(askanews) - Greta Scarano ha deciso di girare il suo primo film da regista quando ha intercettato la storia di Damiano e Margherita Tercon, ovvero la storia della complicità tra un giovane uomo autistico e sua sorella. Da lì è nato La vita da grandi, nei cinema dal 3 aprile, un film che con leggerezza, garbo, ironia e nessuna retorica parla di disabilità e accudimento.
«Ho visto su Instagram, amato e odiato da me, la loro esibizione a Italia's got talent, casualmente. Ma io tutto casualmente ormai faccio nella mia vita. Vedo questa esibizione e dico: qui c'è qualcosa, perché mi hanno fatto molto ridere, però mi hanno anche fatto commuovere», ha raccontato la regista, «anche se poi il film va oltre l'autismo, per quanto sia possibile farlo. Però nel nostro caso la loro storia e quella che noi raccontiamo nel film alla fine è una storia che parla di altro e di tante altre cose».
[amica-gallery id="1081882" title="Chiamami ancora amore: le foto della fiction con Greta Scarano"] Matilda De Angelis: "La sceneggiatura mi ha fatto piangere e ridere" Ne La vita da grandi Matilda De Angelis interpreta una sorella maggiore costretta a tornare nella famiglia da cui si è allontanata per prendersi cura del fratello autistico. Lei scopre che quel giovane uomo iperprotetto dalla madre, interpretato dal bravissimo Yuri Tuci, in realtà ha sogni, desideri e progetti molto chiari, tra cui quello di diventare un cantante rap famoso. Insieme affronteranno paure, speranze e avventure inaspettate. «Io credo che sia molto più difficile far capire delle cose profonde con la leggerezza piuttosto che con la pesantezza e quando ci riesci, lo so che c'è una sintesi di intenti, intelligenza, emotività, molto precisa, ed è molto rara in generale nelle storie che mi capita di leggere», ha spiegato Matilda De Angelis, «quando ho letto questa sceneggiatura è stata veramente un po' una boccata d'aria fresca, perché sono riuscita a piangere e a ridere nello stesso tempo».
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