Un rogo scatenato da una disattenzione. Cinquanta ettari di bosco finiti in cenere, tre diversi versanti di montagna avvolti dalle fiamme, decine di Vigili del Fuoco con volontari e carabinieri impegnati per ore e l’utilizzo dei canadair: tutto a causa di un piccolo fuoco acceso da un agricoltore su un campo per bruciare le sterpaglie. Questa la ricostruzione fatta dai carabinieri di Fontana Liri (Frosinone) per l'incendio divampato l’8 agosto scorso in paese e che si è propagato nelle zone Muzi, Vallefredda e Alefana, arrivando fino a ridosso del centro abitato. Dopo aver esaminato alcuni filmati e ascoltato i residenti i carabinieri sono arrivati ad individuare un agricoltore di 47 anni del posto, accusato di avere acceso il fuoco per pulire parte di un suo terreno dai resti del taglio dell'erba. Una operazione che molti contadini fanno, ad agosto, per ripulire i campi dopo il taglio dell’erba secca, ma vietata perché ad alto rischio per via delle alte temperature. E così è successo a Fontana Liri. Il rogo è durato due giorni e ha distrutto 50 ettari di bosco, mettendo anche in pericolo alcune abitazioni, visto che le fiamme si propagavano, alimentate anche dal vento caldo. Ora l’uomo è stato denunciato e tutto il materiale delle indagini consegnato alla Procura di Cassino.
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