In Spagna la comunità LGBT guarda con timore al voto del 23 luglio

  • 11 mesi fa
Roma, 14 lug. (askanews) - In Spagna la comunità LGBT+ guarda con timore al voto del 23 luglio. Nel paese, in base a una legge approvata lo scorso febbraio, le persone maggiori di 16 anni possono cambiare stato civile senza necessità di una decisione di un giudice, dei genitori o di una autorità medica. Il governo del socialista Pedro Sanchez però ha indetto elezioni anticipate e molto temono l'arrivo al potere dei conservatori del partito Popolare, e la possibile alleanza con l'estrema destra di Vox.Alicia Garcia Raboso è una donna transgender. Il primo luglio, al Pride, spiegava "siamo in campagna elettorale e la destra e l'estrema destra mandano messaggi di odio e minacciano di cancellarci dalla vita pubblica".L'approvazione della legge era stata contestata in Parlamento perché sarebbe pericoloso lasciare libertà decisionale a persone così giovani. "Non tocca solo le donne ma gli adolescenti e i minori" tuonava all'epoca in Senato Alberto Nunez Fejiòo, ora candidato del partito popolare alla presidenza del governo.Alicia Arruti ha sedici anni. Supportata dalla madre e dalla famiglia, per cui si tratta di rispettare i suoi desideri, ha avviato il processo di transizione sui documenti. "Se avessi saputo che ci sarebbero state elezioni anticipate, avrei chiesto di cominciare il prima possibile" dice.I rischi ci sono secondo Valeria Carriòn Àlvarez, donna transgender: "Per esempio se il partito popolare attraverso il controllo della sanità pubblica, rendesse più difficile l'accesso alle terapie. Potrebbe per esempio renderle più care"."Si sente una normalizzazione delle idee dell'estrema destra, nelle chiacchiere da bar, alla macchinetta del caffé in ufficio, in autobus, al mercato" aggiunge.Uge Santil, a capo della federazione nazionale LGBT+, ripete, "non vogliamo tornare chiuse in un armadio", e teme che accada in Spagna quello che è successo altrove in Europa: "Questo modo di pensare si allarga poco per volta. La destra è al governo in Ungheria, e riduce i diritti delle minoranze sociali, è un'onda che si estende in Europa e non solo in Spagna".