Il futuro dell'alta formazione, convegno alla Luiss
  • 13 giorni fa
Roma, 8 apr. (askanews) - In un mondo sempre più interconnesso, anche le Università sono chiamate a ripensare il loro ruolo nella società. Oggi c'è "fame" di alta formazione: il numero degli iscritti aumenta a livello globale e, secondo lo Science Report Unesco, ha superato attualmente i 250 milioni. La sfida dell'internazionalizzazione è, dunque, sempre più sentita e urgente negli atenei: per attrarre studenti da tutto il mondo e formare la futura classe dirigente occorre offrire contesti accademici transnazionali, in cui insegnamento e ricerca siano quanto più possibile allineati agli standard globali e vicini al mondo del lavoro. Se ne è parlato all'evento organizzato dalla Luiss: "The Future of Higher Education"."L'alta formazione - sottolinea Andrea Prencipe, Rettore Luiss - sta affrontando diverse sfide: c'è quella della regolamentazione, del finanziamento, dell'attività di ricerca sempre più intensa, quella dell'intelligenza artificiale. È dunque necessario e opportuno discutere di quelle che saranno le dinamiche future ma soprattutto cercare di capire con alleati di grande prestigio come il Kings College, come procedere insieme per strutturare nuovi modelli educativi, nuovi percorsi formativi che necessariamente devono avere una dimensione sempre più internazionale e sempre più innovativa".Cresce il numero degli studenti internazionali: entro il 2025 potrebbero essere 8 milioni le persone che, dal Paese di origine, andranno a studiare all'estero. Un dato quattro volte superiore a quello del 2000. E se Cina e India sono i Paesi che registrano il maggiore esodo di studenti, si amplia anche la platea di chi proviene dall'Africa."Londra è diventata una destinazione per l'istruzione superiore. Abbiamo oltre 50 istituti e università e un quarto di milione di studenti viene a Londra per studiare. Quindi è assolutamente importante per Londra e per il Regno Unito.Le persone che vengono a studiare a Londra cercano un'educazione internazionale. Per noi del King's College di Londra, quindi, la partnership con la Luiss è molto importante perché chi viene a Londra vuole essere un cittadino del mondo. Pertanto, queste collaborazioni sono assolutamente fondamentali", spiega Shitij Kapur, Vice-Chancellor King's College di Londra.Importante anche il ruolo del Ministero dell'Università e della Ricerca: "La sfida per il nostro paese è rimanere all'avanguardia, anche nella formazione delle persone, aumentare il numero di laureati, aumentare il numero di laureati nelle materie cosiddette STEM e portare il nostro Paese ai livelli più alti, così come gli altri Paesi avanzati", conclude Marcella Panucci, Capo di Gabinetto Ministero Università e Ricerca.
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