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  • l’altro ieri
Trascrizione
00:00Unlimited ad Art Basel è la sezione dell'opera di grandi dimensioni, quelle che corrispondono
00:09meno all'idea di qualcosa da appendere alla parete e che, probabilmente con ingenuità,
00:14possiamo pensare siano un po' meno vincolate all'idea del mercato. Non è così, siamo
00:18pur sempre nella parte più spettacolare della principale fiera d'arte globale, ma c'è
00:22comunque un tema di scala che spesso ha fatto da Unlimited qualcosa di più vivo e disturbante,
00:26qualcosa a tratti di tenacemente contemporaneo. Nell'edizione 2025 la sensazione è che,
00:32anche sulle opere più monumentali, ci sia invece una patina più didascalica, una strana e piuttosto
00:37noiosa ricerca di un pop aggiornato e senza autoironia, un venire meno del presente come
00:42alimento di vera complessità, quella che non usa slogan. Per fortuna tutto questo con delle
00:46eccezioni, a partire dalla grande luminaria di Marinella Senatore che ha colto visitatore
00:51di Unlimited con la sua poesia politica per passare a un'installazione straordinaria di
00:56Carlandre, a un complesso scultorio quasi archeologico di Mimmo Paladino o all'opera
01:00che sfida la fisica di Arcangelo Sassolino.
01:08A colpire è la quasi totale assenza di opere video e per chi ama le immagini in movimento
01:13è una scoperta straziante, ma le uniche due presenti sono comunque molto interessanti,
01:17quella di Robert Longo su tutte con una serie di istantanei della nostra storia che si muovono
01:22velocissime e ci travolgono in uno spaesamento che è quello del tempo impazzito che viviamo.
01:27Non servono fronzoli, solo uno schermo e un bianco e nero molto contrastato, ma l'opera
01:32parla alle coscienze all'inconscio e scatena finalmente una vertigine.
01:36Molto interessante anche il film di Lonnie Holley, I Snack of the Slave Ship, opera presentata
01:50al Sundance nel 2019 e allestita qui in una sorta di piccola cappella, una specie di canto
01:56di se stesso dell'artista e musicista americano che si inserisce nel filone dei film di Arthur
02:00Geffa o Tiaster Gates, ironico, politico e solo apparentemente facile. In mezzo a tanto
02:06caos, anche come costruzione di opere, oltre che di utilizzo dello spazio espositivo, un
02:11altro lavoro brilla e appare quasi necessario. Una grande bandiera americana, di primo acchietto
02:16riconoscibile, che va in pezzi davanti ai nostri occhi. L'artista è uno di quelli importanti,
02:21Danvaux e mai come oggi, quale stelle cadute appaiono attuali e inquietanti, anche molto tristi
02:27nel loro contrasto tra la forza bruta del metallo e la fragilità del legno, tra l'orrore
02:32della guerra e l'impotenza della ragione.

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