Esports: IIDEA al Ministero della Cultura per regolamentare il settore
  • 6 mesi fa
Roma, 28 set. (askanews) - Si è tenuto a Roma, presso il Ministero della Cultura, l'evento "L'ecosistema degli esports in Italia. Inquadramento normativo, scenari e prospettive di crescita per il settore", organizzato da IIDEA, l'associazione che rappresenta l'industria dei videogiochi in Italia. Un incontro tra istituzioni e operatori del settore, non solo italiani, per fare il punto su questo mondo, partendo dall'importante risoluzione del Parlamento europeo su esports e videogiochi che ha definito gli esports come parte non solo del settore dei videogiochi, ma più in generale del comparto della cultura e dei media. Il Sottosegretario di Stato al Ministero della Cultura, Sen. Lucia Borgonzoni: "Chi crea questi contenuti è parte attiva e, a totale diritto, di quelle che sono le imprese culturali e creative. Non a caso ora anche nel DDL del Made in Italy abbiamo messo le imprese culturali e creative, le abbiamo messe con un fondo che verrà istituito, all'interno di questo ministero. Per cui questo è un altro passo per iniziare a valutare noi come creare una norma proprio sugli esports".Una normativa specifica sul settore è sempre più necessaria anche per rendere le aziende italiane più competitive all'estero. Marco Saletta, Presidente di IIDEA: "Quello che chiediamo al Ministero della Cultura è di riconoscere intanto la peculiarità dell'esports come parte del mondo del videogioco, sviluppare un sistema normativo specifico per il mondo esporta magari prendendo spunto da normative di altri Paesi come quello francese, che stanno decisamente favorendo lo sviluppo dal punto di vista occupazionale, dal punto di vista creativo, dal punto di vista del fatturato in quel Paese".Il fatturato dell'ecosistema italiano degli esposrts si aggira attorno ai 50 milioni di euro ed è un mondo che coinvolge molti giovani. L'Onorevole Luca Toccolini: "Tramite questo tipo di giochi, di sport in generale, si parla lo stesso linguaggio dei giovani, delle nuove generazioni, e parlare il loro linguaggio significa coinvolgerli, essere con loro, e significa anche trasmettere dei messaggi in un modo alternativo".
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