Giorno ricordo, Mattarella: oblio e negazione sono danno per nazione
  • 2 mesi fa
Roma, 9 feb. (askanews) - "Le foibe e l'esodo hanno rappresentato un trauma doloroso per la nascente Repubblica che si trovava ad affrontare la gravosa eredità di un Paese uscito sconfitto dalla guerra. Quelle vicende costituiscono una tragedia, che non può essere dimenticata. Non si cancellano pagine di storia, tragiche e duramente sofferte. I tentativi di oblio, di negazione o di minimizzare sono un affronto alle vittime e alle loro famiglie e un danno inestimabile per la coscienza collettiva di un popolo e di una nazione". Lo ha detto il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel corso della cerimonia al Quirinale per il Giorno del ricordo."L'istituzione del Giorno del Ricordo - con tante iniziative da essa scaturite, con ricerche, libri, dibattiti - ha avuto il merito di riconnettere la memoria collettiva a quel periodo e a quelle sofferenze, dopo anni di rimozione. Ha reso verità a tante vittime innocenti e al dolore dei loro familiari. Tutto questo è stato importante, doveroso, pur se in ritardo, giusto. Ma non è sufficiente". Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia al Quirinale per il Giorno del ricordo.Secondo il capo dello Stato infatti "il ricordo, la memoria della persecuzione e delle tragedie, deve essere fecondo, deve produrre anticorpi, deve portarci, come hanno sottolineato, con semplicità e straordinaria efficacia, Lada e Alessandra Rivaroli, a fare in modo che simili crudeli lacerazioni nei confronti della libertà, del rispetto dei diritti umani, della convivenza appartengano a un passato irripetibile".
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