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  • 14/04/2025
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Trascrizione
00:00A casa di amici, il salotto di Radio Roma.
00:30Ma cerchiamo anche tramite quest'arte di andare oltre, quindi di esaminare un po' i significati.
00:36E lo facciamo proprio con gli artisti, con i musicisti, con i cantanti.
00:40E oggi sono tornati a trovarmi Alessia Lombardi e Marco Alonzi.
00:45Salve.
00:46Buongiorno, buongiorno.
00:47Degli Oceanland, quindi abbiamo fatto un bel percorso, devo dire, molto molto intenso, tramite poesia performativa, tramite voci, suoni, strumenti, relazioni musicali.
01:02E ne è venuto fuori veramente proprio un'opera d'arte, no?
01:05Un bel panorama.
01:06Un bel panorama, esatto.
01:08Oggi però, con il vostro aiuto, andiamo ad affrontare, secondo me, una problematica, perché secondo me parte tutto da lì.
01:15Molte persone, molti giovani soprattutto, ma anche meno giovani, che vogliono, desiderano diventare degli artisti, dei musicisti o dei cantanti, hanno letteralmente il terrore del palco scenico.
01:27O magari di confrontarsi con un pubblico semplicemente.
01:30Quindi mi piacerebbe che raccontaste oggi anche parte della vostra esperienza tra piccoli e grandi palchi, per capire poi, no, come ci si sente, come aiutare appunto i giovani.
01:41Ok, questa è una bella, diciamo, una bella disamina da fare, perché sicuramente il palco è il cuore del nostro lavoro.
01:53Nasce tutto lì, avviene tutto lì e non possiamo fare a meno del palco.
01:58Anche quando non c'è fisicamente c'è un palco su cui dobbiamo andare, a cui dobbiamo fare riferimento e che dobbiamo affrontare,
02:06perché il palco si affronta. È un problema serio, perché sembra in realtà qualcosa di bellissimo da fuori.
02:19È bello salire sul palco, è bello mettersi in mostra, ma solo apparentemente.
02:24Io ho sempre amato, diciamo, il palco, al di là della musica, al di là dell'esibirmi come cantante.
02:38Ho sempre amato stare al centro dell'attenzione, che la gente mi guardasse.
02:43Ho sempre amato il fatto che la gente avesse un occhio di riguardo,
02:48che avessi in qualche modo un compito di far ascoltare,
02:56il compito di far ascoltare, di immobilizzare le persone.
03:01Che non è semplice.
03:01Non è semplice, però ho sempre avuto questo fascino di ipnotizzare l'altro
03:08attraverso qualcosa, che poteva essere il canto, poteva essere la recitazione,
03:14poteva semplicemente anche essere un movimento, stare lì, anche senza fare nulla,
03:20guardare semplicemente negli occhi uno spettatore.
03:23Quindi l'ho sempre vissuta come un banco di prova, qualcosa che mi chiamava per essere migliore.
03:30Quindi l'ho sempre vissuta in questo modo, e anche se ho avuto dei momenti in cui mi terrorizzava,
03:37perché quando ho iniziato...
03:38Quindi ci sono stati.
03:39Assolutamente, perché all'inizio è un gioco, soprattutto quando sei molto giovane,
03:44quando cominci ai 12-13 anni, è un gioco, ti diverti, sei una ragazzina,
03:50ed è qualcosa anche per... quasi una spavalderia, no?
03:55Guarda che cosa faccio, magari a quelli della tua età,
03:59guarda che cosa faccio, sto andando lì sul palco.
04:03Però poi quando cominci a prendere consapevolezza che quello è un lavoro,
04:08che la gente si aspetta da te qualcosa e non puoi deluderla,
04:13lì comincia ad avere l'ansia, lì comincia a pensare, oh mio Dio, però aspetta, è bello...
04:18Ho una grande responsabilità.
04:19Ho una responsabilità, perché sì, è bello andare sul palco, è bello dire quello che si vuole,
04:24ma si ha una responsabilità.
04:26Cioè l'artista è libero, è pazzo, però ha una responsabilità.
04:31E nei confronti del pubblico non è una cosa da poco.
04:36No, figuriamoci, anche perché ultimamente ci troviamo anche a pubblici comunque abbastanza vari,
04:44e critici, e quindi uno, insomma, da questo punto di vista non sa mai come reagire, no?
04:50L'ansia si fa sentire, quindi tante volte mi è capitato di voler scappare,
04:55a volte mi è capitato anche di avere un pubblico vuoto, ci è capitato.
05:02Beh, è stato praticamente all'inizio della... che poi non era neanche all'inizio della nostra carriera.
05:10No, era il debutto a Firenze, che noi avevamo pompato in maniera di aspettativa.
05:15Sì, perché insomma era andata bene nel Lazio, allora pensavamo, credevamo che anche a Firenze fosse così,
05:23invece il primo live a Fiorentino, che se non erro è stato il 20 maggio.
05:31Marzo.
05:32Marzo, ok.
05:36C'erano solamente cinque persone comunque, tra l'altro.
05:40Ma che sono arrivate dopo, perché...
05:41Ah, è vero che sono anche arrivate dopo.
05:43Il teatro non si presenta a nessuno e il proprietario del teatro, perché eravamo a teatro, ci disse di andare via.
05:50Poi dieci minuti dopo, mentre stavamo sbaraccando, sono venute cinque persone.
05:55Ah, ok, allora lo facciamo.
05:57Ecco, insomma...
05:58È andata così.
05:59Però immagino che lì per lì anche vedere che dopo tanto lavoro, cioè non credo sia semplice...
06:05Non è semplice.
06:05Di chi è sul palco, di chi è sul palco, insomma, ecco, alla fine voi state portando un messaggio, state portando la vostra musica con tanto impegno,
06:13quindi trovarsi così immagino sia stata la cosa più difficile del mondo.
06:17Eh, lì è stato forse il punto più critico, perché facendolo da tanti anni, anche in altri contesti, non mi era mai capitato il vuoto assoluto.
06:29Quindi uno pensa che non accaderà mai, dice non capiterà mai a me, è successo nella storia, ma non capiterà mai a me.
06:37Perché quando te lo ritrovi, lì entri in crisi, lì pensi, ok, o la faccio finita con questa storia, o andiamo avanti anche quando ci ricapiterà di nuovo.
06:50Certo, perché può capitare.
06:51Non è detto che capiti una volta sola.
06:55Ma soprattutto non è detto che sia da rapportare con il vostro spettacolo, possono succedere talmente tante di quelle cose.
07:01I nostri colleghi è successo e capita, i nostri colleghi sentiamo, ci ascoltiamo, oppure noi che andiamo a vedere i nostri colleghi,
07:11eppure sono, certe volte, è capitato lo spettacolo di 4 o 5 persone.
07:17Poi, certo, lei è rimasta più normalizzata, io no, perché un po' me lo aspettavo, ecco, forse che all'inizio non avremmo avuto una grande platea.
07:28Ma avevo una grande aspettativa, diciamo, avevo grandi aspettative su quell'evento, perché era un debutto a Firenze, a teatro, insomma, come fai ad andare male a teatro.
07:39E invece è il teatro deserto.
07:41Però ecco, a volte serve anche come scuola.
07:46Come scuola, no?
07:47Sì, sì, perché tanto poi quando i successi, sì, però non ti migliorano, non ti fortificano, non...
07:56Esatto, bisogna prima cadere e poi spaccare il volo, no?
08:00Io poi penso che trovarsi di fronte a un palco tutto pieno sia ancora più difficile,
08:06Quindi magari è una tappa importante comunque per te, per te no.
08:10Per te è più semplice.
08:12Sì, perché ci sono tantissime, allora io ho fatto comunque 5-6 anni che lavoravo in un quartetto, poi diventavo in quintetto, tutti i giorni, veramente tutti i giorni.
08:27E tutti i giorni lo suonavamo davanti a due, trecento persone.
08:32Quello sto per tre mesi.
08:33Ci può stare che magari in base alle esperienze diverse...
08:36Ecco, anche questo sicuramente.
08:38È una cosa che...
08:39Però magari, ecco, una cosa che volevo fare, io adesso, come sapete, c'è qualcosa che noi dobbiamo far vedere, analizzare insieme.
08:46Però mi piacerebbe che poi, in un momento conclusivo, potessimo dare anche dei consigli, no?
08:52Assolutamente.
08:52Dal punto di vista di Alessia e dal punto di vista di Marco, che ovviamente, pur essendo in alchimia completa, anche oggi ci hanno portato...
08:59Qualcosa di diverso.
09:00Esatto, una spaccatura.
09:01Allora, vediamo quest'altra opera.
09:04Allora, vediamo quest'altra.
09:34Allora, vediamo quest'altra.
10:03Quanti elementi in un'opera d'arte che, diciamo, si intitola...
10:14Questa volta che lo dice...
10:14Oh, cazzo!
10:15Oh, cazzo!
10:17Ecco, eppure anche nell'immagine, no?
10:19Quindi anche l'aspetto visivo, non solo quello che si percepisce, però, è importante.
10:25Quindi quello che vedo, magari, ecco l'elemento della rosa, l'elemento del gatto, che lì per lì, insomma, ecco, magari si vince poco, no?
10:33Perché viene coperto dal collo di questa madama meravigliosa e quindi si vede sul retro.
10:38Però, forse, per i meno attenti, forse questi non l'avranno notato, che c'è in realtà uno spartito sull'abito della donna, o no?
10:46Esatto, esatto. È un mestito realizzato proprio da fogli di spartiti, di fogli musicali.
10:55E come mai questa scelta di questa immagine?
10:59Estetismo puro.
11:00E se lì, questa volta, questa volta non c'è proprio una, come dire, una decisione pensata.
11:06È la copertina del nostro album, quindi.
11:09Però è un insieme di vari elementi, insomma, la musica, il fatto del mistero, del rock con il gatto nero,
11:18questa donna che può essere un'allegoria, magari, proprio della musica, dell'arte in generale.
11:23È una copertina altamente allegorica e molto estetica, semplicemente di puro gusto estetico.
11:30Però effettivamente si evince, è come se fosse la donna, la madama musica, no?
11:34Esatto.
11:34È proprio impersonificata.
11:35Molti ci vedono questo, infatti, molti l'hanno interpretata in questo modo, come un'allegoria.
11:40E a noi ci piace anche giocare un po' con il pubblico, con le interpretazioni del pubblico.
11:45Beh, non a caso, la vostra poesia performativa vive anche di interpretazioni, no?
11:50Esatto.
11:50Se non ci fosse interpretazione.
11:52Eh, esatto.
11:53Quindi, insomma, ecco, adesso che siamo in conclusione, ragazzi, voglio un consiglio da parte di Alessia,
11:58un consiglio da parte di Marco per quanto riguarda, ecco, l'approccio anche al palcoscenico.
12:03Al palco.
12:03Tu che cosa ne pensi, Alessia?
12:04Cosa consiglieresti a una persona che in qualche modo deve fare la sua prima esperienza e ha una paura terrificante?
12:12Quindi, prima esperienza, paura terrificante.
12:16Due cose terribili, semplicemente divertirsi.
12:21Essere la versione migliore di se stessi sul palco.
12:25Trasformarsi.
12:26La tua, invece, Marco, qual è la tua visione e il tuo consiglio?
12:29Allora, la mia visione è che, sono d'accordo, cioè, in linea con Alessio, ovvero che sul palco,
12:38ed è quello che poi trasforma a noi, ovvero che bisogna divertirsi tanto comunque sul palco,
12:46essere, sì, la parte migliore di se stessi, proprio la parte, non proprio bambinesca,
12:52però comunque la parte più cogliardica, che, esatto, che...
12:59A prescindere da quante persone ci siano.
13:01Sì, sì, esatto, soprattutto quello.
13:03Anche se fosse zero a questo punto.
13:04Anche se fosse uno.
13:05Anche perché posso dire una cosa, magari in un certo senso può essere anche zero,
13:10però c'è qualcuno che ascolta e poi entra.
13:12Quindi, ragazzi, la speranza è l'ultima a morire, no?
13:15Esatto, può accadere.
13:17Allora, ragazzi, io vi ringrazio ancora una volta per essere stati qui ad A Casa di Amici,
13:22tramite, diciamo, ecco, il vostro aiuto, la vostra musica, la vostra arte,
13:25siamo riusciti a far capire effettivamente che dietro questo mondo c'è molto, molto di più
13:31che una semplice visibilità.
13:33Chiaramente ci sono persone che magari pensano alla musica come l'apice della visibilità,
13:37non è così, c'è tanto lavoro dietro, c'è tanta passione,
13:40quindi spero che questo messaggio con il vostro aiuto sia arrivato.
13:43Speriamo, dai, noi ce lo auguriamo perché al di là davvero della visibilità,
13:49quello che conta è sempre quello che si ha da dire.
13:52Bene, sei d'accordo, Marco?
13:53A voi.
13:55Grazie mille, ragazzi, è stato come sempre un piacere.
13:58Tornate a trovarci presto.
13:59Assolutamente, siamo felicissimi di essere qui.
14:02Grazie.
14:03Grazie.
14:03A casa di amici, il salotto di Radio Roma.

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