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  • 26/03/2025
Trascrizione
00:00Un italiano su due in età lavorativa tra i 40 e i 69 anni presenta un rischio cardiometabolico
00:10medio-alto, con un impatto economico associato stimato a 13,4 miliardi di euro l'anno.
00:15Investire in un programma di prevenzione primaria attraverso uno screening cardiometabolico
00:19nella popolazione target può migliorare gli outcome di salute, riducendo la probabilità
00:24di eventi cardiovascolari maggiori, abbassando il carico sanitario e offrendo un ritorno
00:29economico positivo. Sono le conclusioni del lavoro realizzato da Thea Group, società
00:34di The European House Ambrosetti, con il contributo non condizionante di Sanofi, confluite nel
00:39position paper Rischio cardiometabolico in Italia, il ritorno economico di un programma
00:44di screening della popolazione presentato a Roma. Obiettivo del documento è stato
00:48analizzare l'impatto economico della prevenzione in ambito cardiometabolico, valutando sostenibilità
00:54ed efficacia di interventi di prevenzione in primaria basati su screening mirati e
00:58trattamenti precoci. Le nostre analisi ci dicono che un italiano su due in questa fascia
01:04d'età rischia di incorrere in un evento cardiovascolare maggiore nei prossimi dieci
01:08anni, per cui è urgente intervenire con attività di prevenzione, tra cui anche l'implementazione
01:15di un programma di screening rivolto a questa popolazione. Investire in questo programma
01:19di screening, oltre che migliorare la salute pubblica, ha anche un ritorno economico positivo.
01:24In Italia le malattie cardiovascolari coinvolgono almeno 9 milioni di persone e,
01:28secondo gli ultimi dati del Progetto Cuore dell'Istituto Superiore di Sanità, il 98%
01:33della popolazione italiana, di età compresa tra i 18 e 69 anni, presenta almeno un fattore
01:38di rischio cardiovascolare. È noto come i fattori di rischio aumentino la mortalità.
01:43La prevenzione, agendo su fattori di rischio modificabili, potrebbe ridurre del 34% la
01:49mortalità nella fascia 0-74 anni per i principali gruppi di malattie, evitando fino all'80% dei decessi.
01:56L'impatto è sostanziale. Le malattie cardiometaboliche, che contribuiscono ovviamente alla prognosi
02:00negativa, sono tra le prime cause di morte e fondamentalmente hanno una capacità di
02:05essere prevenute notevole attraverso la modulazione dei diversi fattori di rischio. Abbiamo strategie
02:10farmacologiche, abbiamo strategie comportamentali, ma soprattutto dobbiamo avere una grande collaborazione
02:16con chi promuove strategie di prevenzione. Secondo modello di stratificazione del rischio
02:21adottato da Teo Group, programmi di screening cardiometabolico ed un approccio preventivo
02:26sulla popolazione target potrebbero non solo ridurre l'incidenza di eventi cardiovascolari
02:31maggiori e migliorare gli outcome di salute, ma anche generare un ritorno economico positivo
02:36per il servizio sanitario nazionale e il sistema paese. Il nostro modello ha simulato la possibilità
02:42di avere una diagnosi precoce nelle malattie cardiometaboliche sulla popolazione generale
02:47e abbiamo visto come investendo delle risorse sanitarie e economiche importanti, ma anche
02:52di gestione sanitaria importante, possiamo ottenere dei ritorni economici. Investendo
02:57un euro in questo screening potremmo ottenere 1,6 euro di ritorno economico, il che vuol
03:02dire che il vantaggio dell'investire in prevenzione ha un ritorno proprio economico di saldo assoluto
03:12in termini di euro positivo.

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