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  • 22/05/2025
ROMA (ITALPRESS) - Nella diciannovesima puntata di Pianeta Donna, format dell'Italpress che ha come protagoniste le donne, Carola Salvato dialoga con Marina Di Muzio, imprenditrice agricola e delegata in Commissione Femminile COPA-COGECA Confagricoltura Donna, e con Selene Santacaterina, direttrice People & Organization Gruppo Amadori. Le tre parole chiave di questa puntata: eccellenza, innovazione e creatività.
mrv/abr/

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Trascrizione
00:00Benvenute e benvenuti a una nuova puntata di Pianeta Donna. Sempre bello ritrovarvi e sempre
00:16bello accogliere le nostre ospiti. Oggi con noi Marina Di Muzio e Selena Santa Caterina,
00:22entrambe impegnate su un tema delicatissimo e molto attuale, l'agroalimentale. Lo fanno
00:28in modo differente. Dietro ad ogni cibo, mi viene da dire, di qualità c'è chi lo coltiva.
00:34Donna agricoltura quindi è il tema della puntata e tre sono le parole chiave. Eccellenza,
00:39innovazione, creatività. Vediamo il servizio.
00:47In un mondo che evolve rapidamente, sostenibilità ed empowerment sono diventati pilastri imprescindibili
00:53per costruire il futuro. Il passaggio generazionale, spesso percepito come una sfida, rappresenta
00:59un'opportunità per rivedere modelli e attese. Una fase in cui la ricchezza della tradizione,
01:05unendosi all'energia dell'innovazione, può dare vita ad un nuovo modello di crescita.
01:10Nelle imprese italiane, soprattutto in ambito agricolo, il valore e ruolo delle donne emerge
01:16con forza. Guidano trasformazioni che mettono al centro persone, culture, territorio e rispetto
01:22per l'ambiente. Garantire pari opportunità, ascolto, accesso al credito e a percorsi di
01:28formazione diventa una leva fondamentale per rendere il settore sostenibile in maniera
01:34circolare. La sostenibilità infatti non è solo tutela ambientale, significa valorizzare
01:40il capitale umano e di pensiero, costruire coerenza tra valori, strategie aziendali e
01:46bisogni collettivi. Solo attraverso modelli coraggiosi e un autentico dialogo tra generazioni
01:52e portatori di interesse, si possono piantare radici solide e dare impulso a un futuro responsabile
02:00e a misura di pianeta.
02:06Bentornati in studio, finalmente il piacere è di presentarvi la nostra ospite Marina Di
02:11Muzio, imprenditrice agricola, delegata di Confagricoltura alla Commissione Femminile
02:17del Copacogeca. Ce lo racconterà lei. Radici di sostenibilità, semi di futuro, benvenuta
02:23Marina.
02:24Grazie Carolina dell'invito e di essere oggi qui a parlare di agricoltura e di donne.
02:29Siamo noi onorati di averla qui con noi, perché è un tema che non abbiamo mai trattato
02:34e sappiamo quanto è importante, soprattutto per il nostro futuro.
02:39Sicuramente l'agricoltura è stata molto trascurata nell'agenda economica del nostro
02:45Paese e un po' di tutta l'Europa, ma in Italia, grazie all'Expo e poi al Covid e successivamente
02:52alla guerra in Ucraina, ha portato alla luce di quanto sia importante il nostro settore
02:58economico che viene definito il settore primario, proprio perché noi produciamo cibo e siccome
03:07tutto il mondo è in crescita, la popolazione siamo già miliardi e aumenteremo ancora di
03:14più, abbiamo bisogno di un'agricoltura che produca cibo sano eccellente per tutti quanti.
03:21io mi occupo di agricoltura da quando sono nata, perché naturalmente vengo da una famiglia
03:27dove azienda e famiglia erano due lati della stessa medaglia e mi piace ricordare che io
03:35sono nata nell'anno in cui è nata la tv italiana e così come la tv dall'inizio oggi si è innovata
03:45è diventata digitalizzata facendo un progresso enorme, così altrettanto io ho visto la crescita
03:52dell'agricoltura perché quando sono nata il grano si metteva a mano e oggi abbiamo
03:58i trattori e le meti trebbie, l'agricoltura 4.0 che camminano da soli, però questa innovazione
04:08non è omogenea in tutto il territorio italiano e come le donne si sono evolute in questa evoluzione
04:20dell'agricoltura? Marina la interrompo un istante soprattutto perché vorrei che lei
04:27rimarcasse il suo importante ruolo, abbiamo inteso che è un'imprenditrice e per noi è
04:33un valore perché comunque ci porta in dono anche delle considerazioni importanti rispetto
04:39al ruolo della donna in alcuni contesti che potrebbero sembrare tipicamente maschili, però
04:45io vorrei che ci raccontasse anche il significato in termini di responsabilità di questa sua delega.
04:51Allora oggi in Europa si parla molto di agricoltura, è in preparazione la nuova PAC di cui tutti
05:01ne parlano e a questa preparazione della nuova PAC hanno lavorato sia una commissione di esperti,
05:09poi un mese fa la presidente von der Leyen ha pubblicato la sua visione dell'agricoltura
05:16e in più abbiamo anche la visione dell'agricoltura del commissario Hansen per l'agricoltura europeo.
05:24La nuova agricoltura avrà un cambiamento rispetto a quello che è stato fatto fino adesso
05:31perché ricordiamoci di una cosa che sia ben chiaro a chi non è del nostro settore, quella che sarà
05:39l'agricoltura o quella che è stata viene decisa in Europa, poi dall'Europa vengono date le direttive
05:46ad ogni stato singolo che le fa proprie e poi le declina ogni regione secondo la situazione del
05:54territorio ma l'inizio di tutto è a Bruxelles quindi la nuova PAC che si sta delineando vede
06:04un'agricoltura che deve avere come suoi punti di riferimento la sostenibilità che poi ne parleremo
06:13come viene declinata e soprattutto un ruolo importantissimo degli agricoltori. La von der Leyen ha detto
06:23che ci dobbiamo ricordare che ogni giorno un agricoltore lavora per noi e quindi questo
06:29mi sembra già molto importante questo riconoscimento. Abbiamo inteso che sicuramente per lei è un impegno
06:36importante e continuativo. Vorrei rifocalizzarla sul tema della puntata che vede sicuramente questo
06:44collegato al mondo delle donne quindi la domanda è ma il ruolo delle donne e le politiche di genere
06:52a che punto siamo? Questa è la cosa che mi appassiona di più perché quando io faccio
06:59l'imprenditrice agricola da sempre ma mi occupo di rappresentanza femminile ormai da più di 15 anni
07:05perché mi sono chiesta ma che cosa è la politica di genere? C'è una politica di genere per noi donne
07:14dell'agricoltura? Allora io mi ritengo una donna fortunata perché comunque le mie aziende stanno
07:21vicino ai grandi centri urbani perché ho avuto il sostegno di mia madre e di scuole adeguate
07:27quindi sono una donna fortunata ma questo non è la generalità dei casi quindi la mia rappresentanza
07:34era proprio nata con il desiderio di dare voce alle donne dell'agricoltura. Allora voi immaginate
07:41che la maggior parte delle aziende agricole stanno nei territori rurali, nelle zone rurali dove sicuramente
07:48non ci sono le stesse politiche di genere, il welfare. Quando io ho sentito parlare per la prima volta
07:54di welfare ho detto quali sono le politiche di conciliazione fra lavoro e vita che ci sono nel
08:01nostro settore? Allora l'azienda non ha genere, l'azienda nella sua attività agricola ha una sua
08:11missione, un suo compito che è quello che ognuno decide di dare alla propria azienda ma se a capo
08:18dell'azienda c'è una donna allora il problema esiste perché la donna deve conciliare la sua attività
08:26lavorativa con quella della vita di famiglia se decide di avere una famiglia perché la cosa importante
08:34perché adesso c'è un calo della natalità perché alla fine molte donne pur di far carriera, pur di
08:41dedicarsi all'azienda debbono scegliere di non far figli. Allora io dico che noi donne dobbiamo avere la
08:47libertà di scegliere se vogliamo lavorare e se vogliamo lavorare e fare famiglia. Soprattutto
08:56ho aperto la mia visione quando mi sono confrontata con gli altri settori economici e ho visto appunto
09:04che mentre c'è la politica di genere, le misure del welfare per le donne che vivono nelle grandi
09:11città nei centri abbastanza popolosi, questi nei piccoli centri rurali non esistono. Oggi si parla
09:20tanto dell'abbandono delle zone rurali dei borghi ma ci siamo chiesti perché? Perché in queste zone
09:29l'attività economica primaria è quella dell'agricoltura ma non ci vivono soltanto gli agricoltori, ci vivono
09:36gli operai delle aziende agricole, ci vive anche alcune altre persone che magari non lavorano o fanno
09:44altre attività. Sicuramente l'attività economica principale è quella dell'agricoltura ma sono state
09:51completamente abbandonate dalle nostre istituzioni. Marina, credo che il tema che lei ci porta
09:59all'attenzione è un tema che meriterebbe non uno, molti approfondimenti e confido che ci siano
10:08anche altri spazi in futuro. Le chiederei, in chiusura di questo nostro incontro, prima di dare il
10:17benvenuto alla seconda ospite, quali sono secondo la sua esperienza gli strumenti più utili in questo
10:24momento per dare più spazio alle nuove generazioni e soprattutto consentire alle donne di fare del
10:31tema dell'agricoltura un tema professionale effettivo, reale, consistente. Allora sicuramente
10:39questo è un mestiere che si sceglie per passione e non c'è niente di più bello che pensare di far
10:46parte dell'ordine naturale delle cose, perché noi seminiamo, aspettiamo e poi raccogliamo quindi
10:52e quello che raccogliamo è il cibo, è la base di quello che diventa il cibo per miliardi di persone.
10:59Che cosa hanno bisogno oggi le donne? Innanzitutto hanno bisogno di una maggiore formazione, hanno
11:05bisogno di una maggiore educazione finanziaria. In Italia il 50% delle donne non ha un proprio
11:14conto corrente e purtroppo la mancanza di un'educazione finanziaria a volte c'è anche nel
11:22nostro settore anche se siamo imprenditrici, quindi le donne debbono avere formazione, una
11:29maggiore coscienza di se stesse, naturalmente questo ci porterà ad avere un accesso al credito,
11:36ad avere più opportunità e naturalmente la cosa più importante che io continuo a ripetere adesso è che
11:44le donne debbono scendere in campo a rappresentare le loro aziende. Non dobbiamo parlare soltanto di
11:52politiche di genere, ma se noi vogliamo veramente fare il cambiamento noi dobbiamo rappresentare le
12:00nostre aziende. È impensabile che le nostre aziende sono rappresentate a livello istituzionale, laddove si
12:08fanno le leggi dagli uomini. Se le aziende sono anche delle donne ci deve essere la presenza anche
12:15delle donne. Direi che Marina Di Muzio è una voce non solo autorevole, consistente per esperienza e
12:23background, ma soprattutto determinata a rendere l'agricoltura con una visione femminile, sincera e
12:34profonda. Le chiederei in chiusura se ha piacere di guardare la telecamera che è lì. Immaginiamo di
12:41avere delle giovani donne, sappiamo quanti giovani oggi pensano proprio di tornare alla terra, dedicarsi
12:47all'agricoltura, c'è un tema che spesso si sente, proprio forse per questa necessità di vicinanza anche
12:55con la natura stessa. Ecco, la natura è anche sostenibilità così come l'agricoltura, che cosa vorrebbe
13:03dire loro? Allora io e i miei figli, cominciando da loro, che saranno la prosecuzione del mio lavoro
13:11e penso anche ai miei nipoti, dico che produrre cibo, dedicarsi a questo lavoro non è un miraggio,
13:20perché la gente avrà sempre bisogno di nutrirsi e di nutrirsi bene. Quindi l'agricoltura è veramente
13:29alla base di ogni attività economica a cui ci si possa dedicare. Bisogna farlo con passione perché,
13:38come diceva Cicerone, chi si dedica all'agricoltura non è sicuro del proprio reddito e se lo diceva
13:45Cicerone, in tanti anni non è cambiato niente. Anche perché oggi noi abbiamo un grande impegno nei
13:54confronti delle prossime generazioni di mantenere il territorio nelle stesse condizioni che oggi noi
14:02usiamo per produrre cibo, ma lo dobbiamo anche permettere ai miei figli e ai miei nipoti. Ma
14:11ricordatevi di una cosa, che nell'animo di ogni agricoltore, questo è ben chiaro, perché io ho
14:17ereditato la terra da mio padre, che l'aveva ereditata da suo padre e io dentro di me lavoro
14:24perché la possa trasmettere ai miei figli nello stesso modo i loro figli. Una puntata bellissima,
14:34ascoltare le parole di Marina è stato un vero piacere e credo che per ciascuno di noi sia stato
14:40anche uno spazio non solo di approfondimento, anche di riflessione. E ringraziando Marina
14:47Di Muzio per essere stata qui con noi, averci davvero ispirate, sono altresilieta di introdurre
14:54la seconda ospite, Selene Santa Caterina, che credo, spero sia già collegata in diretta
15:01con noi. Selene, lei è direttrice People Organization del gruppo Amadori, dove guida
15:11con successo e con visione strategica la trasformazione culturale dell'organizzazione. Noi oggi siamo
15:18qui con lei sicuramente anche per comprendere come una realtà, come la sua, approccia il
15:25tema delle risorse umane. Innanzitutto un commento anche a quanto riportato da Marina
15:32prima e poi la ringrazierei per approfondire.
15:36Grazie mille Carola e grazie anche per questo invito, di cui insomma sono molto felice. Le
15:44riflessioni di Marina, di Muzio sono estremamente potenti, mi colpiscono e mi colpisce quanto
15:50effettivamente ci sia un parallelismo, una risonanza molto forti anche con il mondo aziendale
15:57e la necessità di politiche di welfare, well being di genere è un punto cruciale anche
16:06per le aziende. Le aziende non sono isole ma sono rappresentazioni del mondo, della società
16:14ed è quindi corretto che siano attente ai bisogni di tutte le persone. E devo dire che è da qui
16:21che parte la strategia all'interno del gruppo Amadori che è supportata dagli azionisti e che poi
16:30è guidata da me dal team People and Organization. E parliamo sì di persone, quindi non più di
16:41risorse umane che forse è un'accezione che riporta un po' ad un mondo economico, parlare
16:49invece di people, parlare di organizzazione, quindi di persone d'organizzazione rende più
16:55centrale quello di cui poi ci occupiamo quotidianamente. Ed essenzialmente il gruppo ha sempre avuto
17:03una grande attenzione rispetto alla propria comunità interna ma anche alle comunità estese perché
17:10come sappiamo è una realtà di filiera, una realtà di filiera integrata che quindi ha un grande
17:15impatto anche sui territori. E la riflessione nasce però prima di tutto da una interlocuzione
17:24individuale. Quindi noi chiediamo, lo facciamo spesso e continuativamente perché i bisogni
17:29possono cambiare, chiediamo alle persone che cosa le fa stare bene. E nell'individualità di
17:37questa risposta chiaramente possono nascere delle esigenze molto diverse che nel tempo
17:45siamo riusciti comunque a raggruppare in delle dimensioni definite, quindi ci sono delle dimensioni
17:50più personali, più intime, ma ci sono anche delle dimensioni che appartengono all'organizzazione.
17:56E cerchiamo di, questa è un po' la sfida, cerchiamo di tenere insieme queste due dimensioni,
18:02la dimensione personale, la dimensione organizzativa. Come lo facciamo? Lo facciamo appunto con un
18:07ascolto attivo, un ascolto continuo e cercando anche di dare delle risposte con la consapevolezza
18:15che non siano risposte definite nel tempo ma possono cambiare. Quindi noi abbiamo un piano
18:21di wellbeing che si chiama Amel Benessere che ha al suo interno una serie di iniziative dedicate
18:27a tutta la popolazione Amadori, noi siamo circa 9 mila colleghi e colleghe e alcune iniziative
18:34però invece sono dedicate solo ad alcune magari tipologie di situazioni o di persone, quindi
18:40cerchiamo anche di adattare un po' rispetto a quello che è la specificità delle nostre
18:47colleghe e dei nostri colleghi proprio perché abbiamo una dimensione estremamente vasta ed eterogenea.
18:53Ci vuole grande flessibilità anche nel magari cambiare strategia perché come dicevo prima
19:01i bisogni possono cambiare nel tempo e dobbiamo essere sufficientemente flessibili per adattarli
19:09a quello che cambia, a quello che le persone possono scoprire e non essere più un loro bisogno
19:14o una loro esigenza ma magari avere la necessità di applicare altri benefitti o altre agevolazioni
19:24all'interno del contesto lavorativo.
19:27Selene, lei è attivamente coinvolta a promuovere e sostenere iniziative volte a rafforzare il
19:35benessere delle persone e il dialogo tra le generazioni. Quanto è importante per un'azienda
19:42da investire su questi punti?
19:44Sicuramente una domanda ampissima, proverò a fare sintesi. Finalmente direi abbiamo un
19:51po' scardinato quel confine tra mondo del lavoro e mondo privato. Dico finalmente perché
19:59adesso le persone hanno quantomeno la possibilità di scegliere chi vogliono portare a lavoro.
20:05Questo chiaramente è un'opportunità ma anche qualcosa da gestire e da maneggiare con cura
20:15come dico sempre ed è qui che mi piace introdurre il tema della sicurezza psicologica. Creare
20:22ambienti che siano sicuri psicologicamente significa garantire alle persone il potersi esprimere,
20:28potersi esprimere per come si sentono, per come vogliono, per le caratteristiche anche
20:33che li valorizzano. Quindi questo è il primo punto ed è il punto nodale all'interno del
20:41quale si sviluppano e si dovrebbero a mio avviso sviluppare i piani di benessere organizzativo.
20:46Quindi questo sicuramente è un punto di attenzione importante per le organizzazioni che vogliono
20:53avere persone, qualcuno dice persone felici al lavoro, forse la felicità è un concetto
20:59un po' delicato ed esteso ma sicuramente persone che stanno bene nell'ambiente lavorativo
21:06e che possono sentirsi se stessi e se stesse. L'altro elemento è legato alla leadership
21:13intergenerazionale. Adesso abbiamo molte più generazioni che lavorano insieme negli ambienti
21:20e negli ambienti di lavoro e questa è un'opportunità. Un'opportunità intanto per rompere un po'
21:26qualche schema e qualche pregiudizio legato alle generazioni, perché comunque parliamo
21:32sempre di persone, di individui che possono essere diversi tra loro. L'altro elemento
21:36è arricchirsi delle reciproche differenze, come diceva qualcuno. E quindi questo è un
21:42elemento fondamentale per poter essere ancora più innovativi e per poter guardare al futuro
21:49mantenendo solide le radici aziendali.
21:53Ha piacere di condividere con noi un progetto. Menzionava nel nostro confronto Bridging the Gap,
22:01volto a costruire ponti tra signore e nuove generazioni, sfatando soprattutto quelli che
22:07sono oggi i più comuni stereotipi e valorizzando le competenze di tutti. Grazie.
22:12Sì, Bridging the Gap, come giustamente hai menzionato, è un progetto che ci ha appassionato
22:19moltissimo quando l'abbiamo messo in piedi e come dicevi mette a confronto e fa lavorare
22:26insieme generazioni diverse, ma con una modalità un po' più innovativa rispetto a quella a cui
22:32siamo abituati, nel senso che al netto delle differenze generazionali classiche, quindi
22:38millennials, generation Y, X, baby boomers, nella nostra comunità interna noi abbiamo
22:47una percentuale che è assolutamente identica tra under 35 e over 50, quindi con la particolarità
22:55l'accezione di avere nelle posizioni di leadership classicamente persone over 50 e invece gli
23:01under 35 che ancora stanno facendo il loro percorso di crescita di carriera in azienda.
23:07Questo non è assolutamente sbagliato, è un po' la fotografia di quello che siamo, ma
23:12per dare l'opportunità a tutte le persone in azienda di misurarsi in ruoli diversi,
23:18anche in ruoli di leadership, abbiamo un po' invertito il sistema, per cui in questi
23:23gruppi di lavoro che abbiamo fondato sono gli under 35 a guidare e gli over 50 diciamo
23:30che si mettono a disposizione nella loro seniority all'interno del contesto del gruppo Amadori,
23:39ma non sono loro a guidare la strategia, a guidare la leadership e questo scardina un po'
23:48quelli che sono, lo dicevo anche prima, i bias, quindi a volte un po' anche le contraddizioni
23:54che leghiamo alle generazioni, quindi i giovani che non hanno voglia di lavorare o le persone
24:00più grandi che non hanno voglia di condividere, in realtà non è sempre così assolutamente
24:06e invece si può fare intanto reverse mentoring delle esperienze, quindi i più giovani possono
24:13raccontare la loro prospettiva alle persone che hanno un'esperienza diversa in azienda e
24:19che hanno anche magari qualche anno in più, ma viceversa chi ha vissuto l'azienda da più
24:26tempo ed è anche più adulto può sicuramente dare una prospettiva di maturità e di leadership
24:35diversa rispetto agli altri, quindi questo è fondamentale, non si può prescindere sicuramente
24:42dal far lavorare insieme generazioni diverse e anche dall'invertire un po' quello che
24:48è la struttura classica che un'azienda magari come la nostra può avere, anche con un po'
24:54di coraggio nel dire ok, proviamo a cambiare i ruoli e a vedere che cosa succede e che cosa
25:00succede? Succede che si lavora sicuramente molto bene e anche con più curiosità e con più
25:07entusiasmo. Grazie Selene per il suo importante contributo, ringrazio ancora anche Marina Di Muzio
25:15per essere stata qui con noi, ringrazio voi tutti per seguirci e soprattutto per condividere
25:21le vostre impressioni, Italpress è il direttore Global Women in PR, continuate a seguirci anche
25:28sui nostri canali social. Alla prossima, a Maiora!

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