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  • 24/05/2025
La Cina ha davvero dichiarato guerra commerciale all'Occidente, come sostengono sempre più analisti? Tra surplus produttivo, disoccupazione giovanile alle stelle e un'economia falsata da numeri ufficiali poco credibili, Pechino sembra scaricare le proprie contraddizioni interne sul resto del mondo. In compagnia di Federico Giuliani, ci chiediamo se siamo di fronte a una nuova forma di conflitto globale, in cui l'eccesso di capacità industriale cinese sta minando salari, occupazione e stabilità economica in Europa e oltre. Nel corso della puntata, uno sguardo anche a Russia, Argentina e Vietnam, per capire dove sta andando davvero l'economia internazionale.
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Novità
Trascrizione
00:00Ben ritrovati amici di Moneo.it, il nostro incontro settimanale per capirne di più,
00:10soprattutto di quello che proviene dall'Oriente, dei rapporti tra l'Oriente, in particolare
00:16come sapete è il mondo cinese che incuriosisce, cercare di capire bene quello che accade
00:24con i relativi rapporti con gli Stati Uniti non solo, saluto Federico Giuliani tra le
00:29firme di Moneo.it Premium, ciao Federico. Salve, buonasera, buonasera a tutti. Allora
00:34mi ha colpito in questi giorni un articolo, uno dei tanti che esce sui rapporti tra Cina
00:43e Stati Uniti e più in generale con l'Occidente, che è uscito sul Corriere della Sera, che
00:49ha parlato esplicitamente, il titolo insomma è molto chiaro, la Cina ha dichiarato guerra
00:58economica, tra poco lo vediamo, all'Occidente sostanzialmente, quindi viene usato proprio
01:07questo termine militare, la Cina ha dichiarato la guerra economica, ma non lo dice perché
01:14su autoacciaio e chimica Xi Jinping è più pericoloso addirittura di Trump, geopolitica
01:19della tensione scrive Fubini, l'economista cinese si parla di Gao Shuandeng, economista
01:28cinese sparito per aver detto la verità su PIL, Giovanni Si Occupati, si fa riferimento
01:33insomma ai dati che la Cina avrebbe truccato. Allora ti chiedo cosa ne pensi di questi toni,
01:40di questo tipo di argomenti e di una guerra che non Trump, ma la Cina, una guerra commerciale
01:48avrebbe dichiarato nei confronti dell'Occidente. Allora c'è tantissima carne al fuoco, quell'articolo
01:55analizza un fenomeno in corso oltre la muraglia con le lenti occidentali, di conseguenza si
02:04analizza i dati economici cinesi, si fa una somma chiaramente dal punto di vista occidentale e si
02:13percepisce tutto come un pericolo, diciamo che in termini tecnici c'è di che preoccuparsi non solo
02:20della Cina, ma anche degli Stati Uniti, ma anche di tutto il sistema diciamo così economico,
02:27commerciale e globale. Dal mio punto di vista una lettura corretta da fare dovrebbe essere questa,
02:37dovrebbe essere un'altra, in particolare la Cina sta cambiando il proprio paradigma economico,
02:44sta cambiando pelle, è in corso una trasformazione abbastanza importante favorita dalle ultime misure
02:53prese dal governo cinese guidato da Xi Jinping, di conseguenza questa trasformazione rende la
03:01Cina ancora più pericolosa perché noi non riusciamo a capire cosa sta succedendo, ma soprattutto ci
03:11coglie e ci sta accogliendo in preparati. Cosa voglio dire? Voglio dire che siamo ancora abituati
03:17a considerare la Cina come una fabbrica del mondo, cioè come un paese che produce beni a basso costo,
03:24che campa di esportazioni, che non ha un proprio know-how tecnologico all'avanguardia e questi sono
03:35tutti errori madornali perché nel corso degli ultimi anni, possiamo dire da quando è solito
03:41al potere Xi Jinping tra più o meno 2012-2013, da quel momento lì in poi la Cina ha cambiato
03:49marcia, ha capito che non poteva più andare avanti utilizzando come pilastri di crescita le
03:56esportazioni da un lato, esportazioni tra l'altro a basso costo e il mercato immobiliare dall'altro,
04:04ci sono stati poi dei cambiamenti interni importantissimi, c'è stata la pandemia di
04:09Covid, c'è stato il crollo del settore immobiliare, quindi la Cina si è trovata
04:14costretta a cambiare paradigma, si è trovata costretta a fare un passo in avanti, un passo
04:20in avanti che loro hanno iniziato a fare con il piano Made in China 2025. Cosa vuol dire? Loro
04:27nel 2020 hanno detto noi dobbiamo raggiungere se non superare l'Occidente in determinati settori
04:35strategici, per quale motivo? Per risultare quanto più possibili autosufficienti, indipendenti da
04:43settori strategici nei quali l'Occidente ha una predominanza, quindi tutto questo era
04:54programmato, è programmato, è andato avanti nel corso degli ultimi anni sotto i nostri occhi,
05:00nessuno ha fatto niente fino a che i conti non sono più tornati e oggi si grida diciamo al pericolo,
05:08alla minaccia, questa semplicemente è la trasformazione che sta portando a compimento
05:13la Cina che da paese come dicevo poc'anzi esportatore di beni low cost si sta trasformando
05:21in un paese che affida la propria crescita, che vuole affidare la propria crescita, ai settori
05:29ad alta tecnologia, possiamo citare l'intelligenza artificiale, possiamo citare tantissimi altri
05:37settori, è proprio lì che la Cina vuole intervenire, vuole continuare a rafforzare quel fronte lì e in
05:43più vuole essere sicura tra virgolette in tutti altri ambiti pericolosi, risorse energetiche,
05:54piuttosto abbiamo citato l'acciaio ad esempio, l'acciaio ma possiamo citare anche petrolio,
06:02possiamo citare elettricità, in tutti questi ambiti Pechino vuole essere indipendente,
06:06vuole camminare con le proprie gambe e vuole evitare che un qualsiasi incidente possa in
06:11qualche modo compromettere la crescita, la trasformazione in corso oltre la muraglia,
06:17quindi tutto questo viene concepito come preoccupante perché ci troviamo di fronte a un
06:22paese che dati alla mano ci sta surclassando in quasi tutti i settori che contano, ci sta
06:28surclassando nel controllo delle risorse strategiche, nelle catene di approvvigionamento globali e
06:34quindi viene da dire cosa abbiamo fatto noi negli ultimi vent'anni, niente o comunque quello che
06:40abbiamo fatto l'abbiamo fatto in maniera completamente sbagliata, pensando che nel
06:45caso cinese attraverso una maggiore interazione con gli Stati Uniti, con l'Occidente, attraverso
06:52l'utilizzo degli iPhone o il consumo di hamburger di McDonald la Cina cambiasse, diventasse come noi,
06:59ma in realtà loro hanno, tutto questo ha semplicemente rafforzato la loro convinzione,
07:05loro sono stati bravi in una cosa rispetto a noi, hanno sfruttato l'economia globale per
07:12rafforzare la propria politica interna, la propria economia interna, noi inteso come
07:17Occidente abbiamo fatto l'opposto, abbiamo messo la nostra economia nazionale al servizio
07:23dell'economia globale e quindi noi ora siamo costretti a seguire mentre loro prendono la
07:29fuga, prendono il largo in numerosi settori che contano, quelli dai quali dipenderà poi il futuro
07:37del pianeta, lo scontro tra Stati Uniti e Cina nel caso in cui le tensioni dovessero poi portare
07:43a un nuovo e preoccupante testa a testa tra Pechino e Washington e noi saremo lì nel mezzo
07:48a non capire bene da che parte stare. Nei giorni scorsi c'è stato questo accordo di massima sulla
07:59sospensione di quella che era stata l'escalation sui dazzi tra America e Stati Uniti, però poi
08:05ci sono giornate come quelle di oggi, comunque le ultime ore dove di nuovo i toni si alzano un
08:12po', dalla Cina si è definito bullismo quello degli Stati Uniti sui chip, il tema è quello
08:20legato alle nuove linee guida del Dipartimento del Commercio degli Stati Uniti che sono state
08:25introdotte delle restrizioni, quindi è una sorta di tira e molla che continua, rispetto a quelle
08:34spagate di Trump con quel cartello, con tutti quei numeri che poi alcuni erano anche del tutto
08:43corretti nel modo in cui li aveva presentati proprio da un punto di vista numerico, la sensazione è che
08:49si andrà verso una normalizzazione dei rapporti anche commerciali secondo te o effettivamente
08:55prosegue questa escalation tra questi due mondi che sono molto diversi come tu ricordavi?
09:01Dal mio punto di vista questa tregua è una tregua funzionale, è un po' un fuoco di paglia,
09:12non è una risoluzione delle controversie, non è dal mio punto di vista neanche un inizio di
09:18dialogo perché prima o poi i nodi vengono sempre al pettine, abbiamo parlato poco fa dei chip ma
09:25ci sono tantissimi altri settori dove Washington e Pechino non saranno mai d'accordo e non troveranno
09:31mai un punto di incontro perché trovare un punto di incontro vorrebbe dire che gli Stati Uniti,
09:36che sono stati la potenza economica predominante fino agli ultimi dieci anni in determinati settori,
09:43loro dovrebbero dire ok facciamo un po' a metà con la Cina che in altri settori è riuscita a
09:53prendere il sopravvento, possiamo citare le auto elettriche, possiamo citare i pannelli solari,
09:58possiamo citare tanti altri segmenti dell'economia e questo però non penso che succederà mai perché
10:06vorrebbe dire ammettere di dividere la propria posizione predominante a livello globale con un
10:14competitor o comunque con un paese che più agenzie hanno definito un rivale sistemico,
10:21quindi un accordo vorrebbe dire arrivare a questa cosa qui, cioè prendere atto del progresso
10:29tecnologico cinese e smettere di osteggiarlo ma semmai di accettare il fatto compiuto e quindi di
10:38accettare che nel mondo le auto elettriche cinesi costano poco ma hanno un know-how tecnologico
10:47all'avanguardia, accettare che gli smartphone cinesi danno del filo da torcere agli iPhone
10:55di Apple e accettare tutte queste considerazioni. Credo che Trump abbia provato a utilizzare la
11:05propria tecnica con la Cina ma che non ci sia riuscito anche perché i cinesi non hanno battuto
11:13ciglio dopo che lui aveva annunciato dazzi mostruosi in Pechino, si è limitato a rispondere,
11:19a mettere contro dazzi e poi Xi Jinping è partito subito per il sudest asiatico presumibilmente per
11:27rafforzare i rapporti economici della Cina con non solo i paesi della regione o del proprio
11:35cortile di casa ma anche per creare proprio una sorta di club di paesi che un domani potrebbero
11:43essere colpiti dai dazzi di Trump perché al momento risultano congelati. Bisogna capire
11:50poi cosa accadrà non solo con la Cina ma anche con tutti gli altri paesi asiatici e non solo.
11:55La Cina si è mossa in anticipo, ha cercato di rafforzare le relazioni con l'Asia quindi il
12:00sudest asiatico ma anche con Giappone e Corea del Sud. Ci sono stati nuovi contatti con l'Europa che
12:07però resta un po' lì guardinga a metà del guado. Ci sono stati invece contatti positivi con l'Africa
12:14e con l'America Latina quindi la Cina si sta continuando a muovere in proiezione di una nuova
12:20apocalisse. Le aziende cinesi soprattutto quelle anche più più piccole, non stiamo parlando qua di
12:27Huawei o BID, parliamo delle aziende piccole, piccolissime in certi casi, stanno approfittando
12:34di questa tregua per incrementare l'export in maniera pazzesca proprio perché nessuno in Cina
12:41si fida di questa tregua. C'è il sentore che tutto possa crollare da un momento all'altro
12:48e che si possa tornare al punto di partenza. Di conseguenza la situazione è molto molto preoccupante
12:57per certi versi perché bisognerà capire poi come reagiranno gli Stati Uniti di fronte a una Cina
13:03che dal mio punto di vista continuerà a fare quello che sta facendo adesso, proseguire sulla
13:08strada di una sorta di autosufficienza nei settori strategici, di rafforzamento economico con paesi
13:18terzi che in qualche modo dovrebbero riuscire a contenere l'eventuale perdita di quote del
13:26mercato statunitense e poi c'è un aspetto molto importante da considerare, Xi Jinping ha tutto il
13:33tempo del mondo, Trump no, tra qualche mese lui dovrà poi tener conto dei rincari presunti,
13:42presumibili rincari che arriveranno per colpa dei dazi nel caso in cui i dazi dovessero tornare
13:49in estate, abbiamo il Natale, abbiamo poi tutte le altre festività e lì i consumatori americani
13:57tra Halloween, periodo natalizio, i consumatori americani sentiranno eventualmente il peso dei
14:05dazi anche perché tutto o quasi tutto quello che viene consumato a livello domestico o di vita
14:11quotidiana negli Stati Uniti così come in gran parte dell'Occidente è made in China, i dazi
14:16quindi porterebbero a un rincaro, a una spesa che pagherebbero le famiglie statunitensi e che
14:22questo poi andrebbe contro Trump che deve fare i conti poi con le elezioni, dovrà fare i conti con
14:28le elezioni di metà mandato e poi in futuro tra altri anni ancora con un'eventuale riconferma,
14:36dall'altro lato Xi Jinping non deve fare i conti con niente di tutto questo, deve fare i conti
14:41semmai con una situazione interna in fase di trasformazione, con pare una disoccupazione
14:47giovanile abbastanza alta anche se nei giorni scorsi sono usciti alcuni articoli, i cinesi che
14:52cercavano un po' di rassicurare su questo fronte dicendo che in realtà la disoccupazione in parte
14:58è stata assorbita, certo non tutto è rose e fiori ma da un punto di vista temporale la Cina può
15:05permettersi di aspettare tanto tempo e quindi di affrontare questa guerra commerciale con molta
15:11più calma, dall'altro lato Trump non ha tempo, non ha assolutamente tempo perché prima o poi come
15:17dicevo prima dovrà fare i conti con l'elettorato statunitense e con l'opinione pubblica statunitense
15:24e non solo. Ecco c'è stato un riavvicinamento ulteriore tra la Cina e la Russia, chiaramente
15:37c'è stata un'altra visita in Russia in occasione insomma della nota celebrazione che c'è stata in
15:43Russia qualche giorno fa, dopo alcuni mesi in cui se ne parlava un po' meno poi c'è stata
15:52la telefonata tra Trump e Putin, i nostri giornali tendono a dire che Trump si sarebbe
15:58stancato di Putin eccetera eccetera però ecco sembrano sempre letture più che basate sui fatti
16:05su quello che vorrebbero i nostri editorialisti. Penso proprio di sì anche perché la visita di Xi
16:11Jinping a Mosca questa volta è stata non solo funzionale alla parata e quindi all'evento
16:20storico e tutto quello che ne è conseguito ma era funzionale anche per inviare un messaggio
16:24agli Stati Uniti o qualcosa del tipo guardate che non avete speranza di separare Putin da noi perché
16:32c'era addirittura chi diceva sì gli Stati Uniti stanno cercando un po' di attirare a sé la Russia
16:37in modo tale da lasciare la Cina da sola ma in realtà Xi Jinping ha fatto capire il contrario
16:43e lo stesso Putin non si sogna in questo frangente di voltare pagine, di cambiare politica anche
16:52perché parliamo di due paesi Russia e Cina che per motivi diversi hanno estremamente bisogno
16:57l'uno dell'altro. L'Occidente è un tra virgolette nemico di entrambi, è un nemico assoluto senza
17:05ombra di dubbio del governo russo con il quale tra l'altro è in guerra in Ucraina e quindi la
17:11Russia cerca di entrare in collisione, ha cercato di entrare in collisione con l'Occidente e viceversa
17:18la Cina invece ragiona diversamente, non considera l'Occidente un nemico o almeno non considera
17:24l'intero Occidente un nemico assolutamente, anzi un partner con il quale fare affari. Certo è che
17:30entrambe sia Mosca che Pechino sono unite dalla volontà di cambiare l'ordine globale, la Russia
17:38dal canto suo vorrebbe pure demolirlo e cambiarlo totalmente, i cinesi invece non vogliono demolirlo
17:46completamente, sono molto più soft, vorrebbero semmai rendere questo ordine globale multipolare
17:53perché distruggere completamente la globalizzazione vorrebbe dire darsi la zappa sui piedi perché la
17:58globalizzazione avanzata dall'Occidente, promossa dalle aziende, dalle multinazionali occidentali
18:05è proprio quello che ha consentito alla Cina di diventare la potenza, la grande potenza che è oggi,
18:11quindi da un certo punto di vista sembra quasi un paradosso ma la Cina difende la globalizzazione
18:16che invece Trump vuole picconare, siamo di fronte veramente a una bizzarria della storia ma se ci
18:24pensiamo è andata esattamente così perché le multinazionali occidentali pensavano di guadagnare
18:33tanti soldi facendo affari con la Cina, delocalizzando in Cina e i politici pensavano che la Cina grazie
18:40a questi contatti, a questi rapporti si trasformasse, in realtà così non è stato e oggi vediamo una
18:46globalizzazione che ha affossato gran parte dell'Occidente ma che ha rafforzato la Cina e
18:52altri paesi cosiddetti in via di sviluppo, molti dei quali oggi alcuni fanno parte dei BRICS,
18:58altri stanno diventando piccole potenze regionali, citiamo il Vietnam, altri ancora sognano di fare
19:06il loro exploit e quindi tutto questo sicuramente va a vantaggio della Cina che nel frattempo
19:13inevitabilmente spalleggia la Russia per motivi economici, per motivi geopolitici ma anche per
19:22motivi semplicemente politici perché comunque ai cinesi fa comodo da un certo punto di vista
19:29che Putin in qualche modo crei fastidio all'Europa, all'Unione Europea anche semplicemente per il
19:38fatto che Xi Jinping può ergersi a paladino o comunque al buono di turno, quindi c'è tutta
19:46una serie di ragioni che spinge e costringe la Cina ad avvicinarsi alla Russia, lo stesso vale
19:52dalla parte opposta, anzi ancora di più la Russia ha bisogno del salvagente economico cinese, la
19:58Russia ha bisogno che le aziende cinesi in qualche modo riempiano il mercato russo con beni e
20:08prodotti made in China che sostituiscano quelli occidentali, possiamo citare ad esempio il
20:14settore dell'automotive, nel senso più auto occidentali la Russia si è affidata a automobili
20:20cinesi, quindi c'è una convergenza necessaria e difficilmente credo che Trump riuscirà a romperla
20:28semplicemente parlando di Ucraina o ragionando con Putin in termini diplomatici, c'è qualcosa di
20:35molto più grande che Russia e Cina non vogliono lasciare andare. Voglio vedere il tuo articolo che
20:46ci porta in Giappone perché mi ha molto incuriosito questa economia della solitudine di cui parli in
20:56questo articolo uscito sull'Aria Premium, secondo il National Institute of Population e Social
21:02Security il 52% di tutte le famiglie che abitano a Tokyo è composto da una sola persona, è un dato
21:11malinconico sicuramente e non so se anticipatore di quello che vedremo tra qualche anno anche dalle
21:19nostre parti se certi trend continueranno. Il Giappone è sicuramente un laboratorio interessante
21:27perché molte delle tendenze sociali ed economiche che prima partono da queste latitudini poi in
21:35qualche maniera in forme seppur diverse arrivano anche in Europa alle nostre latitudini. Per quanto
21:41riguarda l'economia della solitudine questo è un dato molto emblematico, la popolazione del Giappone
21:47continua a diminuire anno dopo anno, le persone invecchiano, non c'è un ricambio adeguato perché le
21:55persone non fanno figli, il governo giapponese non è un amante delle frontiere aperte e di
22:03conseguenza anche utilizzare una forza lavoro straniera è quanto mai difficoltoso, la conseguenza
22:11è che sempre più persone passano non solo la ricchiaia ma anche l'età matura in solitudine
22:19e questo da un lato sicuramente apre tutto un discorso, una serie di riflessioni sulla qualità
22:27della vita, sul fatto che la società giapponese sia molto competitiva, ci sia una sfida pazzesca
22:36tra i lavoratori e quindi questo può prosciugare qualsiasi altro bisogno o familiare o vitale,
22:43questo è un discorso ma c'è poi anche un altro aspetto da considerare, se le persone sono da sole
22:49si crea una economia riferita a persone da sole, questo chiaramente si rispecchia nello stile di
22:59vita quotidiano, banalmente una persona da sola consumerà di più certe pietanze rispetto ad altre
23:08e di conseguenza ci sono delle aziende che lavoreranno su piatti pronti, ci sono delle
23:13aziende che promuoveranno l'utilizzo di dispositivi tecnologici per far sì che gli anziani non siano
23:22da soli o di marchi ingegni che in qualche modo aiutino le persone a fare determinati compiti
23:30che da soli non sarebbero in grado di fare, mi riferisco ad esempio a fare le pulizie o ad
23:36altro ancora, quindi si viene a creare un'economia che risponde ai bisogni di chi vive da solo,
23:43non solo però persone anziane che hanno bisogno chiaramente di tutta un'assistenza ad hoc ma anche
23:49di persone più o meno giovani che per scelte personali o per necessità si ritrovano costrette
23:57a vivere in maniera radicalmente diversa rispetto ai loro padri, ai loro nonni, quindi tutto questo,
24:06tutta questa trasformazione sociale impatterà sull'economia perché se non ci sono più persone
24:13banalmente, questa è una banalità, le persone diminuiscono ma diminuiscono anche i lavoratori,
24:17quindi o il governo giapponese prima o poi allenterà ulteriormente le regole di ingresso
24:26di personale straniero oppure punterà tutto sull'automazione perché arriverà un momento
24:32in cui non avrà più lavoratori a sufficienza per far andare avanti l'intero sistema economico e
24:38quello sarà sì veramente un problema ma è lo stesso problema che sta già avendo in parte anche
24:43la Corea del Sud eppure la Cina, quindi sono questi tre i paesi che stanno invecchiando e
24:50allo stesso tempo non hanno sostituzione e sostituti adeguati, quindi è un problema sociale
24:57che potrebbe prima o poi avere dei risvolti economici molto negativi per questi tre stati.
25:04Facciamo un attimo il punto anche sull'Argentina, se ti va, dove la figura di
25:11Millei chiaramente è sempre controversa tra allarmismi di una popolazione sempre più impoverita
25:21e certi dati economici che invece sembrerebbero premiare alcune scelte di Millei. Che giudizio
25:28possiamo dare per il momento? Bisogna fare un duplice giudizio da un punto di vista
25:33economico? Certo, si vanno a vedere i dati, si legge che l'inflazione diminuisce, la spesa
25:40pubblica migliora, il dato relativo, la disoccupazione migliora pure quello, quindi da un
25:47punto di vista prettamente economico, quindi senza valutazioni diciamo valoriali, uno dice
25:54ok questa cura Millei funziona, però poi non siamo all'interno di un laboratorio,
25:59dobbiamo fare conti con persone in carne e ossa, con una popolazione che vive, con una
26:05popolazione che consuma, con una popolazione che ha dei bisogni, perché mettere a posto i conti di
26:11un paese potrebbe anche essere facile, facciamo tutti i tagli e poi chiaramente è certo che i
26:18conti migliorano, taglio questo, taglio quell'altro, però poi bisogna fare conti e qui è l'altro
26:25piano valutativo, bisogna fare conti con l'esigenza delle persone, perché se tu tagli un sacco di
26:31ministeri, un sacco di posti di lavoro che reputi inefficienti, diminuisci la spesa nella sanità, la
26:39diminuisci in altre agenzie governative, ok ma quella gente lì poi cosa fa? Se tu tagli la sanità
26:47poi se uno ha bisogno di andare in ospedale che servizio trova? Che qualità di assistenza riceve?
26:55Quindi bisogna unire questi due aspetti e ci ritroviamo di fronte a una situazione secondo me
27:00abbastanza complicata e delicata, perché non si può pensare di risolvere una situazione così
27:07disastrosa e grave come quella argentina pensando semplicemente di tagliare, certo i tagli sono
27:15necessari laddove servono, però come dicevo prima non siamo in un laboratorio, possiamo
27:22fare un esempio, quando c'era l'epidemia i tecnici del momento, cioè gli epidemiologi,
27:28dicevano ok vogliamo che i contagi siano zero, tutte le persone stanno in casa, quanto tempo?
27:341, 2, 3, 4 mesi, stanno tutti in casa, nessuno esce, è chiaro che poi i conti vanno a favore
27:41del contagio zero, delle zero morti, però le persone non vivono, lo stesso in ambito economico
27:49una persona può dire io cosa devo fare? Devo diminuire l'inflazione? Devo diminuire questo
27:55valore? Ok quindi taglio, taglio, taglio, ma non basta perché bisogna fare conti anche con la
28:01vita delle persone e fare in modo che le persone abbiano una vita dignitosa e purtroppo in
28:05Argentina alcuni dati ci dicono che circa la metà della popolazione vive in povertà o comunque in
28:12una situazione economica non proprio ottimale a usare proprio un eufemismo, quindi la cura
28:18milei funziona in ambito economico tra economisti, uno dice quel modello li funziona, però poi in
28:26ambito, se vogliamo usare una visuale a 360 gradi ci sono anche degli effetti collaterali molto
28:34molto molto molto forti. Chiudiamo sul Vietnam perché ti hai dedicato un articolo su questa
28:41super crescita economica, come la possiamo spiegare? Possiamo spiegare che ci sono due
28:47potenze Stati Uniti e Cina che si continuano a scontrare come dicevamo prima, nel mezzo abbiamo
28:55l'Unione Europea e in basso abbiamo una serie di paesi che raccolgono le briciole che stanno
29:01cadendo da questo testa a testa continuo tra Pichino e Washington e le briciole cosa sono?
29:06Sono aziende che preoccupate per queste continue tensioni decidono di delocalizzare,
29:14quindi vanno via dalla Cina e investono in Vietnam, allo stesso tempo aziende statunitensi che
29:19vorrebbero delocalizzare cosa fanno? Non vanno più in Cina, vanno in Vietnam, quindi Vietnam raccoglie
29:25un po' frutti da una parte e dall'altra, alimenta una crescita grazie comunque a un governo efficiente,
29:35che ragiona per piani ben precisi, che quindi ha un'organizzazione interna simile a quella
29:45cinese e quindi passo dopo passo il Vietnam sta incubando le conseguenze della trade war,
29:53della guerra economica e commerciale tra Stati Uniti e Cina e cresce, ma cresce anche grazie
29:59all'ASEAN, cioè all'Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, che continuano a dimostrare
30:09un pragmatismo molto interessante che consente loro di crescere, di fare affari, di prosperare
30:17e di operare nonostante evidenti differenze politiche, geopolitiche e anche economiche.
30:25Diciamo che il Vietnam è sulla buona strada per diventare una nuova tigre asiatica.
30:30Allora ricordo in descrizione come entrare nell'area premium e leggere tra gli altri
30:40le analisi anche di Federico Giuliani, che ritroveremo il prossimo mese. Grazie Federico.
30:45Grazie, grazie a voi.

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