Sui migranti Meloni contrattacca: il video social risponde a Salvini
  • 7 mesi fa
Roma, 16 set. (askanews) - "La pressione migratoria che l'Italia sta subendo dall'inizio di quest'anno è insostenibile, è figlia di una congiuntura internazionale difficilissima".Sei minuti e mezzo di video con acconciatura severa per dimostrare che ha il controllo della situazione e non intende essere morbida sul tema degli sbarchi, ma che è cosciente, da statista, dei problemi geostrategici. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni ieri sera ha diffuso il video sui social anche perché, di fronte agli sbarchi continui a Lampedusa, la questione migranti è tornata cavallo di battaglia del suo alleato di governo, la Lega di Matteo Salvini. Meloni rivendica che la sua politica - impedire che i migranti arrivino - è sempre la stessa ed è quella giusta, e che la sta perseguendo nel miglior modo possibile."Noi abbiamo chiesto un totale cambio di paradigma: fermare i trafficanti, concentrarsi sulla difesa dei confini esterni e non sulla distribuzione dei migranti. Come si realizza? Come abbiamo sempre proposto, con una missione europea anche navale se necessario e in accordo con le autorità dei paesi nordafricani per fermare la partenza dei barconi, verificare in Africa chi ha diritto all'asilo e accogliere in Europa solo chi ne ha diritto secondo le convenzioni internazionali".A Lampedusa i migranti continuano ad arrivare, settantamila dall'inizio dell'anno sugli oltre 120mila giunti in Italia in tutto. Numeri non enormi per il paese anche se pesantissimi per l'isola. Al di là del suo reale impatto, però, questo sarà uno dei temi centrali della campagna elettorale per le europee. Da giorni, Salvini e gli uomini della Lega si smarcano dalla premier per riconquistare un elettorato estremista, tornando ad accusare i partner europei di abbandonare l'Italia, e indirettamente Meloni di non fare abbastanza.Il ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli ieri in una nota ha parlato di una vera "invasione, pacifica ma un'invasione", e ribadito la tesi secondo cui esiste una vera regia estera dietro gli arrivi. Meloni cerca di rassicurare invece anche la sua base elettorale tradizionale, come ha fatto incontrando il premier ungherese Viktor Orban e parlando di Dio, patria e famiglia. Insomma la campagna elettorale rischia di spaccare il governo. Ma pare molto improbabile che l'Europa si impegni a una missione navale per respingere le barche di chi cerca di arrivare, e anche che sia possibile garantire il diritto d'asilo esaminando le richieste in paesi come Libia e Tunisia.
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