- 06/11/2024
00:00 Intro
03:35 Gender Gap, la condizione della donna ai giorni nostri. In collegamento Patrizia Baratto, autrice esperta di tematiche del lavoro
26:01 Sanità, scandalo liste d’attesa: 720 giorni per la mammografia. In collegamento Cristina Adducci, legale Codacons
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Categoria
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NovitàTrascrizione
00:00Extra. Tutti i colori
00:05dell'attualità con Claudio
00:07Michalizio bentornati bentornati
00:10a destra otto marzo giornata
00:13internazionale eh delle donne
00:16non è soltanto una ricorrenza da
00:18celebrare con il classico
00:20ramoscello di Mimosa non è neanche
00:24il giorno degli slogan per
00:26ricordare che bisogna onorare e
00:29non soltanto in questa occasione
00:31sono frasi eh fatte che però
00:33devono lasciare il seguito
00:35secondo noi anche a ehm
00:37approfondimenti un po' più eh
00:39radicali un po' più attenti alla
00:42lettura del tempi che stiamo
00:44vivendo per esempio per quale
00:46motivo ancora oggi non soltanto
00:48in Italia per una donna è
00:50difficile riuscire a realizzarsi
00:52professionalmente e che ruolo ha
00:54oggi la donna nella società
00:56contemporanea sono alcuni temi
00:58che vorremmo di approfondire con
01:00un ospite che tra un attimo vado
01:02a presentarvi come sempre è
01:04Silvia Corsi con la sua copertina
01:06ad accompagnarci nel cuore del
01:08tema di puntata nella ricorrenza
01:10dell'otto marzo si tende a citare
01:12spesso una frase celebre
01:14attribuita a Charlotte Whitton
01:16politica canadese scomparsa a
01:18metà degli anni settanta le donne
01:20devono fare qualunque cosa due
01:22volte meglio degli uomini per
01:24essere giudicate brave la metà
01:26parte nel pensiero dell'ex sindaco
01:28della città di Ottawa c'è un fondamento
01:30di verità da cui partire per provare
01:32a spiegare le origini del gender gap
01:34una delle sfide più difficili da
01:36vincere sul piano culturale con di
01:38vario di genere si intende la differenza
01:40che esiste tra uomini e donne in
01:42tanti ambiti diversi ma che
01:44impattano profondamente sulla vita
01:46quotidiana e il suo svolgimento come
01:48la salute l'educazione il lavoro
01:50l'accesso alle attività economiche e
01:52così via ancora oggi il fatto di
01:54avere l'accesso alle terapie sanitarie
01:56ma anche per esempio alla formazione
01:58il problema non riguarda necessariamente
02:00solo paesi e culture lontane
02:02secondo il World Economic Forum
02:04che da anni ha elaborato un vero e proprio
02:06indice per misurare il divario di genere
02:08nei vari ambiti la perfetta parità
02:10è solo una chimera anche nelle più
02:12sviluppate e moderne democrazie occidentali
02:14e per consentire a tutti di capire
02:16che l'ostacolo è di tipo socioculturale
02:18o psicologico anche in questi paesi
02:20dotati per esempio di leggi equilibrate
02:22ed eccellenti gli esperti usano
02:24la metafora del soffitto di cristallo
02:26a indicare una serie di ostacoli invisibili
02:28che impediscono a persone
02:30quasi sempre individuabili su base
02:32di genere etnica o di orientamento
02:34sessuale di fare carriera all'interno
02:36di un dato ambiente lavorativo
02:38in politica o più in generale
02:40in tutti gli ambiti della società contemporanea
02:42un divario che almeno in Italia
02:44neanche l'introduzione delle quote rosa
02:46adottate dal 2011
02:48ha consentito di arginare
02:50e se non si ricordi di rispettarle
02:52spesso questo strumento che dovrebbe garantire
02:54la parità di genere nei contesti decisionali
02:56della politica e dell'economia
02:58si tramuta in una sorta di recinto
03:00una vera e propria riserva che viene istituita
03:02più per rispettare le leggi che per un reale
03:04convincimento. Qualche passo avanti
03:06comunque è stato fatto ma la strada
03:08è ancora lunga come conferma per esempio
03:10l'indice che misura il divario
03:12tra gli stipendi di uomini e donne
03:14a parità di mansione e di competenze
03:16una lavoratrice ma anche un dirigente
03:18possono guadagnare fino al 20-30%
03:20in meno rispetto all'omologo maschile
03:22E allora
03:24questa è la cruda realtà
03:26certificata anche da
03:28organismi internazionali
03:30che da anni stanno cercando di
03:32diffondere anche una corretta cultura
03:34del genere
03:36con noi c'è l'ospite di questa puntata
03:38di Estra, Patrizia Baratto
03:40lei è autrice di un libro che
03:42si intitola Il lavoro che c'è
03:44e il reddito di cittadinanza ma soprattutto
03:46l'esperta di dinamiche occupazionali
03:48intanto buonasera e benvenuta Estra
03:50Grazie
03:52grazie buonasera
03:54Allora
03:56partiamo proprio dalla copertina
03:58che lei ha visto e io partirei
04:00se vuole dalla punta dell'iceberg
04:02la questione dei salari
04:04è un argomento che periodicamente
04:06si affaccia anche nel dibattito della politica
04:08poi però resta lettera morta
04:10come è possibile ancora oggi
04:12che a parità di genere
04:14a parità di mansioni e di competenze
04:16ci sia questo divario
04:18tra un uomo e una donna nello stipendio
04:22Allora questo è un fenomeno
04:24diffuso, cominciamo col dire che è molto
04:26diffuso e
04:28nasce diciamo a una storia lunga
04:30nel senso che storicamente
04:32le donne negli ultimi
04:34quarant'anni è certamente cresciuta
04:36la presenza delle donne
04:38su posti di lavoro però c'è
04:40sempre stato e rimarrà sempre
04:42un paradigma che però è anche un pregiudizio
04:44per cui dalle imprese
04:46che in genere sono condotte da uomini
04:48si ritiene che il lavoro dell'uomo
04:50è quello che porta maggiore
04:52business, maggiore guaragno all'azienda
04:54mentre i lavori tradizionali
04:56che le donne soprattutto
04:58nel corso di moltissimi anni
05:00hanno svolto si ritengono
05:02lavori che portano meno
05:04profitto all'azienda
05:06in realtà questo non è proprio
05:08vero nel senso che noi possiamo avere
05:10persone di diverso genere
05:12che hanno mansioni identiche
05:14però la donna in gran parte
05:16percepirà un salario più
05:18basso, perché? Perché viene
05:20applicato lo stesso tipo di contratto
05:22collettivo nazionale di lavoro
05:24però verso l'uomo e verso la
05:26manodopera maschile che in genere
05:28sul luogo di lavoro è anche più flessibile
05:30sugli orari, riesce a fare più
05:32straordinarie, riesce comunque
05:34a sbrigare più
05:36lavoro rispetto a una donna che comunque
05:38ha sempre il peso del lavoro
05:40di cura, viene valutato positivamente
05:42e quindi le imprese
05:44distribuiscono, elargiscono premi
05:46elargiscono dei benefits
05:48elargiscono anche molti
05:50strumenti dello welfare aziendale
05:52la macchina, il telefonino
05:54tutti strumenti che fanno capire
05:56come le stesse persone con la
05:58stessa mansione ma di sesso
06:00diverso c'è una differenza che è anche
06:02abbastanza cospicua ed è un fenomeno
06:04molto diffuso
06:06per tutte le tipologie di imprese
06:10Ecco, questa differenza
06:12c'è a tutti i livelli
06:14anche della piramide
06:16dirigenziale aziendale quando
06:18fa carriera la donna viene comunque
06:20penalizzata dal punto di vista economico?
06:24Io credo che la differenza
06:26diciamo principale è dovuta
06:28al fatto che noi siamo un paese che ha oltre
06:30il 90% di microimprese, di piccole
06:32aziende, più si va nelle aziende
06:34strutturate dove è anche più presente
06:36il sindacato
06:38con gli iscritti e con una maggiore
06:40vigilanza, meno ci sono queste
06:42diversità perché un'azienda
06:44quotata in borsa, un'azienda che
06:46comunque costruisce nel corso degli
06:48anni una reputazione
06:50come dire molto
06:52ben descritta
06:54abbia più gli occhi addosso
06:56se comunque applica
06:58un divario salariale di questo tipo
07:00però noi abbiamo una realtà che in gran
07:02parte come tutti sappiamo è fatta di
07:04piccole aziende dove è più
07:06difficile che siano viste
07:08anche al di fuori
07:10teniamo conto però di una cosa importante
07:12un anno fa è stato deciso
07:14dell'Unione Europea nell'ambito del
07:16piano di ripresa e resilienza
07:18l'obbligatorietà per
07:20le imprese con più di 50 dipendenti
07:22di fare una certificazione di qualità
07:24di genere. Questo è
07:26uno strumento molto importante
07:28per cambiare una cultura che c'è
07:30che rimane nelle imprese
07:32in quanto prevede che le imprese con
07:34più di 50 dipendenti facciano
07:36questa certificazione di genere
07:38con molti vincoli
07:40cioè devono dar conto di quelle che sono
07:42le politiche salariali
07:44di quelle che sono soprattutto i criteri
07:46con cui le persone
07:48vengono selezionate e assunte
07:50e di quelli che sono i beni, i benefici
07:52che vengono dati ai lavoratori
07:54e questo in qualche modo apre
07:56una grande finestra sul futuro
07:58in positivo, nel senso
08:00che le imprese che saranno costrette
08:02ad applicare, saranno costrette
08:04dalla legge di quello che il PNRR
08:06ha previsto, è in realtà una norma
08:08che si occupa di inclusione
08:10da 360 gradi, però nell'inclusione
08:12l'Unione Europea insiste
08:14moltissimo che le donne devono essere
08:16il soggetto principale dell'inclusione
08:18allora mi viene da pensare
08:20che le aziende che saranno obbligate a farlo
08:22dovranno fare anche un cambio
08:24culturale, cioè devono essere in grado
08:26di prevedere ad esempio
08:28delle politiche di selezione
08:30o delle tecniche di selezione
08:32che non discriminino le donne
08:34oppure l'azienda dovrà
08:36spiegare in che modo
08:38a quale tipo di contratto
08:40applica e dove ci sono le diversità
08:42di retribuzione, quali sono
08:44le motivazioni, è un grande
08:46passo avanti e ritengo che questo
08:48possa un po' smuovere
08:50le acque da questo problema
08:52enorme che abbiamo sul divario salariale
08:54che c'è e che permane.
08:56Ecco, il divario
08:58salariale forse è la rappresentazione
09:00plastica di questo
09:02gender gap
09:04usiamo l'espressione
09:06alla britannica che abbiamo utilizzato
09:08anche nella nostra copertina, che tradotto in italiano
09:10è differenza di genere
09:12lei ha detto
09:14ha un'origine di tipo
09:16culturale, ma questa origine
09:18di tipo culturale è più forte alla fine
09:20a questa matrice anche di qualunque
09:22legge, anche di qualunque iniziativa
09:24che gli stati cercano di mettere
09:26in campo per livellare
09:28la differenza
09:30tra uomo e donna nella società di oggi?
09:32Allora, la differenza
09:34di genere credo che ci sia
09:36se io posso permettermi, io credo
09:38che forse negli anni settanta quando
09:40sono nate le prime, la prima
09:42legge sulle pari opportunità
09:44c'era un po' più timore, cioè sembra
09:46paradossale, ma in quel periodo storico
09:48noi abbiamo fatto grandissimi passi avanti
09:50dal
09:521978
09:54fino ai primi anni ottanta, cioè c'era
09:56una legge appena fatta che parlava
09:58di pari opportunità e quindi c'era
10:00un certo movimento che si
10:02muoveva nella direzione dell'inclusione
10:04o delle pari opportunità
10:06e tieniamo conto che le pari opportunità
10:08è un obiettivo, l'inclusione secondo
10:10l'Europa è uno strumento
10:12cioè sono due cose diverse, io voglio
10:14la parità salariale, ma prima
10:16devo essere in grado di essere inserita
10:18in un'azienda e inserita
10:20con una correttezza, con un'etica che
10:22devono essere ben descritte.
10:24Questa situazione
10:26delle donne è una situazione che
10:28le donne hanno pagato un durissimo
10:30prezzo rispetto al
10:32Covid, perché in molte hanno lasciato
10:34il luogo di lavoro, perché avevano
10:36in casa i figli oppure avevano in casa
10:38i genitori, quindi è come se
10:40ci fossimo tutti riazzerati
10:42quindi negli ultimi anni hanno dovuto
10:44fare un'enorme fatica
10:46per rientrare nel mondo del lavoro
10:48per inserirsi con livelli decorosi
10:50di salario, decenti di salario
10:52però certo rimane
10:54l'idea, lo stereotipo
10:56diciamo, per cui l'uomo produce
10:58di più, è più flessibile
11:00è più disponibile, se io gli chiedo di muoversi
11:02si muove, è in grado
11:04di fare orari più lunghi, rimane
11:06perché poi le donne hanno delle rigidità
11:08dovute al lavoro di cura
11:10su cui ancora non abbiamo trovato
11:12una quadra, cioè su cui ancora
11:14non abbiamo idea che vanno
11:16supportate le famiglie e
11:18anche le donne nelle famiglie monoparentali
11:20per un sostegno a reddito
11:22che possa consentire di avere
11:24lavori di cura in un asilo, una scuola
11:26elementare, una scuola media, i figli non si
11:28possono lasciare soli a casa
11:30quindi rimane questo gap
11:32e le dico sicuramente
11:34purtroppo il covid ha dato
11:36ha lasciato dei segni negativi
11:38che su cui stiamo cercando di recuperare
11:40ad esempio nel lavoro
11:42in una partita IVA le donne sono aumentate
11:44probabilmente
11:46hanno lasciato un lavoro
11:48a cui ci tenevano molto
11:50perché l'azienda è andata male, però hanno deciso
11:52di aprire una partita IVA e andare avanti
11:54con un lavoro autonomo e questo è già
11:56un cambiamento culturale
11:58perché vuol dire che c'è un livello di autostima
12:00che permette loro di andare
12:02a intraprendere un'attività imprenditoriale
12:04seppur piccola
12:06Tra poco, dopo la pubblicità
12:08vorrei anche capire come
12:10tutte queste dinamiche che attengono
12:12alla sfera professionale, al mondo
12:14del lavoro, al mondo delle imprese
12:16si calino in una
12:18realtà, in un contesto più ampio
12:20che quello di un sistema paese come
12:22il nostro. Cerchiamo di capire quanto
12:24si ha a misura di donna
12:26perché se poi
12:28una persona, una famiglia, è costretta
12:30a fare delle scelte tipo chi lavora
12:32e chi no, alla fine è sempre la donna
12:34che in qualche modo deve
12:36farne le spese, anche perché forse
12:38non siamo strutturati
12:40per offrire accesso ai servizi
12:42a tutti. Ne parliamo tra un attimo
12:44Bentornati a Estra
12:46in occasione dell'otto marzo
12:48stiamo cercando di seminare
12:50qualche spunto di riflessione
12:52di consapevolezza sulla condizione
12:54della donna in Italia e non
12:56soltanto. Siamo partiti dai dati
12:58che confermano come il gender gap
13:00la differenza di genere purtroppo
13:02sia ancora oggi
13:04molto presente in diversi ambiti
13:06della società
13:08lo facciamo insieme a Patrizia
13:10Baratto, che è collegata
13:12con noi e che è autrice
13:14di un libro, Il lavoro che c'è
13:16e il reddito di cittadinanza
13:18che analizza a 360
13:20gradi la situazione
13:22occupazionale del nostro paese
13:24con riferimento anche alle
13:26recenti polemiche, sapete, su questa misura
13:28di sostegno al reddito, oggetto
13:30di riforma da parte dell'attuale governo
13:32ma poi si è soffermata anche
13:34sulle dinamiche proprio specifiche
13:36della differenza che c'è ancora
13:38oggi tra uomo e donna. Diceva
13:40la nostra ospite è una questione
13:42di tipo culturale, per cui si va a perdere
13:44nelle sue radici
13:46indietro nei secoli
13:48intanto, mi scusi, una domanda che può
13:50sembrare sciocca ma forse non lo è
13:52davvero. Quanto l'Italia
13:54è una realtà un po'
13:56assestante rispetto al resto
13:58dell'Occidente? Perché sappiamo che è un problema
14:00planetario la differenza
14:02di genere. Però forse il nostro
14:04paese non risente un po'
14:06di più di certe origini latine, di certe
14:08figure legate ancora
14:10a una società di tipo patriarcale?
14:12Beh, allora
14:14c'è un dato che sicuramente ci fa capire
14:16che noi non siamo proprio messi benissimo
14:18in Europa perché di tutta
14:20la forza al lavoro femminile solo
14:22il 48-49% ha un
14:24lavoro. Cioè vuol dire che c'è metà
14:26della popolazione attiva di donne
14:28che lavoro non ce l'ha. Oddio
14:30in quest'altra metà ci possono essere
14:32persone che lavorano in nero, persone
14:34comunque che sono molto precarie.
14:36La Germania ha tassi di occupabilità
14:38delle donne molto più alti dei nostri.
14:40Tutti i paesi del nord Europa
14:42hanno tassi di partecipazione
14:44al mercato del lavoro più alti dei nostri.
14:46Noi siamo un po' come la Grecia
14:48e questo francamente non è un dato positivo.
14:50Io credo che ci siano vari
14:52problemi per cui noi siamo
14:54su questo terreno e c'è
14:56anche un problema, lo dicevamo,
14:58di mancanza di servizi. C'è ad esempio
15:00un problema di orario. Se noi consideriamo
15:02un lavoro a tempo pieno, una giornata
15:04per una donna, compresa
15:06la pausa pranzo, è una giornata che
15:08finisce alle diciotto. Mentre
15:10nei paesi del nord Europa l'orario di lavoro
15:12è un lavoro articolato diversamente
15:14e quindi godono
15:16nelle cinque giornate
15:18lavorative o nelle sei giornate lavorative
15:20hanno orari molto più ridotti.
15:22Quindi la battaglia che è stata intrapresa
15:24già in parte dal sindacato
15:26su una riduzione dell'orario di lavoro
15:28ma anche lo smart working
15:30che è stato a lungo praticato
15:32durante il covid e che in parte
15:34è rimasto perché le grandi aziende
15:36hanno comunque lasciato
15:38un paio di giorni a settimana
15:40la possibilità, un paio di giorni a settimana
15:42per le donne, per tutti in realtà
15:44i lavoratori, soprattutto le donne
15:46di poter fare lo smart working
15:48e contribuisce ad un
15:50benessere migliore della donna
15:52lavorare. Cioè uscire di casa la mattina
15:54in una città come Roma per iniziare
15:56alle nove significa, se abbiamo anche figli
15:58significa uscire prima delle otto
16:00tornare a casa la sera
16:02significa un sacrificio veramente molto
16:04pesante soprattutto nelle grandi città
16:06per poterci emancipare
16:08dobbiamo prevedere che ci siano
16:10delle flessibilità di orario
16:12remunerate secondo il giusto
16:14però fondamentalmente
16:16rimane una battaglia
16:18culturale e tenendo anche
16:20conto di un fenomeno che più si va
16:22in regioni del Sud
16:24più le famiglie condizionano le donne
16:26cioè o il marito condiziona le donne
16:28quante volte io ho sentito dire
16:30e vabbè ma se ti danno 800 euro al mese
16:32tanto vale che stai a casa
16:34ma non è un problema solo di salario
16:36l'inclusione sociale nel lavoro
16:38favorisce come dire
16:40l'elevazione culturale delle persone
16:42la loro capacità di adattamento
16:44la loro capacità di apprendere
16:46di confrontarsi quindi c'è un ostacolo
16:48anche che viene in parte dalle famiglie
16:50soprattutto per livelli
16:52dal punto di vista sociale
16:54medio-bassi per cui le donne si fanno
16:56condizionare anche da questo punto di vista
16:58da altri stereotipi
17:00ma la donna non può stare a casa tante ore fuori
17:02la donna deve seguire i figli
17:04perché è il marito che deve fare un lavoro
17:06a tempo pieno che garantisce un salario
17:08migliore. Ci sono veramente
17:10dei ritaggi culturali che ci portiamo
17:12dietro oramai da 40 anni, da 50 anni
17:14e passi avanti
17:16devo essere sincera, negli ultimi
17:1810 anni io non li ho visti
17:20dal punto di vista culturale
17:22sono le donne che a un certo punto
17:24si ribellano
17:26capendo che c'è una disuguaglianza salariale
17:28di voler crescere, di voler diventare
17:30più importanti
17:32di avere compiti o lavori
17:34di responsabilità. Ovviamente
17:36quali tipo di donne? Quelle che hanno
17:38un livello culturale più alto, che hanno
17:40un diploma qualificato
17:42come tutti quelli della famiglia
17:44STEM che sono le scienze, le tecnologie
17:46la matematica
17:48sono persone che sono laureate
17:50queste donne hanno anche voglia
17:52di emanciparsi, di crescere
17:54e di svolgere un ruolo anche di potere
17:56che non è negliato, perché credo
17:58che se ci fossero, oggi si parlava
18:00delle donne amministratore delegato
18:02se ci fossero più donne amministratore delegati
18:04probabilmente ci sarebbe anche una sensibilità
18:06maggiore. C'è ancora
18:08un grosso processo culturale
18:10anche antropologico se noi affrontiamo
18:12le culture delle famiglie a secondo
18:14di dove si abita, degli stimoli
18:16che le donne ricevono anche a scuola
18:18e nel percorso educativo
18:20però c'è anche un fatto che
18:22le donne spesso si fanno influenzare
18:24da quello che è il clima familiare
18:26questo è molto frequente
18:28Ecco, quindi
18:30lei mi conferma il fatto che molto
18:32spesso forse sono le donne per prime
18:34che non credono fino in fondo in se stessi
18:36e soprattutto nel fatto
18:38che abbiano il diritto di pretendere
18:40i diritti che poi
18:42vengono rivendicati in giornate come queste
18:44quindi forse le donne
18:46stesse per prime dovrebbero
18:48liberarsi di certi retaggi culturali
18:50e dire
18:52l'uguaglianza
18:54la voglio davvero, me la prendo a un certo punto
18:56Sì
18:58secondo me si sentono anche giudicate
19:00cioè quando attorno al loro ambiente
19:02casalingo o all'ambiente di lavoro
19:04sono giudicate
19:06perché sono troppe ore
19:08fuori di casa o perché fanno un lavoro
19:10cioè il marito torna a casa
19:12non trova la moglie e ne fa un dramma
19:14e ovviamente non riguarda tutti
19:16è un fenomeno però più diffuso
19:18nei ceti più deboli
19:20allora anche la donna si sente
19:22giudicata ed è la unica che dice
19:24vabbè ma effettivamente sono pagata poco
19:26se io devo uscire e devo pagare la babysitter
19:28e devo pagare l'asilo non mi conviene
19:30il ragionamento è inverso
19:32io parlo perché
19:34mi realizzo, mi sento realizzata
19:36perché ho comunque
19:38un'ambizione a fare una carriera
19:40a crescere quindi a guadagnare di più
19:42perché c'è il divario comunque
19:44e a quel punto anche se il salario potrà
19:46sembrare poco
19:48a questo punto fanno un sacrificio
19:50e appunto sostengono i costi
19:52di quello del lavoro di cura
19:54questa è la base del reddito di cittadinanza
19:56molte donne e anche giovani
19:58hanno rinunciato perché rispetto
20:00ai guadagni conveniva per alcuni versi
20:02il reddito di cittadinanza
20:04ed ecco che scatta l'idea
20:06non è chi me la fa fare
20:08in fondo io mi prendo il reddito poi ci penserò
20:10ma poi rientrare nel mondo del lavoro
20:12non è una roba da tutti
20:14è molto più complicato
20:16noi viviamo una fase in cui c'è una grande ricerca di manodopera
20:18però c'è una ricerca di manodopera
20:20con una qualifica, con una specializzazione
20:22la segretaria come era concepita
20:24fino a 10 anni fa
20:2615 anni fa non esiste più
20:28come minimo si chiede che una segretaria
20:30sappia usare alla perfezione
20:32il sistema office che sia in grado
20:34di fare una contabilità di base
20:36quindi la persona che si improvvisa
20:38o che le donne che si improvvisano
20:40perché hanno una professionalità
20:42come dire residuale
20:44hanno grandissime
20:46problemi nel rientrare nel mondo
20:48del lavoro se ne escono
20:50ecco questo è un tema sicuramente delicato
20:52che richiederebbe molto più tempo
20:54di quanto in realtà non si possa avere a disposizione
20:56in questa trasmissione
20:58però l'ultima domanda a questo punto riguarda
21:00se permette in generale
21:02la società stessa
21:04il fatto che
21:06i servizi ancora manchino
21:08e questo penalizza tu cur le famiglie
21:10sia gli uomini che le donne
21:12che vorrebbero dedicarsi magari alla cura
21:14dei propri figli poi alla fine
21:16per un motivo o per l'altro è sempre la donna
21:18che deve fare per così dire il sacrificio
21:20o comunque la scelta
21:22più significativa
21:24ma non è che poi alla fine tutto sommato
21:26restiamo una società
21:28a trazione maschile
21:30o maschilista e quindi
21:32non c'è davvero fino in fondo
21:34la volontà di risolvere tutti questi
21:36problemi
21:38io credo che l'Italia
21:40abbia bisogno di fare
21:42in modo che la forza lavoro femminile
21:44sia inclusa
21:46nel mondo del lavoro e sia produttiva
21:48noi abbiamo come dire a parte il problema
21:50del debito che ci portiamo dietro noi abbiamo
21:52una estrema necessità di fare in modo
21:54che non ci siano sacche
21:56di povertà cioè voglio dire il covid
21:58ha messo in luce che ci sono
22:00milioni di persone povere
22:02e nella mia storia è quello che ho fatto
22:04accompagnando le persone a trovare un lavoro
22:06io le ho trovate le famiglie povere
22:08quindi perché erano famiglie dove
22:10lavorava una sola persona cioè il maschio
22:12con tre figli e quindi
22:14meno che una persona non guadagna
22:16molto di più di 1500 euro
22:18facevano fatica ad arrivare a fine mese
22:20cioè c'è una necessità oggettiva
22:22di cui penso che i governi che si sono stati
22:24negli ultimi anni hanno fatto
22:26presente che c'è una povertà che deriva
22:28dalla mancanza di inclusione delle donne
22:30noi abbiamo anche una grande possibilità
22:32in questi anni noi riceviamo
22:34riceveremo moltissimi soldi da Bruxelles
22:36per la formazione e per la riqualificazione
22:38il progetto deve essere
22:40un progetto che parte da
22:42le donne occupate o non occupate
22:44che hanno bisogno di
22:46acquisire nuove competenze
22:48di acquisire nuovi profili professionali
22:50che negli anni cambiano quindi
22:52cercare di avere una professionalità che è
22:54più simile a quella degli uomini
22:56quindi il problema non è teniamole a casa
22:58perché tanto va bene a tutti
23:00il problema è che il nostro paese ha bisogno
23:02di molte persone che lavorino
23:04per mantenere quel benessere che
23:06finora abbiamo cercato di mantenere
23:08con molte difficoltà ma nel futuro
23:10ci saranno sempre più rischi
23:12quindi è un interesse di tutti
23:14anche delle famiglie che le donne vadano
23:16a lavorare con il costo
23:18della vita che è diventato esorbitante
23:20se una famiglia che appunto ha un reddito
23:22di 1500 euro
23:24ma c'ha tre figli, non ce la può fare
23:26ha bisogno assolutamente
23:28di avere anche la donna che lavora
23:30possa portare a casa un reddito
23:32dignitoso, cioè è una cosa
23:34a cui non possiamo rinunciare
23:36quello che io consiglio sempre nei colloqui che faccio
23:38di lavoro è comunque
23:40quando si tratta di trovare una risorsa
23:42fare in modo che ci sia una motivazione a lavorare
23:44non solo per il guadagno
23:46ma anche per l'autorializzazione
23:48per il confronto, per crescere
23:50per diventare anche persone
23:52che sfidano, accettano delle sfide
23:54fanno delle scommesse con se stesse
23:56noi non possiamo permetterci
23:58una manodopera femminile che è occupata
24:00solo al 50%
24:02da questo punto di vista dobbiamo assolutamente
24:04combattere per fare in modo
24:06che le donne siano incluse
24:08anche facendo la formazione, la riqualificazione
24:10l'aggiornamento, un maggiore
24:12approccio tecnologico, devono essere incluse
24:14nel mercato del lavoro e avere
24:16pari dignità rispetto agli uomini
24:18però ce la dobbiamo fare
24:20e bisogna anche
24:22partire con la giusta convinzione una volta
24:24per tutte, io ringrazio Patrizia
24:26Baratto, ricordo il libro
24:28Il lavoro che c'è
24:30e il reddito di cittadinanza
24:32è evidente che si è parlato oggi soltanto
24:34della condizione femminile ma in questo
24:36libro trovate tanti spunti interessanti
24:38legati anche alla attualità politica
24:40di cui da mesi sentiamo discutere
24:42io la ringrazio per essere stata con noi
24:44davvero e le auguro
24:46buon lavoro
24:48grazie mille
24:50grazie alla nostra ospite
24:52e quanti spunti che sono
24:54emersi da questa nostra chiacchierata
24:56e tra poco qui a Estra
24:58come nello spirito di questa trasmissione
25:00siamo pronti già a voltare
25:02pagina perché c'è già un altro ospite
25:04restate con noi. Bentornati
25:06a Estra, dobbiamo parlare di sanità
25:08adesso, quante volte abbiamo detto
25:10che uno dei banchi di prova
25:12su cui purtroppo la regione
25:14italiana ha un po' di spazio ma molte
25:16regioni italiane perdono
25:18la sfida per
25:20accreditarsi una sanità di
25:22eccellenza è quella delle liste
25:24d'attesa, dover aspettare
25:26settimane e mesi per prestazioni
25:28che spesso sono anche essenziali
25:30se non addirittura salva vita
25:32ebbene c'è una proposta
25:34lanciata da un'importante associazione
25:36che da anni si batte per la tutela
25:38dei diritti dei consumatori
25:40che vuole imporre
25:42simborsare la prestazione
25:44sanitaria di quel cittadino che non
25:46trovando spazio nelle strutture
25:48pubbliche si rivolge
25:50ai privati. Questa è una
25:52per certi versi rivoluzione
25:54che chissà che non faccia in
25:56qualche modo cambiare l'atteggiamento anche
25:58da parte della politica verso
26:00questi livelli di inefficienza. Noi siamo
26:02con l'avvocato Cristina
26:04Adducci che è collegata con noi, avvocato
26:06buonasera
26:08Buonasera, buonasera a tutti voi
26:10legale del
26:12Kodakons che è l'associazione che ha lanciato
26:14questa proposta
26:16rimborsare le visite
26:18mediche che noi
26:20siamo costretti a sostenere dai privati
26:22intanto mi perdoni
26:24è una proposta buttata lì
26:26o c'è un fondamento giuridico che
26:28vi spinge a dire guardate che
26:30siamo in grado di vincere questa battaglia
26:32allora
26:34è ovvio che noi non facciamo mai
26:36proposte buttate lì, tutte le
26:38nostre proposte, iniziative
26:40pur diciamo forti
26:42hanno un fondamento
26:44giuridico
26:46questo perché questa iniziativa? Perché
26:48lo Stato non riesce a garantire
26:50lo Stato, le regioni
26:52perché ovviamente c'è autonomia in questo
26:54settore, non riescono a
26:56garantire di concerto
26:58le priorità e i tempi
27:00massimi di attesa per
27:02visite specialistiche, esami
27:04e quant'altro riguardi la sanità
27:06quindi il privato
27:08e purtroppo si è registrato, soprattutto in questi
27:10ultimi tempi, un
27:12disinteresse
27:14dei pazienti, un lasciarsi
27:16andare, un rinunciare
27:18addirittura, il che è impensabile
27:20in uno Stato assistenzialista
27:22in uno Stato tra l'altro
27:24in cui la sanità è
27:26un'eccellenza, insomma come quello italiano
27:28quindi vorremmo
27:30anche spronare
27:32chi può effettivamente fare qualcosa
27:34chi comanda, chi può gestire
27:36chi può intervenire, chi può in qualche
27:38modo agire
27:40a fare in modo che le priorità
27:42e i tempi di attesa vengano rispettati
27:44perché alla base di tutto
27:46questo, ecco lì il discorso giuridico di base
27:48c'è un PINGLA
27:50un piano nazionale
27:52di governo delle liste
27:54d'attesa del triennio
27:56del 2019 che proprio
27:58stabilisce i tempi massimi di attesa
28:00per visite, esami
28:02diagnostiche eccetera
28:04e purtroppo non viene
28:06vogliamo dire quasi
28:08mai, ecco diamoci questo
28:10beneficio, quasi mai rispettato
28:12e i pazienti
28:14o sono costretti a ricorrere al privato
28:16chi se lo può permettere ovviamente
28:18oppure a rinunciare
28:20e in uno Stato avanzato
28:22come quello italiano questa cosa non è
28:24accettabile, quindi noi diciamo
28:26rivolgetevi
28:28laddove ovviamente i tempi non sono
28:30rispettati
28:32al privato e chiederemo il rimborso
28:34allo Stato, di cui a dire
28:36che lo Stato sicuramente rimborserà
28:38che ci sarà il rimborso ovviamente
28:40ce ne passa, però
28:42si tratta fondamentalmente di un inadempimento
28:44dello Stato che si può far
28:46valere davanti innanzi a un giudice
28:48che dovrà decidere eventualmente
28:50no? Dovrà decidere
28:52però intanto lei ha precisato un aspetto
28:54che molto spesso e forse anche
28:56questo contribuisce a quello spirito
28:58di rassegnazione che in troppi ambiti
29:00purtroppo alberga
29:02tra noi cittadini, il fatto
29:04che se lo Stato
29:06non è in grado di garantire in
29:08tempi congrui, accettabili
29:10usiamo questa espressione
29:12una prestazione e noi siamo costretti
29:14per mille motivi a rivolgerci al privato
29:16ebbè lo Stato deve
29:18entrare nell'ottica di dire che deve
29:20rimborsarci, già questo
29:22aspetto mi creda è davvero una
29:24rivoluzione in un Paese
29:26in cui c'è sempre una
29:28disparità tra ciò che in qualche
29:30modo il cittadino chiede e ciò che
29:32talvolta lo Stato vuole erogare
29:34tra l'altro parlando di liste
29:36d'attesa noi sappiamo come tutte
29:38le regioni, non soltanto la Regione Lazio
29:40abbiano delle prestazioni
29:42deludenti, le medie nazionali
29:44dicono che addirittura pensate per una
29:46mammografia che immagino sia
29:48una di quelle visite che quando
29:50viene richiesta è perché c'è
29:52un timore e che possa
29:54portarci un problema serio
29:56e si devono aspettare fino a
29:58720 giorni
30:00stiamo parlando di due anni
30:02quindi è davvero
30:04una media da questo
30:06punto di vista inaccettabile
30:08Sì, poi se
30:10considerate come vi dicevo che il piano
30:12nazionale stabilisce
30:14dei tempi massimi di attesa
30:16faccio degli esempi
30:18nell'impegnativa che deve
30:20ovviamente redigere il medico di base
30:22il medico di famiglia ci sono
30:24delle lettere corrispondenti a delle scale di
30:26priorità per esempio per la lettera
30:28U che vuol dire una prestazione urgente
30:30il tempo massimo di attesa dovrebbe
30:32essere 72 ore
30:34per la lettera B che significa
30:36breve il tempo di attesa
30:38non dovrebbe essere più di 10 giorni addirittura
30:40per la lettera D
30:42già come importanza ovviamente
30:44è una minor urgenza
30:46prestazioni diferibili
30:48il tempo di attesa potrebbe essere
30:50dai 30 ai 60 giorni
30:52mentre per quelle programmate quindi che
30:54c'è tutto il modo, il tempo e le
30:56circostanze per poter stabilire
30:58il tempo massimo dovrebbe
31:00essere non superiore a 120
31:02giorni e considerate che
31:04questi sono i tempi stabiliti a livello
31:06nazionale, ogni regione poi
31:08potrebbe addirittura stabilire dei tempi
31:10minori, cosa che
31:12raramente viene fatto
31:14quindi anche queste tempistiche
31:16ripeto
31:18raramente vengono rispettate
31:20e questo a discapito ovviamente
31:22di tutti i cittadini
31:24i contribuenti
31:26anche perché lei lo diceva bene
31:28una fetta sempre più
31:30consistente di cittadini
31:32non solo si rassegna ma a un certo punto
31:34addirittura rinuncia
31:36a farsi curare, gli anni della pandemia
31:38da questo punto di vista sono stati
31:40devastanti perché hanno avuto un impatto
31:42sulla gestione delle liste
31:44d'attesa che ha reso
31:46ancora più precaria l'intera organizzazione
31:48e nonostante in molte regioni
31:50si sia cercato di recuperare
31:52risulta che ancora oggi
31:54non si sia tornati
31:56alla pari rispetto a tutte le
31:58visite e alle prestazioni
32:00che negli anni precedenti erano state
32:02bloccate per dare priorità
32:04al covid, ecco ma
32:06noi cittadini in teoria dobbiamo
32:08guardare, lei dice, la ricetta medica
32:10e sulla base
32:12di questa leggenda che lei ci ha
32:14ricordato capire se la prestazione
32:16che il centro di prenotazione
32:18ci sta programmando da qui a qualche
32:20mese è fuori legge oppure no
32:22esatto
32:24se la tempistica
32:26viene rispettata o meno
32:28nel caso ovviamente non venga
32:30rispettata ci sono
32:32ritornando alla fonte i presupposti
32:34di legge per poter
32:36richiedere il rimorso, il rimorso
32:38allo Stato per una prestazione
32:40sostanzialmente non erogata
32:42e poi paradossalmente
32:44tutti questi ritardi
32:46al di là del fatto che la prestazione
32:48venga eseguita o no comportano
32:50purtroppo spesso un aggravamento
32:52della patologia e della
32:54situazione del paziente con
32:56un ritorno e su questo che bisogna
32:58lavorare in termini di costi
33:00per il servizio sanitario nazionale
33:02ingente perché
33:04un conto prevenire
33:06o curare ab inizio, un conto
33:08quando la situazione
33:10può essere peggiorata
33:12quindi veramente
33:14vogliamo sollecitare
33:16il governo e chi può
33:18e perché poi è anche
33:20un discorso politico ovviamente
33:22si tratta di allocazioni di risorse
33:24di fondi eccetera
33:26di fare qualcosa perché
33:28è nell'interesse di tutti, recita
33:30l'articolo 32 della Costituzione
33:32e su questo
33:34voglio sempre puntare il dito
33:36voglio questo sottolineare
33:38la Repubblica tutela la salute
33:40come diritto
33:42del singolo ma interesse
33:44della collettività quindi è
33:46un interesse questo generale
33:48al di là del singolo caso
33:50è proprio l'interesse del popolo
33:52dei cittadini, dello Stato
33:54Rectius che invitiamo
33:56ovviamente a mettere mani
33:58perché tutti lo sanno ma sembra che poi
34:00nessuno faccia realmente qualcosa
34:02ecco pure perché è la nostra iniziativa
34:04proprio pure per parlarne
34:06puntare l'attenzione
34:08spingere a fare qualcosa
34:10Avvocato
34:12ci ha scritto al 3202393833
34:14un ascoltatore
34:16Luigi che ci chiede se però
34:18questa richiesta di rimborso può essere
34:20fatta dal privato cittadino o
34:22richiede l'intermediazione
34:24magari di un legale o di un esperto
34:26lei mi pare che abbia parlato di ricorso
34:28giusto?
34:30Allora guardi come ogni cosa
34:32anche un problema con una macchina
34:34può inizialmente
34:36essere avanzato dal cittadino
34:38vuoi perché la macchina è difettosa, il biglietto del viaggio
34:40non è stato
34:42educato correttamente
34:44il cittadino in prima istanza può agire
34:46da solo proprio per evitare
34:48costi e tempi del fatto di rivolgersi
34:50a un legale o anche fosse un'associazione
34:52di consumatori
34:54laddove il cittadino non riesce
34:56perché pure è normale
34:58insomma non ha gli strumenti
35:00e non viene sentito in prima istanza
35:02è inevitabile doversi rivolgere
35:04all'avvocato perché
35:06laddove ancora
35:08anche con la diffida e l'istanza
35:10legale la controparte
35:12continua a fare le cosiddette orecchie da mercante
35:14l'unica alternativa che si ha
35:16ma questo anche vale per i legali
35:18ovviamente è rivolgersi a un giudice
35:20soltanto all'esito di una
35:22decisione giudiziale quindi di
35:24una sentenza che stabilisca
35:26che sì è vero è una prestazione
35:28che non è stata eseguita nei tempi
35:30dovuti quindi ha costretto
35:32il paziente a rivolgersi
35:34al privato tali costi è giusto
35:36che vengano supportati dallo Stato
35:38quindi solo laddove la sentenza
35:40stabilisca questo allora
35:42si potrà dire che lo Stato sarà
35:44tenuto al relativo
35:46rimborso. Prima
35:48è un po'
35:52nello Stato dei fatti
35:54che lo Stato sia tenuto ma non è accertato
35:56legalmente
35:58diciamo che
36:00lei prima parlava della necessità per molti
36:02cittadini magari di avere un supporto
36:04forse si potrebbe
36:06chiedere aiuto oltre eventualmente
36:08a voi del CODACOS magari al nostro
36:10medico di famiglia, al medico di base
36:12potrebbe anche essere lui in qualche
36:14modo a farci capire se
36:16i tempi di attesa della prestazione
36:18sono meno fuori
36:20dall'ecito?
36:22Un piccolo consiglio
36:24da questo punto di vista sì
36:26ma non ritengo
36:28che il medico di base possa aiutare
36:30dal punto di vista proprio economico
36:32in termini di rimborso, in termini legali
36:34perché il medico già lo stabilisce
36:36in prescrizione
36:38in base alla classe
36:40di priorità. Poi è ovvio
36:42e va da sé che se
36:44il cittadino ha quella prenotazione
36:46o quell'esame oltre ai tempi previsti
36:48non si è risposto
36:50non si è rispettata
36:52la tempistica legale
36:54e in quel caso poi il medico può fare poco
36:56è inevitabile
36:58che ci si debba rivolgere a un esperto
37:00del diritto
37:02Allora io ringrazio
37:04far valere i propri diritti ovviamente
37:06Certamente
37:08ha fatto bene a precisarlo, io ringrazio
37:10il CODACOS e ringrazio ovviamente l'avvocato
37:12Cristina Ducci che ci ha
37:14oggi intanto fatto suonare un
37:16campanello. Attenzione
37:18perché non è che se i tempi
37:20si dilatano a dismisura
37:22noi dobbiamo per forza
37:24accettarli. Abbiamo la possibilità
37:26di protestare e anche magari
37:28di farci rimborsare la prestazione. Quanto meno
37:30si può tentare. Avvocato grazie
37:32per essere stato con noi. Grazie a voi
37:34grazie Dante di averci dato ascolto
37:38Adesso noi ci salutiamo
37:40perché il tempo a nostra disposizione
37:42è terminato. Grazie davvero
37:44per averci seguito. Torniamo domani
37:46alla solita ora. Arrivederci
37:50Extra tutti i colori dell'attualità
37:52con Claudio Michelizio
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