Rse: una filiera italiana per le batterie a ioni-sodio è possibile

  • 2 mesi fa
Milano, 19 feb. (askanews) - Lo sviluppo di una filiera industriale italiana ed europea delle batterie a ioni-sodio - più competitive e alternative in termini di sostenibilità economica e ambientale alle batterie a ioni-litio - è possibile. La ricerca sta progredendo su questa strada con risultati importanti e l'industria - alla ricerca di tecnologie innovative che la mettano al riparo da criticità di approvvigionamento e di impatto ambientale e sociale - esercita una domanda di innovazione sempre più importante sia sul mondo accademico sia su quello istituzionale.Se ne è discusso nel corso dell'incontro "Materiali per l'accumulo elettrochimico nelle batterie a ioni-sodio", organizzato da Rse- Ricerca Sistema Energetico dove ricercatori, imprese e rappresentati delle istituzioni si sono confrontati sullo sviluppo di possibili imminenti nuovi scenari."La filiera delle batterie esiste già - dice Luigi Mazzocchi, direttore del Dipartimento Tecnologie di Generazione e Materiali di Rse - Oggi qui ci confrontiamo con diverse aziende che si stanno impegnando fortemente per sviluppare anche in Italia capacità produttiva nella logica dell'Alleanza Europea delle Batterie. Abbiamo l'industria che produce automobili, abbiamo l'industria elettrica che ha bisogno di batterie e quindi vogliamo renderci il più possibile indipendenti da importazioni da Paesi molto lontani. L'innovazione è un tema complicato: in questo scenario ora si sta cercando di mettere in piedi delle capacità produttive che si basano su tecnologie consolidate. Però i riscontri che stiamo avendo, nello stesso tempo, dalle aziende italiane sono di un notevole interesse anche per delle chimiche diverse. Abbiamo puntato sulle batterie al sodio, che come è stato mostrato anche negli interventi di stamattina, hanno migliori chances di essere libere da certi condizionamenti, come materie prime di difficile reperimento o limitate ad alcuni paesi. Quindi l'interesse è stato dimostrato. E stiamo attivando una serie di colloqui per capire come i nostri risultati insieme a quelli degli altri enti di ricerca o università possano diventare delle occasioni per l'innovazione che dia maggiori chances di competere alle le aziende italiane".La ricerca è impegnata dunque in un processo in continua evoluzione, ma alcuni importati risultati sono già stati raggiunti. E ora - come è emerso dal confronto con i rappresentati delle imprese - si deve costruire l'interesse a investire su linee pilota che facciano fare un primo salto dal laboratorio verso l'applicazione e la catena del valore.Fondamentale, però, in questo processo è il ruolo delle istituzioni chiamate favorire e agevolare lo sviluppo dell'innovazione. "Le istituzioni devono favorire e facilitare questa osmosi tra mondo della ricerca mondo industriale creando quelle condizioni e quell'humus che permetta lo sviluppo di nuove start-up ma anche finanziamenti che permettano di attivare in Italia e in Europa filiere nostre - commenta Franco Cotana, amministratore delegato di Rse-Ricerca sistema energetico - Bisogna tenere presente che ci sono materiali critici che di cui non disponiamo. Gli ioni-sodio, qui oggi illustrati, rappresentano invece un'opportunità che supera questo problema. Quindi le istituzioni devono favorire questo rapporto tra ricerca industria per sviluppare tecnologie che possono creare occupazione per i giovani e crescita per il futuro del nostro Paese e della nostra Europa".Nel caso della Lombardia - è stato sottolineato durante i lavori - sono diverse le possibilità attuali e future che la Regione mette a disposizione attraverso i suoi bandi rivolti a imprese, fondazioni e associazioni, che vogliano collaborare, aggregarsi e lavorare in modo sinergico e più in generale ricevere investimenti per innovare prodotti e processi.L'incontro di lavoro - che ha visto il patrocinio del Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica e di Regione Lombardia - si è svolto a Milano, presso l'Auditorium Testori di Palazzo Lombardia. Dopo i saluti istituzionali di Armando De Crinito, direttore generale Sviluppo Economico di Regione Lombardia, si sono aperte le sessioni tecniche, moderate da Omar Perego, project manager del Dipartimento Tecnologie di Generazione e Materiali di Rse, alle quali sono intervenuti esponenti di enti di ricerca e università: Claudia Paoletti, ricercatrice di Enea; Claudio Gerbaldi, professore del Politecnico di Torino; Concetta Busacca, ricercatrice del Cnr, Cristina Tealdi, professoressa dell'Università di Pavia. Dall'Università degli Studi di Milano-Bicocca sono intervenuti la ricercatrice Chiara Ferrara e il professore Riccardo Ruffo; per RSE i ricercatori Stefano Marchionna, Mehdi Soleimanzade e Irene Quinzeni.Il confronto è quindi proseguito con la tavola rotonda moderata da Luigi Mazzocchi che ha stimolato un dialogo con le imprese operanti nei mercati della produzione di materiali, della realizzazione di celle e assemblaggio di batterie, nonché nei settori di fabbricazione di

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