"Free Assange", i sostenitori: se lui non è libero, nessuno è libero

  • 2 mesi fa
Londra, 20 feb. (askanews) - All'Alta corte di Londra va in scena un'udienza cruciale di due giorni che deciderà le sorti del fondatore di WikiLeaks Julian Assange. Pare ormai certo che il giornalista australiano, 52 anni, non presenzierà all'udienza di persona, ma si unirà in collegamento video dalla prigione di Belmarsh, dove è attualmente detenuto. La moglie Stella è arrivata questa mattina fuori dall'Alta corte per partecipare alle proteste:"Abbiamo due giorni importanti davanti a noi, non sappiamo cosa aspettarci. Ma voi siete qui perché il mondo sta guardando. Devono sapere che non possono liberarsi di questo. Julian ha bisogno della sua libertà e tutti abbiamo bisogno della verità. Grazie".L'udienza potrebbe essere il suo ultimo tentativo per evitare l'estradizione negli Stati Uniti dove dovrebbe affrontare un processo per aver divulgato segreti militari. Per i suoi sostenitori ha solamente detto la verità: "Non ci sono menzogne in ciò che ha detto, è la verità e se non puoi dire la verità cosa ti accade? Come detto qui, se lui non è libero nessuno è libero", sostiene Gloria, attivista."Julian Assange, letteralmente come dicono tutti qui, ha solo detto la verità. Estradarlo è contro la nostra legge", afferma Jason. "È un giornalista onesto e una persona davvero coraggiosa. È davvero triste andare in prigione per aver rivelato i crimini di guerra al mondo", commenta Antje, insegnante."Sarebbe un precedente agghiacciante per tutti coloro che vogliono fare inchieste sul comportamento dei nostri governi, degli eserciti e sull'imperialismo, per noi non essere capaci di raccontare cose del genere", afferma Anthony, scienziato, 37 anni.Gli Stati Uniti sostengono invece che Assange abbia messo a rischio vite umane. In vista della due giorni di udienza sul suo caso - l'avvocato di Assange, Ed Fitzgerald, ha affermato che il giornalista era stato oggetto di un complotto della Cia per assassinarlo mentre era rifugiato nell'ambasciata ecuadoriana a Londra. "Esiste il rischio reale di ulteriori azioni extragiudiziali contro di lui da parte della Cia o di altre agenzie", ha avvertito il legale.

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