Mentre la politica discute a Bari si spara. L’esecuzione del nipote del boss

  • 2 mesi fa
Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. La massima di Tito Livio sembra applicarsi alla perfezione a ciò che sta accadendo a Bari. Mentre la politica sta litigando da settimane sul rapporto appunto tra mafia e politica, la mafia locale alza veramente la testa e uccide nelle strade della città il nipote del boss Capriati, di quel clan che era stata la pietra dello scandalo dello scontro politico. L’esecuzione mafiosa di Bari, innanzitutto, smentisce la superficialità con cui Michele Emiliano, governatore pugliese, aveva dichiarato di aver personalmente sconfitto - da pm - la mafia di Bari Vecchia e addirittura di aver condotto l’attuale sindaco Decaro dalla sorella del boss per proteggerlo dalle minacce della mafia. Si vede che la mafia locale a Bari è ben più forte, purtroppo, di quanto la sinistra vuol farci credere. Ma questa esecuzione smentisce anche il centro destra che aveva concentrato la sua polemica contro il sindaco Decaro utilizzando un’inchiesta della Procura antimafia per lanciare una campagna politica e, soprattutto, suona come un campanello d’allarme per il ministro degli Interni Piantedosi. Perché forse Bari, oltre che di una commissione che indaga sul Comune, ha soprattutto bisogno di una ben più massiccia ed efficace presenza dello Stato per la tutela dell’ordine pubblico. Diversamente rischiamo che mentre la politica pensa solo alle prossime elezioni amministrative, Bari si trasformi in un nuovo far West meridionale.

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