Cuchel (commercialisti): serve riordino del calendario fiscale

  • 5 mesi fa
Pisa, 27 nov. (askanews) - Il riordino del calendario fiscale continua a sovrapporre diverse scadenze mettendo in difficoltà professionisti e i contribuenti. E' la critica sollevata dal presidente dell'Associazione Nazionale Commercialisti, Marco Cuchel, nel corso del XIX Congresso nazionale di Anc 'Obiettivo Futuro' che si è svolto a Pisa. Critica alla quale segue la richiesta costruttiva di spostare la seconda rata della 'rottamazione quater': si tratta del 10% circa dell'intero debito che andrebbe in sovrapposizione con altre scadenze come l'acconto delle tasse di novembre."I commercialisti italiani hanno lanciato un grido d'allarme rispetto alla nuova formulazione del calendario fiscale 2024 - ha detto Cuchel - Anziché andare ad armonizzare le scadenze previste siamo andati ulteriormente a concentrare, in un periodo particolarmente affollato dell'anno, ulteriori adempimenti. E questo mettendo in grossa difficoltà imprese e professionisti. Oltretutto si va a sovrapporre con tutte le nuove procedure previste dal concordato preventivo biennale. Quindi abbiamo chiesto al viceministro Leo di verificare la possibilità di rimodulare le scadenze. Le aperture che ci sono state espresse ci fa ben sperare rispetto ad una nuova riformulazione".A ribadire le criticità che derivano dal sovrapporsi delle scandenze anche Luigi Pagliuca, presidente della Cassa di previdenza dei ragionieri e degli esperti contabili, che hha poi esortato i professionisti anche a puntare con determinazione su nuove tecnologie e aggregazioni come strumenti di tutela della professione. "La crisi economica che ha colpito non ha lasciato indenni i commercialisti - ha detto Pagliuca - Noi che per professione siamo accanto agli imprenditori per collaborare nelle loro attività condividiamo sempre più la criticità del sovrapporsi degli adempimenti che rendono di fatto impossibile un corretto svolgimento delle attività. Una strada che può essere percorsa è quella di utilizzare le tecnologie che già oggi sono a nostra disposizione come le video conferenze, la possibilità di collaborare in team anche a distanza di chilometri. Quindi l'aggregazione come forma di tutela di una professione antica che però deve essere in grado di guardare al futuro".Critiche al progetto di riforma fiscale sono state sollevate anche dal capogruppo per il Movimento cinque stelle in Commissione Finanze della Camera, Emiliano Fenu. "Non vedo grandi evoluzioni in questa proposta di riforma fiscale - ha detto Fenu - vedo in realtà un ulteriore appesantimento e stratificazione di quella che è una norma già complessa e che mette in grandi difficoltà sia professionisti sia imprese". In particolare Fenu ha sottolineato come il concordato preventivo biennale possa trasformarsi in ulteriori gravi adempimenti per professionisti e imprese che si vedranno recapitare una proposta di adesione dell'Agenzia delle Entrate che, se non accettata, avrà come effetto l'inserimento nelle liste dei contribuenti a rischio. "Se questo è il nuovo Fisco c'è da preoccuparsi" ha detto.Giudizio positivo sull'impianto della riforma in sviluppo è stato espresso Andrea De Bertoldi, deputato di Fratelli d'Italia e membro della Commissione Finanze della Camera. "Intanto la Legge Delega ci dà delle ispirazioni positive, pone degli impegni positivi, che sono volti soprattutto a semplificare il rapporto tra fisco e contribuente - dice De Bertoldi - A mettere sempre più i commercialisti al centro del rapporto tra l'amministrazione finanziaria e i contribuenti. E a sburocratizzare finalmente l'apparato. Quindi i presupposti sono buoni: attendiamo naturalmente che questi mesi ci consegnino la Delega finale".Dal canto suo il viceministro Maurizio Leo ha a sua volta ribadito: "La riforma del fisco che abbiamo realizzato si caratterizza per organicità e sistematicità grazie anche al confronto avuto con i professionisti per acquisire informazioni ed elementi. Il risultato è una proposta incisiva i cui punti più importanti sono la riduzione dell'aliquota Irpef, che vorremmo rendere strutturale a partire dal 2025 trovando le risorse adeguate; il miglioramento del rapporto tra Fisco e contribuente, finora viziato da carichi sanzionatori elevati, agendo in via ex ante con il concordato preventivo biennale, la cooperative compliance e il tax control framework. Al tempo stesso, concordo sulla necessità di avviare il percorso per la costituzionalizzazione dello Statuto del Contribuente e ritengo che già nel 2024 sarà possibile portare all'attenzione del Parlamento un testo condiviso per avviare questo percorso. Concordo, altresì, sulla necessità di modificare il calendario fiscale calibrando meglio i tempi in modo da rendere più agevole il rapporto tra amministrazione finanziaria e contribuente".Leo ha poi evidenziato che "il governo sta lavorando per trovare le risorse necessarie al sostegno degli alluvionati della Toscana prevedendo lo slittamento al 2024 degli oneri fiscali. Dobbiamo fare i conti con enormi difficoltà

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