì, si
00:47apre come sempre anche con
00:49l'apertura del sito giornalidi
00:50brescia.it. Ricorderemo un
00:52appuntamento molto importante
00:54organizzato per il 25 giugno e
00:56subito dopo torniamo parlandovi di
00:58scuola. Torniamo a parlare di
01:00scuola, lo facciamo con Stefano
01:01Anzuinelli, educational counselor e
01:04con Ilaria Tagliaferro che insegna
01:06strategy management, comunicazione e
01:08marketing management. E poi l'angolo
01:11dedicato alla psicologia, l'ultimo
01:14lunedì con la dottoressa Ivana Sgro,
01:16psicologa e psicoterapeuta. Questa
01:19sera parleremo dell'ansia da
01:20prestazione che può essere a livello
01:22scolastico oppure durante il lavoro
01:26ad esempio. L'inclusione lavorativa
01:29che crea valore, l'esperienza di
01:31Retecauto e riconoscimento UNHCR,
01:34questo sarà il tema trattato con
01:36Michele Pasinetti, direttore generale
01:38di Retecauto e in collegamento con
01:41Elena Azzeni. Quindi tratteremo
01:46queste tematiche. Daniela, noi ci
01:49ritroviamo dopo ma vediamo cosa
01:50mostra il sito giornaliedibrescia.it
01:53e si parte dall'apertura, ovvero
01:56purtroppo un incidente, operaio morto
01:58in cava, prevalle in lutto per
02:01Adriano Mazzelli. Era molto conosciuto
02:03anche per l'impegno sportivo come
02:06allenatore dell'Accademia Prevalle
02:08Calcio. Nato Gardone Valtrompia si
02:11era trasferito dopo il matrimonio.
02:14Bimbo caduto in piscina, castrezzato
02:16disposta all'autopsia. Il piccolo è
02:18morto ieri all'ospedale Papa Giovanni
02:20ventitresimo di Bergamo. Le sue
02:22condizioni erano apparse subito
02:24disperate. Ruba un'automobile, va
02:27sbattere e sottrae lo scooter alle
02:30soccorritrici. Clicchiamo su una
02:32notizia veramente assurda. Il
02:35protagonista di questo episodio è un
02:36uomo di origine marocchine che è
02:38stato poi arrestato dai carabinieri di
02:41Lumezzane. Torniamo nella home.
02:44tensione, orgoglio e fatica, le prove
02:48orali della maturità al gambara. C'è
02:51anche un servizio. E poi truffa
02:54telefonica. TS Brescia mette in guardia
02:57tutti i cittadini. Diverse persone
03:00hanno ricevuto un sms contenente un
03:02numero da contattare per conoscere
03:05delle informazioni sanitarie personali.
03:08Una volta effettuata la chiamata si
03:09sono ritrovate il credito del cellulare
03:12azzerato. Quindi molta molta attenzione
03:15come sempre. Voglio ricordare anche un
03:17appuntamento. Gdb Cer. C'è un'iniziativa
03:21che verrà seguita anche dal nostro gruppo
03:23editoriale sulle pagine del giornale di
03:25Brescia e su giornali
03:28di Brescia.it. Il secondo appuntamento è
03:31previsto il 25 giugno alle ore 18 al
03:35Garda Forum del BCC del Garda in via
03:39Trieste 62 a Montichiari a Brescia.
03:42Comunità energetica e rinnovabili, un
03:44movimento che cresce le esperienze
03:46bresciane. I vantaggi e l'opportunità
03:48per far parte di una CER e alcuni
03:52interessanti esempi bresciani attraverso
03:54la testimonianza dei loro protagonisti.
03:57Sindaci, imprenditori, associazioni, enti.
04:00L'evento sarà occasione anche per fare
04:03il punto sulla normativa recentemente
04:05modificata dal Ministero, dal Ministro
04:07Picchetto Fratin, che ha esteso gli
04:10incentivi del PNRR ai comuni fino a
04:1450.000 abitanti. Ricordiamo per
04:17partecipare, come vedete, c'è un QR code
04:19sul sito gdbcer.eventbrite.it e ritrovate
04:26tutte le informazioni anche, come abbiamo
04:28detto, sulle giornali di Brescia
04:30cartaceo e sul sito giornalibrescia.it.
04:34E adesso invece abbiamo un servizio,
04:37parliamo della Cattolica e Unibs, che
04:39cresce, cresce il prestigio dei nostri
04:41Atenei. Vediamo.
04:42Dalle citazioni per i docenti all'indice di
04:45occupabilità dei suoi laureati, dalle reti
04:48di ricerca internazionale, in cui è
04:49inserita i livelli di competenza raggiunti
04:51dagli iscritti ai corsi, l'Università
04:53Cattolica, che ha due sedi anche nella
04:55nostra città, migliora la sua reputazione
04:57accademica nazionale e internazionale e
05:00avanza nella classifica dei migliori Atenei
05:02del mondo, posizionandosi al 409esimo
05:04posto del QS World University Ranking
05:072026, guidato dal MIT di Boston, nell'ultima
05:11rilevazione, che valuta oltre 8400
05:13università in 106 paesi e che vede l'Italia
05:16entrare per la prima volta con il
05:18Politecnico di Milano nelle prime 100
05:20posizioni, da segnalare il piazzamento
05:22della Cattolica, che nel confronto con lo
05:24scorso anno guadagna 33 posizioni in
05:26classifica. Il progresso è trainato in
05:29particolare da due indicatori chiave della
05:31ricerca, un salto di 101 posizioni per le
05:33citazioni per docente e un guadagno di
05:36136 posizioni per la rete di ricerca
05:38internazionale, che valgono alla Cattolica
05:41l'ingresso tra i primi 500 Atenei del
05:43mondo. Notevole è anche la crescita
05:45dell'Università Statale di Brescia, che
05:47scala 45 posizioni a confronto con il
05:502025 nella classifica generale e che
05:53raggiunge a livello mondiale il 650esimo
05:56posto. A premiare un IBS, l'avanzamento
05:59nell'indicatore di citazioni per facoltà
06:01che misura l'impatto della produzione
06:03scientifica, una scalata di 99 posizioni in
06:06un anno, dalla 223esima alla 124esima.
06:10Il risultato la pone per questo indicatore
06:12al secondo posto assoluto in Italia, prima
06:14tra le università pubbliche generaliste.
06:18E noi ci fermiamo per un attimo, torniamo
06:20tra poco dopo la pubblicità.
06:22Eccoci in diretta per parlare di scuola di
06:39formazione di futuro di questi giovani, lo
06:41facciamo assieme al dottore, al professore
06:44Stefano Anzunnelli, Educational
06:45Counselor. Buonasera, ben trovato.
06:48Buonasera Daniela, grazie. Ben trovata anche la
06:50professoressa Elaria Tagliaferri che in
06:53Swiss School of Management insegna
06:55Strategy Management, Comunicazione e
06:57Marketing Management. Buonasera. Buonasera.
07:00Ben trovata. Allora, professore manca
07:03pochissimo all'open day, è vero? Sì, manca
07:07pochissimo all'open day. C'è emozione, c'è...
07:10Sì, perché apriamo le porte del nostro
07:14campus in via Monti al numero 4, mercoledì.
07:1825. Alle 10 del mattino per tre ore
07:21parteciperanno alcuni nostri docenti, anche
07:24il professor Faustini che è stato con noi in
07:26trasmissione la scorsa due settimane fa
07:28parlando di intelligenza artificiale. E poi
07:33questa è la nostra ultima puntata dell'anno.
07:36Quindi ci salutiamo prima delle vacanze, ma
07:39volevamo anche a nome della Swiss School of
07:43Management presentare una nostra validissima
07:46professoressa, che è Ilaria qui con noi, che ha un
07:51forte legame con il territorio e con le aziende
07:55del territorio, perché poi lo racconterà meglio
07:59Ilaria. Comunque ha una lunga tradizione di
08:03rapporti con aziende sul territorio, con varie
08:06funzioni, ma poi, come spesso capita con profili
08:09come quello di Ilaria, amano moltissimo
08:13trasferire le proprie competenze a giovani
08:16studenti che vogliono avvicinarsi ad un mondo, il
08:20nostro tessuto imprenditoriale bresciano, che è
08:23molto caratteristico. Abbiamo già parlato la
08:26differenza tra la nostra sede di Milano, dove i
08:29temi sono leggermente diversi, perché c'è più
08:32finanza, c'è più lusso, c'è più design. Brescia ha un
08:35tessuto imprenditoriale completamente
08:37differente, completamente diverso. E quindi per noi è
08:40fondamentale avere tra la nostra faculty dei
08:44docenti che coniughino la passione per i giovani e per
08:49l'insegnamento a livello universitario, ma con
08:52un'esperienza diretta di aziende sul territorio, vero?
08:55Esatto, assolutamente, perché poi questa è Brescia, no?
08:57Questa è Brescia, esatto.
08:58Sì, differenza un po' da Milano, proprio da questo
09:00punto di vista. Tra l'altro, lei diceva, la
09:04professoressa Tagliaferro è docente, ovviamente adesso
09:08alla Swiss School of Management, però insomma vanta
09:11un'esperienza pluriennale come dirigente alla
09:14Lunati Group e poi successivamente in Camozzi Group e dal
09:192007 si dedica la formazione alla consulenza strategica
09:23per le aziende e proprio di consulenza strategica mi
09:26piacerebbe parlare con lei. Quanto è importante
09:29trasferire questo obiettivo, questo insegnamento, no?
09:35Della giusta strategia all'interno di un'azienda e
09:39quindi anche agli studenti in un momento ad esempio di
09:43di crisi o in un momento di eh cambio generazionale.
09:48Benissimo. Molto piacere di essere qua, grazie. Eh sì,
09:52molto importante, ottima domanda perché è la realtà di
09:55tutti i giorni con la quale dialoghiamo non solo con gli
09:58studenti ma con la quale dialogo spesso con i miei
10:02clienti imprenditori. La consulenza strategica aziendale
10:05che cosa significa? Significa avere una visione di
10:09insieme, avere una eh comprensione sistemica di quello
10:15che sono i processi aziendali e conoscere molto bene i
10:19modelli di business. I modelli di business in realtà non
10:23sono teoria come potrebbe eh significare la parola ma sono
10:28la pratica, l'operatività di gestione in azienda tutti i
10:32giorni quotidianamente. Il il lavoro che si fa sul territorio
10:36bresciano è molto importante perché eh analizza questa
10:40strategia dal punto di vista come diceva lei del family
10:44business. Quindi l'incontro spesso personale che ho eh come
10:48con Stefano eh è proprio di eh vedere imprese che hanno
10:53bisogno di un supporto eh per eh cercare di trasferire quello
10:58che eh nel passaggio generazionale può mancare ovvero il
11:03passaggio generazionale è un trasferimento di know how di
11:07tecnica, di competenza, di conoscenza e lo si fa anche per
11:11tante generazioni. Noi pensiamo che Brescia gode, può
11:15vantarsi di quindici generazioni in una fabbrica come quella
11:19diretta che mi permetto di nominare senza fare nessun tipo
11:22di sponsorizzazione. Eh e eh se si arriva anche alla
11:25quindicesima generazione ci si può chiedere come hanno fatto
11:30anche massimizzando e ottimizzando i profitti eh proprio
11:34perché eh il trasferimento di know how e le competenze non è
11:38semplice e non è sufficiente. Bisogna affidarsi ad un
11:42management che possa dare una visione che venga magari anche
11:47da eh diversi settori non sempre soltanto da quella che è la
11:53tradizione familiare. E eh ne abbiamo vari esempi. Eh prima
11:58di tutto mi piace parlare di Brescia perché eh Brescia eh vanta
12:03altri primati eh dal medioevo che noi abbiamo le eh riserve
12:08minerarie di ferro più più note e siamo nella top ten dei
12:12produttori di metallo e lavorazione di metallo in Europa. Eh e non lo
12:18dico io lo dicono le statistiche eh di Forbes eh quindi eh in
12:24Brescia eh questa realtà del distretto dei metalli ha eh
12:29creato una grandissima produttività, redditività e
12:33anche eh grande capacità di patrimonializzare. Eh perché
12:37questo è possibile? Perché dal medioevo fino ad oggi si ha
12:42continuato a portare avanti il know how e la competenza nella
12:47tecnica ma manager che sono cresciuti in realtà magari vicine
12:52alla Swiss School of Management possono apportare delle
12:55conoscenze trasversali e quindi può succedere quello che è
13:00successo a Luca De Meo che dopo tanti anni di Renault eh viene a
13:04gestire il gruppo Kering perché c'è una crisi per rispondere alla
13:08sua domanda la crisi che purtroppo eh si è vista e si è sentita
13:13insomma perché Gucci sta perdendo parecchio e quindi hanno
13:16deciso di andare a chiamare un manager che ha fatto tantissimi
13:20anni di automotive e così eh la diversificazione la
13:24trasversalità eh di un know how manageriale va a essere
13:29complementare e sinergico nel nel passaggio generazionale eh che
13:35quindi è più legato a una tecnica. Io le faccio una domanda
13:38perché spesso ci si chiede come mai vengono scelti proprio in
13:41momenti difficili di alcune aziende eh dei manager che non
13:46c'entrano nulla col territorio e e quindi ci si chiede ma non
13:50conosce bene il territorio come farà a ripristinare il tutto
13:55soprattutto nel bresciano perché comunque il bresciano tende a
14:00dire o si è del territorio oppure risulta un po' strano
14:05chiamare oltre confine anche se regionale. È verissimo. Abbiamo
14:10fatto una lecture con alcuni ragazzi del terzo anno alla
14:14school of management e abbiamo studiato dei casi di studio
14:18reali. Abbiamo studiato per esempio dei modelli di business
14:20nuovi non tradizionali. Per esempio come probabilmente ci
14:25avevamo già anche parlati ci siamo confrontati abbiamo detto
14:29perché non eh eh cercare di eh ricavare da un caso di studio eh
14:35che è un po' guerriglia marketing per utilizzare un termine
14:37più moderno eh che arriva dalla Scandinavia quindi è un
14:42produttore non dico magari il brand non voglio eh sponsorizzare
14:46troppo eh che addirittura nella nella sua rete commerciale
14:51inizia ad arrivare in Europa e si confronta con la produzione
14:55del latte vaccino europeo ma porta sbaragliando i mercati
14:59un latte d'avena e arriva negli scaffali dei più famosi
15:04supermercati anche bresciani e eh noi sappiamo che siamo
15:08una provincia anche di grande produzione di latte non solo
15:12di metallo. Sì. Quindi abbiamo usato questa lecture insieme ai
15:15ragazzi e loro hanno fatto un bellissimo lavoro e hanno
15:18effettivamente portato eh delle interviste anche anche i
15:22familiari perché c'è stato qualcuno che ha intervistato eh
15:26il papà imprenditore eh che effettivamente verificano eh
15:31se eh si può andare a imitare la lingua di un eh la
15:37comunicazione di un brand che nel nord dell'Europa ha un suo
15:42spazio molto locale eh perché mh con il bio diciamo così
15:47con questa moda bio eh si eh si è creato un terreno molto
15:51fertile. A questo punto dobbiamo soltanto capire qual è la
15:55lingua del marketing, qual è il target e comunicare nello
16:01stesso modo, in un modo molto simile eh gli obiettivi per
16:04riuscire a capire attenzione e quindi questa è un po' la
16:07legge del marketing, della comunicazione. Assolutamente. Ed è
16:10quello che insegniamo, cerchiamo di insegnare e che portiamo sui
16:14banchi di scuola. Assolutamente e insomma eh lei diceva
16:18bene eh a Brescia si respira eh un forte spirito imprenditoriale
16:23legato al territorio. Quanto secondo lei può fare la
16:29differenza la Swiss School of Management in questo momento
16:34anche critico che stiamo vivendo? L'approccio nostro è
16:39sempre stato da da sempre da quando siamo presenti a Brescia ma
16:43negli eh venticinque anni precedenti nelle altre sedi
16:47europee. Un approccio molto poco convenzionale rispetto al mondo
16:51accademico no? Eh cioè eh intanto molto più pratico e quindi i casi
16:56che citava Ilaria sono emblematici ma anche eh rispetto alla
17:01conoscenza del territorio cioè noi siamo io nato a Brescia
17:05da qualche anno per la Brescia e quindi conosco anche molti
17:11imprenditori di settori molto diversi dal tessile all'atero
17:13caseario alla trasformazione dei metalli siderurgico no? E
17:18molto spesso con amici imprenditori che hanno poi eh
17:22consentito i propri figli di di di fare il percorso da noi
17:26mi hanno molto spesso detto ma se io avessi avuto qualcuno che
17:31queste cose me le avesse spiegate a suo tempo avrei fatto una gavetta
17:35molto più veloce all'interno dell'azienda questo è un tema. Il
17:39secondo tema che è altrettanto delicatissimo è quello proprio
17:43del passaggio generazionale all'interno dell'azienda che in un
17:46territorio molto tradizionale come il nostro talvolta viene
17:50frenato cioè le vecchie generazioni tendono come sempre a
17:53mantenere il potere non cederlo però ai giovani bisogna dare
17:56l'opportunità quindi si dialoga sia con i ragazzi che talvolta
18:01con le famiglie di questi ragazzi no? Per fare in modo che il
18:05il passaggio generazionale sia il più possibile veloce in dolore ma
18:10soprattutto che consenta in tempi ragionevoli di portare questi
18:15giovani all'interno eh dell'organizzazione stessa e quindi
18:19questo eh vuol dire accelerare il time to market per i ragazzi
18:24stessi ovviamente e per i loro genitori no? E anche la
18:27percentuale di studenti che escono da visa school hanno una
18:32grandissima possibilità maggiore possibilità di riuscire ad
18:36arrivare già in livelli professionali eh un pochino più
18:40esperienza di esperienza assolutamente io non ho tanti
18:44minuti però questa domanda gliela devo fare sì perché all'inizio
18:46non l'ho detta ma lei eh è anche imprenditrice oltretutto
18:50perché insomma nel settore dell'arredo di design e del
18:53Luxury Outdoor quanto eh la sua esperienza nei settori di
18:58moda eh può eh insomma ehm incontrare no? Quanto serve
19:05poi eh sui banchi di scuola a livello di strategia
19:09aziendale mi immagino per brand un po' più creativi? Sì la
19:14creatività è veramente italiana è il made in Italy e non solo
19:19bresciano diciamo italiano in generale eh anche se Brescia
19:21vanta moltissime aziende produttive anche nell'outdoor eh
19:25outdoor o comunque arredo eh però ecco ricordiamoci che non
19:29basta una bella idea nel senso che ci vuole il design ma non
19:33basta un bel design eh deve esserci una pianificazione che
19:37renda scalabile e industrializzabile eh il prodotto
19:41altrimenti rimane una bella idea e quindi se vogliamo dare un
19:45futuro ai progetti e ne abbiamo spesso tra le mani studenti che
19:50sono molto creativi che ideano start up impensabili a noi
19:55impensabili e bisogna proprio supportarli sulla base di un piano
20:00un piano e dei numeri mh avete parlato anche di business analysis
20:04quindi eh dei numeri che facciano uno sviluppo proficuo quindi
20:09un'ottimizzazione benissimo pochi secondi per ricordare
20:13l'appuntamento dunque l'open day sarà il venticinque mercoledì
20:17venticinque giugno a partire dalle dieci dalle dieci fino alle
20:20tredici ad aperto a tutti coloro i quali sono interessati a
20:23conoscere un po' più da vicino eh cosa facciamo come lo facciamo
20:28l'unico come dire suggerimento è che chi viene sappia parlare e
20:35comprendere l'inglese perché le nostre lezioni sono per fortuna
20:39in inglese che è un prerequisito ormai nel senso che i giovani
20:43parlano inglese molto meglio oggi di quanto non li parlassero i
20:46giovani di un tempo e quindi c'è ancora tanto da fare secondo me
20:49però si è migliorata eh questa situazione assolutamente è molto
20:52migliore molto migliore assolutamente grazie mille dunque a
20:56Ilaria Tagliaferro e Stefano Anzuinelli buone vacanze
21:00allora grazie ci rivediamo nella nuova stagione ci rivediamo
21:03nella nuova stagione di sicuro grazie grazie mille grazie noi ci
21:06fermiamo per una brevissima pausa e poi si torna a parlare di
21:10psicologia
21:10eccoci prantissimi per l'ultima puntata dedicata alla psicologia
21:25della stagione ho il piacere di riavere in studio la dottoressa Ivana Sgro
21:29psicologa e psicoterapeuta ben trovata buonasera allora questa sera parliamo
21:34abbiamo deciso di concludere questo ciclo ehm della stagione parlando di ansia da
21:40prestazione ma come potremmo definire in termini molto semplici l'ansia da
21:47prestazione ovviamente un po' in generale la tocchiamo in generale stasera
21:50l'ansia da prestazione ehm parlando anche di questi ultimi giorni c'è
21:55l'esame di maturità ci sono tante prove che anche i ragazzi giovani stanno
21:59affrontando eh è un tema che appunto è emerso proprio eh ancora più forte
22:05quando ci sono eh delle prove quindi è un disagio che si manifesta come una un
22:11timore una preoccupazione eccessiva esagerata rispetto sproporzionata
22:15rispetto all'impatto delle cose che possono avere nella vita che si colloca
22:19davanti ad una prova che può essere lavorativa eh di studio eh relazionale
22:25quindi davanti a delle prove a delle performance di fatto eh si esperisce
22:31questa sensazione di timore eh assolutamente mh che sfugge al proprio
22:36controllo quindi un'angoscia di fallimento di sentirsi sbagliati e che
22:41poi eh da sintomi come quelli appunto dell'ansia eh generalizzata che si può
22:47vivere in altre situazioni quindi la tachicardia eh magari difficoltà del
22:52sonno eh la fatica a concentrarsi tra i mori quindi poi da tutta una serie di
22:57eh di sintomi anche fisici il classico mal di stomaco mal di pancia
23:02preesame tutta una serie di di sintomi anche fisici oltre che eh
23:07comportamentali quindi eh magari strategie di evitamento quindi davanti ad una
23:11prova cerco di mh eh procrastinare il più possibile cerco di evitare le
23:16situazioni in cui mi sento a disagio che poi mettono in difficoltà proprio nella
23:21vita cioè cambia come si vive il quotidiano. Ma le cause di questa tra
23:27virgolette esagerazione da dove arrivano? Allora le cause possono essere
23:31tante sicuramente si parte da una autostima fragile e è unita però ad un'ambizione
23:39ad un desiderio ad un'aspettativa in realtà molto alta che sia eh personale
23:45quindi l'aspettativa a cui vogliamo tendere per noi stessi oppure eh che
23:50arriva dal giudizio magari anche dei genitori dei parenti di di quello che si
23:56pensa che gli altri si aspettano da noi quindi ci poniamo degli obiettivi
23:59molto alti e davanti poi alla prova che però eh rischia di eh confutare questo
24:05desiderio questa aspettativa di conferma di sé anche di alto livello poi ehm si va
24:12un po' appunto nel panico si va nella fatica di affrontare la prova per davvero.
24:17Come riusciamo eh a capire che la nostra ansia da prestazione si differenzia da un'ansia
24:23generalizzata oppure da un vero e proprio eh diciamo disagio psicologico?
24:28Allora l'ansia generalizzata è un'ansia che si vive in realtà con sintomi
24:33analoghi però in generale proprio nel proprio quotidiano si ha il timore per il
24:38futuro un po' con una fatica a definire esattamente che cosa spaventa.
24:43Nell'ansia da prestazione invece si sa benissimo qual è il timore ed è proprio
24:47quello del fallimento di fare una prova e di venire eh rifiutati di non avere il
24:53voto che si che si desidera o la promozione sul lavoro o il il consenso eh da parte
25:00dell'altro che può essere appunto anche in termini relazionali quindi devo eh andare
25:04ad una cena magari particolarmente impegnativa con persone che non conosco e questa cosa
25:10può frenarmi tanto da evitarla o da eh frizzarmi da paralizzarmi quindi con un'angoscia
25:16profonda e però è molto chiaro che cosa spaventa spaventa la cosa nuova spaventa la
25:23prova la verifica l'esame spaventa quella determinata eh situazione che poi magari si
25:30ripercuoce si eh nella vita poi emerge in varie situazioni quindi si ripete però è
25:37sempre davanti ad una prova ad un eh davanti all'arrivo di un giudizio.
25:42Lei citava prima eh siamo proprio nel pieno della maturità che ruolo hanno ehm in questo
25:50caso genitori ma anche insegnanti perché c'è ovviamente il punto di domanda sull'arrivo
25:56della commissione esterna e molti ragazzi vanno in agitazione e c'è questa ansia da prestazione.
26:02Sì l'influenza sia dei genitori che degli insegnanti è chiaramente importante poi è
26:09anche vero che le prove però fanno parte della vita e l'esame di maturità o anche così
26:15culturalmente richiama tutti i momenti di grandi tensioni ansie paure e il quello l'influenza
26:22che possono avere i genitori ahimè a volte anche magari nel volere incoraggiare poi eh non
26:28volendo però si rischia di far sentire ancora di più il peso della prova e quindi di
26:32conseguenza dell'ipotetico fallimento di cui appunto parliamo magari che poi sarà
26:38anche in realtà una bocciatura o un voto più basso del previsto del desiderato quindi
26:42tutto anche non volendo anche con i migliori intenti anche con le classiche frasi del tipo
26:48da te mi aspettavo mi sarei aspettata di più sono cose che sì da una parte fanno sentire
26:53bene allora forse pensi che sono capace però dall'atto pratico non ci credi all'atto pratico
27:00ho molto timore di scontrarmi davvero con questa realtà invece assolutamente e il confronto
27:07tra i pari oppure la pressione che abbiamo a livello sociale quanto incide aumenta l'ansia
27:13da prestazione sì allora sicuramente si cresce anche attraverso un confronto che però deve
27:20essere calibrato e oggettivo quindi si cresce anche così misurandosi un po' con gli altri mi
27:28riferisco soprattutto chiaramente agli adolescenti e il gruppo dei pari da eco a tutto questo al
27:34definirsi al creare il proprio scenario per definirsi anche misurandosi attraverso gli altri
27:39però è un'arma a doppio taglio soprattutto in un momento in cui chiaramente si desidera il
27:45successo si tutto è visto come un po come patinato i social su questo offrono uno scenario
27:52sempre molto edulcorato della realtà e di conseguenza può far sentire ancora di più quelle piccole
27:58sconfitte che in realtà appunto fan parte della vita per chiunque come più grandi più pesanti
28:04di quanto si pensi di poter sostenere perché poi il punto è lì cioè quanto penso di poter
28:09reggere anche una sconfitta anche un fallimento anche magari una da un punto di vista anche
28:16sportivo un insuccesso quanto penso di poterlo reggere comunque o quanto mi va a schiacciare
28:23quindi lo vivo come una qualcosa di insormontabile ci sono delle strategie degli strumenti che si
28:31utilizzano in psicologia in psicoterapia e in un percorso psicologico si va a capire prima di
28:38tutto come mai così tanta paura perché che l'ansia ci sia soprattutto davanti alle prove questo ce lo
28:45diamo un po per sdoganato però come mai così tanta tanta da influenzare come dicevo prima anche
28:49manifestazioni sintomatologiche magari anche importanti quindi intanto si va a capire come
28:56mai tutto questo timore e poi a rafforzare il non tanto chiaramente evitare la prova perché non è
29:02quello ma il poterla reggere quindi anche un allenamento in un certo senso poter affrontare
29:09anche le cose quando non vanno come vorremmo anche i nostri fallimenti poterli integrare e concentrarsi
29:15sul processo del proprio percorso e non solo sul risultato che che si desidera ottenere altre
29:22strategie possono essere quelle ad esempio il training autogeno la meditazione lo yoga attività
29:29che aiutano a concentrarsi sul qui ed ora e quindi a regolare anche la respirazione per esempio che
29:36aiuta anche nei momenti preesame a concentrarsi a rifocalizzarsi su quello che si sta vivendo più
29:45che proiettarsi appunto sull'ipotetico risultato che sia all'aspirazione positiva o la catastrofe
29:53che si teme ma invece dare spazio e energia quello che si sta vivendo per poter dare il meglio
29:58i social possono incentivare quest'ansia e qui mettiamo anche il pubblico degli adulti
30:06i social appunto sono una finestra molto relativa sul mondo in realtà e come dicevo prima sempre molto
30:13patinata chiaramente si mette la migliore immagine di sé e questo soprattutto per le personalità magari
30:20un po più fragili può sicuramente andare a toccare e magari a far risuonare vissuti di fallimento anche
30:27lì dove in realtà sono semplicemente parte della vita ma vengono amplificati perché sembra che poi
30:34le vite degli altri sono quelle sempre più belle più perfette esatto quindi richiamano e rievocano
30:42magari vissuti appunto di fallimento di confronto negativo e quindi sollecitano un qualcosa che però
30:49chiaramente è insito magari nella fragilità di quella persona perché diversamente si riesce un po' a
30:55relativizzare ciò che si vede qual è la differenza tra l'ansia da prestazione e la ricerca del perfezionismo
31:04la differenza è molto sottile in realtà perché come dicevamo all'inizio l'ansia da prestazione nasce appunto lì dove c'è comunque un
31:12autostima fragile ma un desiderio quindi un perfezionismo un tendere alla perfezione e un desiderio di riconoscimento di
31:21di confronto positivo quindi il perfezionismo a volte è molto vicino in realtà all'ansia
31:30all'ansia da prestazione perché chiaramente più tendo o più mi immagino di poter raggiungere alla perfezione
31:36chiaramente meno è realistico perché non è di questo mondo per nessuno quindi più voglio andare in quella direzione
31:43più sentirò il gap con la realtà e di conseguenza se la mia strategia è quella di cercare di tenere tutto sotto controllo
31:50mi sfuggirà di mano perché così non è. Assolutamente. Per quanto riguarda gli adulti in quali ambiti ritroviamo di più l'ansia da prestazione
32:01il lavoro? Il lavoro sicuramente. La famiglia? La famiglia in un certo senso cioè nell'ambito soprattutto relazionale
32:10quindi lì dove comunque mi prefigo dei miei obiettivi e come però a cui mi vincolo la definizione di me
32:19quindi più sono rigidi più sono alti più vivrò questa frustrazione. Il termine spesso viene anche ricollegato
32:28al tema più intimo e sessuale perché chiaramente anche nella sfera sessuale si emerge questo timore
32:37quindi nella vita degli adulti appunto anche appunto come dicevamo il lavoro in primis perché chiaramente richiama
32:44cioè è la situazione in cui le proprie energie sono tendenzialmente più si esprimono maggiormente
32:53oltre che come dicevamo il tema relazionale e anche sentimentale in questo. Assolutamente.
33:00Quando diventa pericoloso? Cioè quando dovremmo iniziare a preoccuparci?
33:06Quando la parte sintomatologica diventa particolarmente rilevante quindi come dicevo prima
33:13questo tachicardia, insonnia, fatica di concentrazione perché poi si va proprio un po' nel pallone
33:20a quel punto quindi non si riesce più a rendere quindi più i sintomi chiaramente sono frequenti e intensi
33:26più vale la pena cominciare a chiedersi come mai tutta questa angoscia e poterci lavorare su.
33:32Lavorare su vuol dire chiedere aiuto ad esempio a uno psicologo?
33:36Chiedere aiuto, ridefinire i propri obiettivi, riuscire a godersi il percorso e darsi piccoli step
33:44e non pensare solamente ad un risultato ultimo, finale e perfetto ma riuscire a darsi questo tempo di crescita appunto
33:54non solo di performance e risultato come una fotografia di chi sia istantanea e rigida.
34:01Assolutamente, lei prima parlava di tecniche che credo e immagino possano essere utili anche
34:07per la sfera degli adulti no?
34:09Sì.
34:10Quindi queste strategie arrivano in aiuto ma quando si parla di tecniche di rilassamento
34:18sono tutte tecniche che poi arrivano da voi, professionisti, cioè le consigliate?
34:24Come funziona?
34:25Sì, ci sono dei colleghi che le utilizzano e alcune strategie vengono proprio un po' insegnate
34:31tipo le tecniche di respirazione, di rilassamento, il training autogeno, vengono poi imparate
34:37di fatto come metodologie diciamo e le persone lo portano poi nella loro vita.
34:44Quindi sono esercizi che si possono fare e che aiutano a riuscire a focalizzare effettivamente
34:51il proprio prossimo step e non il risultato finale.
34:56Certo.
34:57Noi quest'anno con lei come con altri psicologi abbiamo affrontato tantissime tematiche con
35:02lei soprattutto nella sfera degli adulti.
35:04L'ansia da prestazione rispetto a tutto quello che ci siamo detti durante l'anno è
35:09un elemento predominante per la richiesta di aiuto oppure no?
35:13L'ansia in generale sicuramente sì come dicevamo anche quando abbiamo parlato della depressione
35:18sono un po' i due temi per il quale le persone si rivolgono ad un terapeuta più spesso
35:26l'ansia sicuramente e questo vale anche per gli adolescenti.
35:30Benissimo.
35:31Grazie mille per essere stata con noi in questa stagione.
35:34Ricordo lei la dottoressa Ivana Sgro, psicologa e psicoterapeuta.
35:38le auguriamo buon'estate.
35:40Buon'estate.
35:41Ci rivediamo nella prossima stagione.
35:42Volentieri.
35:43Noi ci fermiamo per una brevissima pausa tra poco.
35:45Torniamo in diretta per parlare di inclusione.
36:01Inclusione lavorativa che crea valore l'esperienza di Rete Cauto e il riconoscimento UNHCR.
36:08Ne parliamo con il dottor Michele Pasinetti direttore generale di Rete Cauto.
36:13Buonasera.
36:14Buonasera.
36:15In collegamento con noi c'è anche la dottoressa Elena Azzeni,
36:19Integration Associate di UNHCR.
36:24Va bene?
36:25È pronunciato in acronimo proprio.
36:27Perfetto.
36:28Buonasera.
36:29Grazie per essere con noi.
36:31Io la tengo in collegamento perché partirei subito con il nostro direttore
36:37Michele Pasinetti dicevamo Rete Cauto è stata premiata a Roma da UNHCR per il secondo
36:44anno consecutivo.
36:45Cosa significa per voi ricevere il logo Welcome?
36:49È sicuramente un onore, un grande onore perché è un'istituzione che ci ha dato questo
36:58riconoscimento, l'UNHCR, non solo per il valore di ciò che fa ma anche per le competenze
37:06che mette in atto per generare questi meccanismi, questi processi di integrazione ma è oltre che
37:12un onore per noi un grandissimo orgoglio perché questo è un concetto per me molto importante.
37:18Non si tratta di un riconoscimento legato ad una storia che è finita bene o ad un episodio
37:22isolato che riguarda una persona che già di per sé sarebbe un elemento di valore ma lo sentiamo
37:28come un riconoscimento per un lavoro che svolgiamo da molti anni proprio volto all'integrazione
37:34lavorativa di rifugiati richiedenti asilo e persone insomma che hanno necessità di protezione
37:41che ha portato alla creazione, alla realizzazione di un vero e proprio modello di intervento
37:46quindi è un riconoscimento che ci rende orgogliosi perché non è un riconoscimento di un episodio
37:50isolato da vedere un po' come miracolistico ma il frutto di un lavoro fatto di anni di prove
37:57di sperimentazioni che ci porta oggi a parlare di un modello di intervento che funziona
38:01e questo per me è un grandissimo valore.
38:04Il riconoscimento è legato in particolare al progetto Labora.
38:07Di cosa si tratta e qual è la sua specificità rispetto ad altri percorsi di inserimento?
38:15Cauto da 30 anni, quest'anno compiamo 30 anni, si occupa di integrazione lavorativa di soggetti fragili.
38:24La fragilità è un concetto molto ampio quindi parliamo di persone con disabilità,
38:29persone che vengono a percorsi di alcol dipendenza, di tossicodipendenza.
38:34Questo progetto specifico lavora sul tema dell'integrazione lavorativa delle persone di cui parlavo prima
38:42quindi rifugiati, richiedenti asilo, beneficiari di protezione ed è un modello di intervento
38:49su cui abbiamo particolarmente investito negli ultimi anni, convinti che accogliere sia fondamentale
38:55che quindi l'accoglienza di queste persone nel nostro territorio sia fondamentale
39:00ma che non sia sufficiente.
39:02Dopo l'accoglienza è necessario lavorare sull'integrazione e il lavoro rappresenta
39:07non perché lo dico io ma perché lo dicono i dati, lo dice l'esperienza, lo dice l'UNHCR con questo riconoscimento
39:14uno straordinario strumento che favorisce l'integrazione delle persone che provengono da altri paesi
39:21e con storie tutt'altro che facili.
39:24Ci puoi dare qualche dato? Quanti percorsi sono stati attivati finora e anche che tipo di risultato avete osservato?
39:33Sì, con piacere perché credo che davvero i dati siano un po' anche la cifra del lavoro che abbiamo fatto in questi anni
39:39e vanno un po' oltre al caso isolato. Io spesso mi arrabbio quando si guarda ancora questi progetti
39:45che funzionano tutte le volte con quel wow, come se fosse la prima volta.
39:51Ormai i dati dimostrano che l'integrazione è possibile a patto di farla e di farla bene.
39:57Quindi in questi anni noi abbiamo, come dire, lavorato con circa 65 percorsi di integrazione lavorativa,
40:04quindi 65 persone, uomini e donne, insieme alle quali abbiamo costruito percorsi di integrazione lavorativa,
40:11persone provenienti da diverse parti del mondo, quindi Senegal, Gambia, Afghanistan, penso all'Ucraina,
40:19quindi Cuba, quindi zone in cui esiste anche una cultura del lavoro molto diversa da noi e molto diversa da paese a paese.
40:27Questi percorsi hanno un obiettivo, non è soltanto il lavoro temporaneo, ma è un lavoro stabile.
40:34Quindi 65 persone, più di un terzo, oggi lavorano stabilmente o all'interno della nostra rete di cooperative sociali o in impresa del territorio.
40:44Questo è un elemento di grande soddisfazione per noi.
40:48Cauto non lavora solo per l'integrazione di persone al proprio interno, ma diventa anche strumento per l'integrazione lavorativa di queste persone
40:57ovunque se vogliano e anche nel rispetto di quella che è un po' la loro storia professionale,
41:02perché spesso queste persone arrivano con un bagaglio di formazione, di esperienza, di conoscenza che non può essere cancellato.
41:09E quindi il nostro compito è lavorare per l'integrazione da noi o in altre imprese di cui il nostro territorio è molto ricco evidentemente.
41:18Lavorare oggi è anche un'opportunità per le imprese del territorio.
41:23Perché un'azienda dovrebbe così affidarsi a rete cauto per iniziare un percorso di inclusione lavorativa con rifugiati o persone in fragilità?
41:33Perché siamo bravi? Perché l'integrazione di queste persone ha bisogno di un elemento fondamentale, che è la sperimentazione del lavoro.
41:47Quindi tante volte leggo di progetti che coinvolgono queste persone, puntano molto sulla formazione in aula,
41:55mentre invece io ritengo che la formazione in aula sulle regole del lavoro, i principi della sicurezza e quant'altro la lingua sia ovviamente fondamentale,
42:03ma poi è necessario che queste persone lavorino, è necessario fare sperimentare il lavoro.
42:08E cauto offre questa straordinaria opportunità di consentire a queste persone di lavorare qui da noi.
42:15Faccio un esempio al volo, un collega mi diceva tempo fa, io domani non posso venire a lavorare, ma tranquillo perché può venire mio fratello.
42:24E' chiaro che questo esempio racconta di una dedizione nei confronti del lavoro che svolgeva da noi,
42:29ma di una cultura lavorativa in cui è importante che venga qualcuno.
42:33Questi elementi possono essere affrontati e gestiti non in un'aula, ma attraverso la sperimentazione.
42:39E quindi le imprese che si appoggiano a noi, che si rivolgono a noi, possono costruire insieme a noi dei percorsi di integrazione
42:46in cui cauto è un momento di passaggio, ma un momento di passaggio in cui non si fa solo formazione d'aula del lavoro,
42:53ma si prepara il lavoratore o la lavoratrice per poter andare, come dicevo prima, ovunque egli voglia.
42:58Avete parlato anche di un vero e proprio modello replicabile, che cosa significa e qual è la visione di lungo periodo di rete cauto su questi temi?
43:11Ma si, è un modello esattamente per quello che dicevo prima, nel senso che i modelli si costruiscono attraverso il lavoro,
43:19la sperimentazione, gli errori e la correzione degli errori.
43:23Il tema è che cauto non vuole essere un luogo isolato in cui si fa inserimento lavorativo, in cui si accoglie,
43:30ma vuole essere appunto strumento, vuole agire un'azione di sistema in cui è protagonista,
43:38ma in cui sono protagoniste anche altre imprese del territorio, in cui sono protagonisti altri soggetti territoriali
43:44per poter arrivare a un risultato che soddisfa tutti, in cui tutti sono vincenti.
43:51Il lavoratore o la lavoratrice richiedente asilo cauto perché svolge quello per cui è nata, cioè la costruzione di percorsi.
43:59Le imprese che in questo momento hanno un disperato bisogno di lavoratori e di lavoratrici,
44:04lo dicono tutti i dati, faticano a trovarne e possono beneficiare di questi percorsi.
44:10E un punto fondamentale è che il lavoro che cauto fa insieme alle imprese costruisce un progetto che è di tutti.
44:21Quindi non c'è qualcuno che è destinatario, qualcuno che mette dei contenuti,
44:26ma è un progetto in cui il contributo di tutti è fondamentale per raggiungere un risultato di cui tutti beneficiano.
44:32Quindi si tratta veramente di un modello che funziona, i casi, non uno o due, ma che raccontavo prima lo raccontano,
44:39e anche la soddisfazione delle imprese che erano presenti a Roma durante la premiazione
44:45dice che il risultato migliore lo si ottiene se lo si fa tutti insieme,
44:50perché genera quel cambiamento strutturale necessario.
44:53Bene, grazie, ma adesso richiamiamo l'attenzione anche Elena Azzeni che è in collegamento con noi.
45:02Di nuovo buonasera.
45:04Grazie.
45:05Ci puoi spiegare cosa rappresenta il programma Welcome Working to Refugee Integration
45:12e quali obiettivi si pone?
45:15Certo. Allora innanzitutto grazie davvero di questo invito.
45:20Noi, l'UNHCR, l'Agenzia delle Nazioni Unite per i Rifugiati, siamo orgogliosi di essere qui
45:25e anche portare la testimonianza del lavoro che sta avvenendo anche sul territorio bresciano.
45:30Si è citata la premiazione di Welcome che è avvenuta in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato per noi,
45:39che è la giornata in cui appunto si celebra la storia delle persone costrette a fuggire.
45:47E purtroppo ci troviamo in una situazione in cui ogni anno si raggiunge un nuovo record negativo.
45:54Abbiamo superato i 123 milioni di persone costrette alla fuga nel mondo, cioè una persona ogni 67.
46:00un numero che purtroppo nel contesto in cui ci troviamo, geopolitico, di conflitti che aumentano per numero e per intensità,
46:09è destinato a continuare ad aumentare.
46:12Cosa significa? Significa che le persone, se potessero scegliere, tornerebbero a casa in sicurezza e in dignità.
46:19Purtroppo questo non è possibile.
46:21Questa scelta lo dimostra il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi
46:26le persone costrette a fuggire sono sfollate interne, quindi nel loro stesso paese,
46:31e quando attraversano il confine rimangono per quasi 70% nei paesi immediatamente confinanti.
46:37E cerca sicurezza altrove e perché non ha un'altra opzione.
46:42Quindi cosa succede quando una persona costretta a fuggire arriva in un territorio come può essere l'Italia,
46:48come può essere Brescia, dove finalmente trova sicurezza?
46:51Deve ritrovare l'autonomia, deve ricostruire la propria vita e quindi il primo passo è quello di trovare un'opportunità lavorativa.
47:00E Welcome è questo.
47:03Welcome è un programma che come agenzia per i rifugiati abbiamo contribuito a lanciare nel 2017
47:10insieme a dei partner istituzionali che sono il Ministero del Lavoro, Confindustria, Confimprese,
47:17IDP e Global Compact Network Italia.
47:19Accelero un po' i tempi perché purtroppo rischiamo anche di non citare per esempio questi dati.
47:28Nel 2024 sono stati attivati oltre 16.000 percorsi professionali per i rifugiati grazie appunto al progetto Welcome.
47:36Che ruolo ha avuto il territorio bresciano in questa rete nazionale?
47:41Certo. Allora innanzitutto appunto Welcome promuove quello che è stato descritto perfettamente prima,
47:48questa sinergia, questa collaborazione tra imprese del territorio e organizzazioni,
47:55associazioni che accolgono o contribuiscono a favorire l'inclusione lavorativa, questo lavorare insieme.
48:01Ad esempio parlando appunto dell'ultima edizione, quella appena citata,
48:0513 delle imprese, delle 227 imprese premiate provengono dal territorio bresciano.
48:12Del territorio bresciano sono anche rappresentate le organizzazioni che sono state premiate con il logo We Welcome,
48:19che proprio riconosce il lavoro fatto per accompagnare le persone rifugiate nel loro percorso di inserimento lavorativo.
48:27È un territorio ricco e che ci auguriamo vedere crescere sia come imprese rappresentate,
48:35il cui lavoro viene riconosciuto tramite il logo Welcome,
48:38sia come associazioni e organizzazioni del territorio che contribuiscono a questo lavoro,
48:44proprio in quest'ottica sinergica in cui tutti hanno un ruolo da giocare per andare a contribuire all'integrazione
48:52e quindi a costruire delle società che siano unite, coese e pacifiche.
48:57Ah sì. E l'ultima domanda, cosa vi ha colpito dell'esperienza di Rete Cauto,
49:03tanto da premiarla proprio, come abbiamo detto, due anni di seguito?
49:07Allora, devo dire che stiamo particolarmente orgogliosi di esperienze come quella di Cauto
49:13e che si riflettono nel programma, cioè di imprese che continuano a ricevere il premio negli anni.
49:20Questo è una testimonianza del valore dell'inclusione delle persone rifugiate,
49:25che come le imprese ci raccontano e come è stato raccontato prima,
49:28rappresenta una risposta alle necessità delle aziende dei nostri territori e che ben conosciamo,
49:35rappresenta un contributo a creare delle opportunità di scambio e di integrazione nella vita dei singoli individui,
49:44perché poi è anche quello che fa la differenza nel costruire delle comunità che siano davvero coese e integrate.
49:51e l'esperienza di Cauto rappresenta questo, questo lavoro sinergico, questa collaborazione strutturata, continua, solida,
50:00per la costruzione di percorsi efficaci e integrazione.
50:04Benissimo.
50:06Grazie, perché è un'ulteriore attestazione di stima, quindi mai scontata, grazie davvero.
50:12Grazie ai nostri ospiti, ringraziamo in collegamento la dottoressa Elena Azzeni
50:18e ringraziamo anche Michele Pasinetti, direttore generale di Rete Cauto,
50:23ricordiamo il sito internet cauto.it per ritrovare tutte le informazioni del caso
50:29e scoprire questo bellissimo mondo che noi conosciamo anche attraverso interventi all'interno di Rete Cauto.
50:34Grazie ancora.
50:35Grazie, grazie davvero a voi.
50:37Siamo in chiusura, mi raggiunge Daniela per anticipare i temi di domani sera dalle ore 18.
50:51Domani sera una puntata dedicata interamente a salute e benessere perché avremo la croce rossa
50:57per parlare del 160esimo anniversario, parleremo di laser clinic quindi di denti e anche di fibrosi cistica.
51:06Certo, quindi prevenzione, salute, domani sera in primo piano.
51:10Tutto, domani sera.
51:11Con Te le tutto racconta, con Daniela Finita.
51:13E con Andrea Lombardi.
51:15Ci ritroviamo domani alle 18, buona continuazione.
51:17好了.
51:18Con Etihu.
51:19Tu watching will be in primo piano, da two tay fuera, di OPC.
51:22Trovo,nessio приfreturale.
51:23Ho!
51:24Ho!
51:25To, tu birthday will be in primo piano, di Mexico ejero quantités proprio del signo
51:28di via Care brasat, una via ilrån, di libero segona, love e come!
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