Sergio Zelli, ex autista Cotral, licenziato per presunti abusi della legge 104, ottiene il reintegro grazie a una sentenza della Cassazione. Il caso, che aveva sollevato un acceso dibattito pubblico, si era concluso inizialmente con il licenziamento di Zelli, ripreso mentre faceva acquisti anziché prestare assistenza al suocero disabile.
La Cassazione ha stabilito che non è sufficiente un calcolo puramente quantitativo del tempo dedicato all’assistenza, ma è essenziale valutare anche le attività collaterali necessarie, come l’acquisto di medicinali e alimenti, indispensabili per il benessere del disabile. Questa sentenza rappresenta un precedente significativo per tutti coloro che usufruiscono dei permessi 104, riaffermando l'importanza di una valutazione complessiva delle condizioni.
Zelli, ormai in pensione, è determinato a richiedere un risarcimento per il danno morale e finanziario subito, considerando il lungo iter giudiziario e la perdita di reddito. Parallelamente, il dipendente ha avviato un procedimento per diffamazione, sostenendo che l’immagine mediatica di "furbetto" abbia leso la sua reputazione in modo irreparabile. Il caso apre una riflessione più ampia sui limiti dell'uso dei permessi e sulla necessità di controlli bilanciati ed equi.