Generali lancia il suo primo hackathon sulla sostenibilità

  • 7 mesi fa
Caorle, 10 ott. (askanews) - Ventiquattr'ore di confronti e idee per trovare nuovi modi di pensare la sostenibilità. Nella tenuta di Ca' Corniani a Caorle Generali Italia ha portato tutto il suo management e 130 partecipanti tra dipendenti e agenti per il primo hackathon Sostenibilità del gruppo."Più che parlare di sostenibilità - ha spiegato ad askanews Barbara Lucini, responsabile Sostenibilità e Responsabilità sociale di Generali Italia - vogliamo fare sostenibilità. Fare sostenibilità vuol dire incorporare quelli che sono i fattori ESG nei nostri processi, nella nostra cultura aziendale, nel nostro business, quindi nei prodotti e servizi per la nostra clientela. Ecco che un hackathon come quello di oggi che mette intorno al tavolo 130 colleghi provenienti da tutte le Country e da tutte le funzioni per ragionare su come generare questo cambiamento diventa un modo per noi per accelerare la nostra strategia di sostenibilità". I temi al centro dell'evento, e del confronto tra i vari team di partecipanti, sono quattro: il cambiamento climatico, la decarbonizzazione e la transizione energetica; l'inclusione sociale e il Terzo Settore; l'invecchiamento e le nuove generazioni; la costruzione di un mindset sostenibile e l'aspetto dell'engagement."Sono quattro macro sfide su cui siamo impegnati - ha aggiunto Giancarlo Bosser, Chief Life Officer di Generali Italia -. Oggi qua, in queste due giornate, coinvolgiamo molte delle nostre persone e anche i rappresentanti della rete, per delle sfide in cui crediamo veramente sia necessario affrontarle e affrontarle velocemente". L'hackathon si inserisce nella strategia di lungo termine di Generali per favorire l'integrazione dei criteri ESG nel modello di business del Gruppo e un ruolo significativo lo svolge anche la location scelta: la grande tenuta agricola veneta nata dalla più grande bonifica mai realizzata in Italia da privati."Quando è stato fatto questo investimento - ha concluso Igor Boccardo, amministratore delegato del Gruppo Leone Alato - è stato fatto pensando al futuro, è stato fatto un investimento su una palude che è stata trasformata in terreno agricolo. E parlare dei temi del futuro in questo luogo significa proprio avere lo stesso spirito di allora, quello dei nostri fondatori".

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