Stefano Agresti, vicedirettore della Gazzetta, ricorda Totò Schillaci e il suo coraggio, in campo come fuori, tra la scelta di trasferirsi in Giappone e le esperienze in televisione. Guarda il video.
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SportTrascrizione
00:00Schillaci è stato l'eroe delle notti magiche, i suoi gol e quegli occhi
00:05spiritati che lo hanno fatto amare da tutta l'Italia. Sembrava, quando mostrava
00:10quello sguardo, che nemmeno lui credesse in quello che stava facendo in quei
00:15mondiali del 1990, però Schillaci non è stato soltanto questo. Schillaci è stato
00:21anche un uomo coraggioso, molto coraggioso, che non ha avuto paura a
00:26esplorare strade nuove, per esempio la scelta di andare in Giappone a giocare.
00:31Oggi sembra normale, all'epoca non lo era, nessuno andava all'estero a giocare in
00:36Giappone poi addirittura. Sembrava un viaggio nel vuoto e invece Totò aveva
00:41aperto una strada, era stato un pioniere. E poi anche tutto il resto, comprese le
00:46partecipazioni ai reality, anche lì ha dimostrato coraggio e soprattutto
00:51autoironia. Era un uomo che sapeva prendersi in giro, forse questa autoironia
00:56gli era stata in qualche modo trasmessa dal suo amico nella Juve
01:00nazionale, Roberto Baggio, il quale amava prenderlo in giro. Una volta Totò rivelò
01:05addirittura di avere tirato un pugno a Roby. Totò era così e è così che
01:09vogliamo ricordarlo, istintivo, puro, vero, non soltanto magico.