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  • 23/05/2025
Alessandro Borghi è al Festival di Cannes con Testa o croce?, film diretto da Alessio Rigo de Righi e Matteo Zoppis. Il western, presentato in anteprima, mescola atmosfere italiane, dialetto romanesco e suggestioni di genere. Al centro della storia una giovane donna armata Nadia Tereszkiewicz .

[idarticle id="2502946" title="Alessandro Borghi, sul palco dell'Ariston in look Valentino e capelli punk-rock"]

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Trascrizione
00:00Con Nadia Tereskiewicz e Alessandro Borghi e parliamo di Testo Croce, oggi al Festival di Cannes per Un Certain Regarde.
00:08Il pubblico non sa nulla di questo film e quindi partiamo proprio da lì.
00:13In questo western film d'avventura in cui succedono cose, chi siete, che ruoli avete?
00:21Sei fortunata perché abbiamo visto il film poco fa, perché se no neanche noi avremmo saputo nulla.
00:25Che cos'è? È un film che parte da due matti che sono i nostri registi, Alessio e Matteo,
00:35che scrivono un film completamente fuori dagli schemi, ispirandosi ad un western appunto da Sergio Leone
00:44a quel mondo che conosciamo tutti quanti molto bene, ma a un certo punto cambiando marcia
00:49e inserendo nel film tutta una serie di tematiche che sono anche estremamente contemporanee
00:54e che hanno messo tutti noi nella condizione di dover lavorare profondamente sull'indole dei personaggi
01:00per essere sicuri di portare dei messaggi che fossero diversi da appunto quel tipo di cinema
01:06che era già stato fatto e non c'era assolutamente bisogno di rifarlo alla stessa maniera
01:09anche perché non sarebbe stato possibile, insomma, e sarebbe stato abbastanza inutile.
01:14E niente, è stata un'esperienza straordinaria, fatta di fango, di polvere, di cavalli, di improvvisazione,
01:21di crisi di nervi, di gente che litiga e poi si abbraccia, insomma, è stata veramente una cosa molto bella
01:28e vedere il film poco fa per la prima volta finito mi ha molto emozionato, devo dire.
01:33Tu sei Santino
01:34Io sono Santino e lei è Rosa
01:35Io faccio Rosa che è una ragazza che guarda il World War Show di Buffalo Bill
01:43che presenta, è venuto nel novecento, è vero, è venuto a Roma a presentare il mito della frontiera americana
01:52e quando lei vede questo spettacolo lui parla dell'America dove tu puoi diventare quello che vuoi essere
02:02e che puoi essere libero, parla di libertà e quindi lei ha questo in mente e scappano, vede Santino
02:10che è un buttero che fa il spettacolo e scappano insieme e tutto questo film e questa fuga
02:16che diventa quasi un percorso esistenziale, diciamo, poetico alla fine perché diventa un po' surreale
02:25e è una grande storia d'amore alla fine.
02:30Certo.
02:32Alessandro, per tirarti dentro un film così, no?
02:35Che appunto come l'abbiamo descritto, che bisogna fare?
02:39Cioè, cos'è la molla che ti ha fatto scattare, sì, mi butto in questa avventura che era lo stesso
02:46girare il film?
02:47Ma allora bisogna innanzitutto avere la fortuna che qualcuno ti chieda di farlo e si parte da lì
02:53e poi una volta che succede questa cosa, sai, ognuno di noi è mosso da qualcosa di diverso, no?
03:03C'è chi vuole fare il cinema internazionale, chi lo vuole fare per fare la prova della sua vita,
03:09chi per la performance.
03:11Io sento un grande bisogno di fare delle cose strane, storte, matte e poi insomma quando
03:17mi mettono o in mezzo alle montagne o dentro a un fiume o in mezzo a fango, io sono felice
03:22ormai perché mi piace tantissimo provare a rimanere il più tempo possibile fuori dalla
03:31mia routine, dalla mia comfort zone, da quello che conosco molto bene.
03:35Quindi quando vengono questi due matti e mi dicono guarda abbiamo scritto questo film e io
03:39lo leggo, dico ma io questo film lo devo fare per forza, cioè...
03:43Poi il problema è che ogni volta per chi fa questo mestiere da un po' come me, a volte
03:49mentre lo leggi nello stesso momento dici ma come facciamo a farlo questo film, no?
03:53E' difficile, e qui per fortuna noi abbiamo avuto dei produttori straordinari, cioè gente
03:58coraggiosa veramente che ha rischiato i soldi suoi, cioè è una cosa che non si fa più
04:03da un po' di tempo.
04:04Dove mi porti cowboy?
04:06Dove ora gliela porto?
04:08In America.
04:11In America?
04:13In America è lontana, ci potremmo pure andare in America ma non penso che ritroviamo niente.
04:20che conosci?
04:24Nessuno.
04:27Che c'hanno a farlo?
04:29I morti da fame?
04:32Lì puoi diventare la persona che vuoi?
04:36Puoi cominciare da capo?
04:38Puoi diventare famoso come Buffalo Bill?
04:44Che dici?
04:45Bello.
04:48L'intenzione qual è?
04:50Cioè di dare al pubblico che va al cinema un divertimento, un ricordare un'epopea western
04:59italiana che pure ci appartiene?
05:04Noi cerchiamo di riportare quello che è la nostra sensazione del mondo, no?
05:10E in questo caso è un mondo di violenza, di fake news, di individualismo, no?
05:21E che è riportato nel film attraverso il genere.
05:26Poi quello che significa e arriva sta da ogni spettatore.
05:32Beh certamente per lo spettatore è un viaggio così di avventura, come non se ne vedono tantissimi
05:38obiettivamente, sta anche lì proprio l'originalità.
05:41Ci piace il cinema che lascia spazio allo spettatore di fare il proprio viaggio, no?
05:48E di intraprendere il proprio percorso e seguire un viaggio personale che il film propone.

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