David Lynch (1946-2025) à morto a Los Angeles, la città del suo Mulholland Drive (2001), il meraviglioso film incubo in cui bruciavano sogni, persone, realtà... Se volete commuovervi e scoprire il "vero" David Lynch (ma ognuno aveva il suo), leggete il post Instagram di Naomi Watts. L'attrice che quel film lanciò (dal nulla alla nomination all'Oscar). Il ricordo che fa di daddy Jimmy è meraviglioso... Come lo sono tutti: da quello di Kyle MacLachlan (la sua "prima creatura", in Dune, Velluto blu, l'universo Twin Peaks) a Steven Spielberg. Che in The Fabelmans (2022) l'aveva trasformato in John Ford. Chiudendo, senza saperlo (è l'ultima apparizione di Lynch), il cerchio della vita e del cinema. Rendendolo nello stesso tempo infinito... I suoi film/sogno ve li raccontiamo a parte, insieme alla sua grandezza ("Il grande cronista dell'American Darkness") e alla sua eredità ("on morirà mai, perché il cinema non può morire"). In questo video intanto, le immagini di colui che Mel Brooks, quando gli finanziò The Elephant Man (1980, suo secondo film da regista su solo 10), descrisse come "Jimmy Stewart on Mars". Unendo la somiglianza con l'attore della Hollywood classica, David Bowie e la gentile visionarietà del ragazzo del Montana (era nato a Missoula, tra i cowboys)...