Lo sfogo di Emilio Fede, bloccato sulla strada per il funerale di Berlusconi

  • 11 mesi fa
Roma, 15 giu. (askanews) - "Cari amici siamo in macchina in una situazione di disagio, in una giornata di dolore, perché siamo aggrovigliati in una serie di misteri, al centro dei quali c'è la fine di Berlusconi, il funerale di Berlusconi, c'è Milano in ginocchio, anche la grande chiesa, sempre per le lacrime per salutare quest'uomo straordinario. Purtroppo, oltre a tutto questo c'è la meschinità di personaggi che hanno tentato di speculare economicamente. Polizia, Carabinieri, Guardia di finanza intervenite, voi siete la nostra forza. Si è intromesso un gruppo di personaggi del Perù, un personaggio veramente squallido che va arrestato, ha bloccato la mia macchina e non mi ha consentito di partire in tempo per seguire il corteo funebre, che già soltanto a dirlo io piango di tutto. Ciao Presidente Berlusconi": così Emilio Fede, storico direttore del Tg4, sfoga la sua rabbia in un video su Instagram, raccontando di non essere riuscito a partire in tempo per partecipare ai funerali di Silvio Berlusconi, mercoledì 14 giugno in Piazza Duomo a Milano."C'è un collega giornalista che si è offerto con la sua macchina per poter aggirare quella parte bloccata che quel personaggio ha combinato in modo da bloccare la mia macchina e non poter andare con la mia macchina in quella magia d'amore, magia d'amore, magia d'amore... che era Piazza Duomo trasformata in un grande altare", ha detto ancora Fede."La giustizia non è questa, quei luridi personaggi, pezzenti, di cui si hanno esattamente i riconoscimenti, si intervenga", ha chiesto Fede. "Io ho trovato il collega di un giornale. Io avevo il mio autista, avevo quel farabutto e mascalzone del mio autista, che è sparito e non si è fatto trovare, non soltanto è sparito, nel momento in cui io potevo arrivare in piazza Duomo e vedere lo spettacolo dell'amore, non soltanto è sparito, ma ha fatto in modo che la mia macchina restasse bloccata, buttando via le chiavi. Intervento dei carabinieri, della polizia. Oggi è il momento del dolore sì, ma anche della rabbia".

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