Ecco la seconda edizione di "Open Future, Open Culture"

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Milano, 17 mag. (askanews) - Un laboratorio vivente, con un occhio sul futuro. È andata in scena giovedì 11 maggio, nel corso della settimana dell'innovazione milanese, la seconda edizione di "Open Future, Open Culture". Un meeting, tenutosi al Mind Innovation District, di esperti, artisti, scienziati e professori universitari che si sono confrontati a 360 gradi sull'evoluzione del contesto e dello scenario globale dell'innovazione. Carlo Antonelli è stato il Direttore Editoriale del summit, in collaborazione con Lendlease: Dichiarazioni Antonelli L'obiettivo era dare una visione di presente esteso che guarda al domani, traendo ispirazione dal passato e costruendo l'innovazione del presente, come sottolineato da Tommaso Boralevi: "Abbiamo riflettuto sul fatto che per troppo tempo l'idea di innovazione era legata all'apparizione subitanea di innovazioni tecnologiche o sociali. Quello che succede è che si sta ritornando in un modello adattativo. Ossia un modello in cui si procede in maniera come se fosse un organismo che si adatta ad un ambiente che è molto turbolento. Noi oggi vi diamo la migliore visione che possiamo adesso, sapendo che l'anno prossimo sarà differente". Importante anche il contributo di Alberto Sangiovanni Vincentelli, considerato uno dei padri dell'innovazione moderna. "L'idea è di entrare in una community in cui ci si riconosce, si ha fiducia uno dell'altro e vengono fuori delle idee e delle soluzioni che non sarebbero mai venute da sole. Stiamo notando un'unione dei vari settori in direzione della qualità della vita, e su questo l'Italia e l'Europa in generale possono giocare un ruolo importante". Il summit ha infine delineato una riflessione su alcune questioni chiave del fare impresa ponendo ulteriormente il focus su quello che bisogna fare per scoprire una innovativa versione migliore di noi.