Tumore prostata, su piattaforma Oncovoice i bisogni dei pazienti

  • 5 mesi fa
Roma, 20 dic. (askanews) - Il tumore alla prostata è la forma tumorale più frequente negli uomini. Grazie alla prevenzione e soprattutto alla disponibilità di nuovi farmaci la sopravvivenza a 5 anni dalla diagnosi si attesta al 91% e in media con un'ottima qualità di vita. A questa patologia è dedicata Oncovoice, una sezione del portale Janssenconte, creato da Janssen, azienda farmaceutica del Gruppo Johnson & Johnson, che offre il servizio "Il medico risponde" oltre a una pagina facebook e un account Instagram. Un luogo di confronto su cui è stata svolta un'indagine quali-quantitativa per capire i bisogni, i dubbi, le difficoltà, le aspettative dei pazienti."Quello che abbiamo evidenziato con questa analisi - dichiara ad askanews Federica Mazzotti, Direttore Commercial Excellence and Business Transformation di Janssen Italia - è proprio che i pazienti hanno bisogno di uno spazio dove creare tra di loro una community, uno spazio dove riuscire a recuperare informazioni, per esempio, sugli stili di vita, la prevenzione, i centri di eccellenza. Quindi come J&J ci siamo posti proprio questo obiettivo di aiutare i pazienti a potersi scambiare informazioni e poter recuperare informazioni affidabili, che vengono recuperate da fonti referenziate o con esperti che ci aiutano a rispondere alle domande dei pazienti. Quindi il paziente al centro e J&J come azienda in prima linea nel trattamento del tumore della prostata".L'analisi condotta evidenzia la difficoltà di molti pazienti di avere un quadro chiaro della malattia, del suo decorso, delle aspettative di vita e suggerisce anche come ampliare l'efficacia di Oncovoice."In particolar modo il paziente oncologico con tumore alla prostata - dichiara ad askanews il Prof. Luigi Formisano, Oncologia Medica, Università degli Studi di Napoli Federico II - ha poche informazioni per ciò che concerne l'intervento chirurgico, la sua diagnosi, la sua prognosi, la sua qualità di vita dopo la diagnosi di malattia e ha bisogno di essere supportato, di avere risposte da parte del medico. Questo può essere fatto nella comunità, attraverso queste piattaforme, attraverso un aumento di podcast che trattano i diversi temi, che vanno dalla sfera sociale del paziente alla sfera medica. Quindi il medico deve essere bravo a spiegare al paziente che adesso si può, si deve convivere con queste patologie per avere una qualità di vita ottima e duratura soprattutto. E questo molto spesso va spiegato anche ai caregiver, a chi accompagna il paziente, a chi convive con il paziente che poi generalmente è chi subisce le frustrazioni del paziente. E queste piattaforme ci aiutano a far arrivare il messaggio in maniera quanto più ampia possibile alla popolazione".

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