E’ stata disposta la confisca dei beni per l'imprenditore pontino Luciano Iannotta, 51enne che nel 2020 venne arrestato per bancarotta fraudolenta, corruzione, autoriciclaggio, sequestro di persona ed estorsione aggravata dal metodo mafioso. Dopo il sequestro, avvenuto l’anno scorso, è stata disposta la confisca di beni, assetti societari e rapporti finanziari per un valore complessivamente stimato di circa 50 milioni di euro. I beni sono stati confiscati dalla polizia, la divisione anticrimine di Latina, mentre il provvedimento è stato emesso, ai sensi della normativa antimafia, dal tribunale di Roma. Beni riconducibili, anche attraverso molti prestanomi, all'affermato imprenditore pontino, in passato consigliere comunale ed assessore del Comune di Sonnino, in provincia di Latina, nonché presidente della Confartigianato di Latina. Attorno a lui confluivano gli interessi sia della malavita pontina e campana sia dei rappresentanti delle pubbliche istituzioni infedeli.
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