https://www.pupia.tv - Bologna - FINE VITA. DE PASCALE PRESSA TAR: SUBITO GIUDIZIO SU DELIBERE Bologna, 15 mag. - La Regione Emilia-Romagna non ci sta ad un rinvio 'sine die' e chiede un giudizio rapido del Tar sulle delibere della giunta Bonaccini che normano il suicidio assistito in Emilia-Romagna. "Su questo non siamo d'accordo", taglia corto il governatore Michele de Pascale commentando il rinvio deciso oggi dai giudici amministrativi alla luce del fatto che la persona che aveva fatto richiesta del suicidio assistito è nel frattempo deceduta. Per questo, informa de Pascale, "abbiamo fatto istanza perché comunque al di là di tutto è essenziale anche per noi sapere se la procedura che abbiamo identificato è corretta o non è corretta". Il rischio è insomma che al prossimo caso e relativo ricorso (è stato presentato dalla consigliera regionale Fi Valentina Castaldini) il tutto si ripeta con una nuova sospensiva e intanto il paziente resti in attesa. "Non è accettabile- scandisce il dem- che ci sia un continuo rimpallo, noi speriamo che si possa arrivare a una pronuncia e che ci si dica con chiarezza se quello che ha fatto l'Emilia-Romagna è una procedura corretta, da un punto di vista giuridico, non da un punto di vista politico". Il Tar, prosegue de Pascale, interpellato oggi a margine di una conferenza stampa, "potrebbe anche dire che la nostra delibera magari si poteva fare, ma doveva avere degli elementi di correzione e ovviamente laddove questo avvenisse l'Emilia Romagna la correggerebbe tempestivamente". De Pascale sottolinea peraltro che "gli stessi ricorrenti hanno fatto istanza perché il Tar non si pronunci. Questo non va bene, è inaccettabile che si rimanga in un clima di incertezza. Lo dico con grande rispetto e con grande trasparenza". Così come per il governatore è inaccettabile che il Parlamento non legiferi in materia. "Ad un certo punto le leggi le fa il Parlamento, non le fa il governo. Io dico che questa cosa non è rispettosa verso persone che stanno vivendo un dramma, un dramma vero. Non può non esserci una norma nazionale". (15.05.25)