Nuova frontiera per la Leucemia Mieloide Cronica
  • 9 mesi fa
Milano, 27 giu. (askanews) - Essere costretti, a un certo punto della terapia, a cambiare strada: è l'esperienza di chi convive con la Leucemia Mieloide Cronica, un tumore raro del sangue che colpisce quasi 9mila italiani. Nonostante i progressi terapeutici, ancora un alto numero di pazienti deve cambiare cura per resistenze o intolleranze. Dell'argomento ne ha parlato il professore dell'Università Federico II di Napoli Fabrizio Pane:"È una malattia neoclassica del sangue. All'inizio è subdola, molti pazienti in paesi come l'Italia sono poco sintomatici. Noi abbiamo delle cure molto più efficaci che derivano dal lavoro sperimentale di studio sulla patogenesi. È il primo tumore umano per cui è stato definito un'alterazione cariotipica". Ora, per rispondere ai bisogni di questi pazienti, è disponibile una nuova opzione terapeutica: Asciminib, ora rimborsato anche in Italia. Lo ha spiegato il professore associato dell'Università Sapienza di Roma Massimo Breccia:"È il primo esempio di inibitore allosterico, agisce su un sito che è completamente diverso dalla proteina mutata. È stato creato in laboratorio per essere estremamente selettivo sulla proteina. Non significa solo potenza ma anche la possibilità di eliminare tutti gli effetti collaterali". Capostipite di una nuova generazione di farmaci, ne ha parlato il professore associato dell'Università di Bologna Fausto Castagnetti:"Abbiamo molti farmaci per i quali abbiamo dati a lungo termine. L'ultimo arrivato è Asciminib per il quale abbiamo dati che non possiamo proprio definire a lungo termine, però sono a 96 settimane e sono dati solidi". Il nuovo farmaco è frutto della ricerca di Novartis, da oltre vent'anni impegnata nell'area dell'ematologia, dove è stata pioniera nello sviluppo di terapie mirate
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