Made in Italy, Marinella: aperti dalle 6.30 come 110 anni fa

  • 9 mesi fa
Roma, 31 lug. (askanews) - Alla scoperta di Maurizio Marinella, nipote di Eugenio Marinella che dal 1914, da tre generazioni, testimonia la tradizionenapoletana con le sue ineguagliabili cravatte. L'imprenditore si racconta a Sales&Butter, il primo podcast in Italia che parla di Sales e Marketing. Ecco un estratto del podcast:"Apriamo al pubblico alle 6.30, come faceva mio nonno, per essere pronti al tempo a ricevere le famiglie nobili che si intrattenevano in negozio dopo la passeggiata a cavallo nella Villa Comunale. E Matilde Serao paragonò infatti il nostro negozio a una farmacia di paese, quel luogo incantato dove passavano tutti i notabili, dal maresciallo dei carabinieri al notaio, stabilendo le sorti del paese. Noi dalle 6.30 alle 8 viviamo ancora quella straordinaria atmosfera della farmacia di paese", ricorda Marinella."L'Italia - prosegue - è ricca di grandissime eccellenze di artigianato, noicontinuiamo a proporre da 110 anni la ricerca del bello, una ossessione per il gusto ma principalmente un artigianato fatto ancora come faceva prima mio padre e poi mio nonno. E' uno degli angoli della nostra azienda più difficili da sostenere, trovare ragazzi giovani che vogliono fare questo che è un lavoro delle mani è veramente complicato"."Noi in 110 anni siamo arrivati al collo, dai Kennedy in poi, di tutti i presidenti americani, tutti i presidenti della Repubblica italiana, i leader di tutto il mondo, a Kohl facevamo le cravatte 65 cm più lunghe. Poi personaggi dello spettacolo, Visconti, Mastroianni, De Sica, il grande Totò, che veniva a fare lezioni di nodo di papillon. O Eduardo De Filippo. Poi ricordo che una volta mi chiamò il vecchio commendatore Pietro Barilla che mi chiese di andare a Parma perchè non poteva scendere a Napoli. Viaggiai tutta la notte, l'indirizzo era indimenticabile, commendator Barilla, Villa Barilla, Viale Barilla, Parma. Lui,quasi scusandosi che mi aveva ordinato soltanto 70 cravatte mi riempì anche la macchina di sughi, biscotti e pasta e così tornai da una delle mie prime trasferte, a vent'anni, da trionfatore, non so più se per le 70 cravatte o per tutta la roba che riuscii a portare", conclude l'imprenditore.Per l'intero podcast www.youtube.com/@Sales_and_Butter_Attitude

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