Sud Invest, i consorzi industriali per lo sviluppo del territorio
  • 7 mesi fa
Roma, 21 set. (askanews) - Lo sviluppo economico e infrastrutturale del Mezzogiorno, le opportunità derivanti dal piano nazionale di ripresa (Pnrr), la sfida della transizione energetica e il rilancio dell'occupazione: sono i temi di "Sud Invest", la convention che si è aperta in Senato e che da questo pomeriggio e fino a sabato prossimo si svolgerà a Benevento.Quattro giorni di dibattiti cui prenderanno parte rappresentanti di governo, Parlamento, Regione Campania, associazioni imprenditoriali e delegati dei consorzi industriali.Promosso dall'Asi di Benevento e dalla federazione dei consorzi industriali, l'iniziativa ha l'obiettivo di stimolare e sollecitare istituzioni e investitori a lavorare insieme per costruire una cultura dell'innovazione e favorire lo sviluppo del territorio.Luigi Barone, portavoce Ficei e Presidente Asi della Provincia di Benevento: "I consorzi Asi possono dare un contributo importante per lo sviluppo dei territori - ha detto Luigi Barone, portavoce Ficei e presidente Asi della provincia di Benevento - nei nostri agglomerati abbiamo le principali aziende, da Stellantis a Leonardo e Nestlè e a tutto il settore farmaceutico. Per noi lo sviluppo economico è importante rispetto a quello che si può creare sul versante dell'occupazione. Da mesi stiamo facendo una battaglia con il governo e alcuni ministeri perché, stranamente, siamo stati esclusi dai soggetti attuatori e beneficiari delle risorse del Pnrr. Avendo noi grandi capacità e competenze dei nostri uffici per i progetti e per accedere ai finanziamenti. E viste le difficoltà a spendere questo è un grave errore".La zona economica speciale unica per l'intero Mezzogiorno, che partirà il primo gennaio prossimo, potrebbe costituire una leva fondamentale per far ripartire gli investimenti pubblici. Ne è convinto il sindaco di Benevento, Clemente Mastella."Ho visto molte perplessità di tanti - ha affermato Mastella - magari da parte di presidenti di Regione perché ritengono che siano stati un po' espropriati. E quello è comprensibile. Spero che sia comprensibile il fatto che tutti quanti noi aspettiamo che ci sia una facilitazione dell'apporto di natura burocratica, perché arriveranno centinaia o migliaia di pratiche. Rischiano di finire in un imbuto. Mi auguro che non si verifichi perché se si dovesse verificare sarebbe una forma di suicidio. Quindi, altro che capitalizzare le somme che arrivano ancora dall'Europa con la terza rata (Pnrr) che ci è stata promessa e garantita".
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