"Piazza degli ostaggi" a Tel Aviv per dare solidarietà alle famiglie

  • 3 mesi fa
Tel Aviv, 15 feb. (askanews) - La piazza che conduce al museo di Tel Aviv non è mai stata un punto caldo della città israeliana. Ma oggi tutti la conoscono per essere diventata l'epicentro del movimento a sostegno delle famiglie degli ostaggi detenuti da Hamas, dal 7 ottobre scorso.Il Forum delle famiglie è un gruppo che si è creato spontaneamente l'8 ottobre; gestisce le attività nella piazza, ribattezzata il 24 ottobre dal consiglio comunale "Piazza degli ostaggi".Qui ora viene gente da tutto il Paese, a volte anche dall'estero. Tra bancarelle che vendono vari articoli, i volontari guidano gruppi, scuole, visitatori, li presentano ai parenti degli ostaggi. La piazza offre uno spazio alle famiglie per condividere le loro storie, agli artisti per esporre le loro opere, è un luogo libero per ogni attività di solidarietà. "Pullman di persone da tutto il Paese vengono qui per incontrarci, per vedere cosa succede qui, per identificarsi con le famiglie ed è per questo che è così importante per noi", spiega Noa Haviv , volontaria del Forum per le famiglie degli ostaggi. "Vogliamo che anche coloro che non sono collegati a tutto questo, indipendentemente dalla loro provenienza, vengano qui e stiano qui con le famiglie. Il nostro obiettivo è essere con le famiglie, stare con loro ed essere sempre nella mente e nel cuore della gente, in ogni momento"."Mi emoziona molto sapere che sto conservando la storia di mio fratello che non sarà dimenticato, perché non so quando lo rivedremo" afferma Avivit Yablonka, sorella di Hanan Yablonka, rapito a Gaza. "Vedere persone, ricevere abbracci, sentire queste frasi come 'siamo con voi, non dimentichiamo, veniamo alle manifestazioni, per sostenervi'... È molto rassicurante. Questo luogo è molto importante per me". Secondo Israele, nella Striscia di Gaza rimangono 130 ostaggi, tra cui 29 ritenuti morti, su un totale di 253 persone fatte prigioniere da Hamas lo scorso 7 ottobre, molte rilasciate durante l'unica tregua umanitaria che finora si è riuscita a raggiungere.

Consigliato