Red Hook Criterium, in bici senza freni per il titolo mondiale

  • 9 anni fa
Di notte a 50 all’ora tra le case basse, inforcando le strade strette del quartiere Bovisa a Milano, chiusi tra la ferrovia e i capannoni del Politecnico. Tra parchi e graffiti sotto la luce dei lampioni. All’origine negli Stati Uniti erano gare clandestine tra il traffico cittadino, ora c’è qualche regola in più. Così è la Red Hook Criterium, la gara ciclistica, ma senza freni: con le biciclette a scatto fisso vai dritto nel mucchio e incroci le dita per non volare a terra e sei stai in piedi sei una scheggia che non può rallentare. La finale si è svolta la notte scorsa a Milano, dopo le tappe di New York, Londra e Barcellona. Alle 20 sono partite le 40 donne, a seguire 85 uomini (quelli con il miglior tempo tra i 275 iscritti) su un circuito di 1.250 metri da ripetere 18 volte per le ragazze e 24 per i ragazzi che hanno sfiorato i 55 chilometri orari sui rettilinei. Gli italiani erano favoriti (Ivan Ravaioli secondo), ma sul gradino più alto del podio sono saliti l’americano Colin Strickland e la spagnola Ainara Arteaga. Adrenalina e sangue freddo, birra dal palco delle premiazioni al posto dello spumante. Ma soprattutto clima da festa di paese con le strade stracolme di tifosi che hanno smesso di cantare solo a tarda notte.

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