Turismo, Airbnb dona 1 milione: nuova vita per 25 dimore storiche
  • 11 mesi fa
Milano, 11 mag. (askanews) - Venticinque dimore storiche, situate in 11 regioni italiane dal Nord al Sud della Penisola, torneranno presto al loro antico splendore per offrire ai turisti un'esperienza di soggiorno indimenticabile. Il merito è tutto del bando lanciato dall'Associazione Dimore Storiche Italiane e reso possibile grazie al fondo da 1 milione di euro donato da Airnbn, player di primo piano del settore degli affitti brevi per turisti: "C'è la necessità di recuperare un patrimonio culturale che potrebbe essere la principale industria del Paese: già oggi le nostre dimore contribuiscono con 45 milioni di visitatori al quel 16% di Pil italiano legato al turismo - spiega ad askanews Giacomo di Thiene, Presidente Nazionale di Associazione Dimore Storiche Italiane -. Generiamo economia per 800 milioni di euro, che potremmo tranquillamente raddoppiare. Se arrivassimo a 2,5 miliardi, cosa che potrebbe essere facilmente raggiungibile, vorrebbe dire oltre il 2% di occupazione in Italia". I vincitori del bando - 25 proprietari di immobili che trasudano storia ma che il più delle volte versano in condizioni tutt'altro che ottimali e che comunque richiedono elevatissimi costi di gestione e mantenimento - otterranno un contributo per le spese di restauro fino massimo di 150 mila euro ciascuno. La sfida è duplice: da un lato recuperare e valorizzare un patrimonio con un potenziale sociale, culturale ed economico immenso, dall'altro favorire il turismo - soprattutto quello internazionalo - in zone rurali, poco popolate e proprio per questo al di fuori degli itinerari più tradizionali. "È un segnale che una realtà importante e internazionale con Airbnb abbia guardato al patrimonio storico architettonico privato come elemento per la ripartenza del turismo in Italia soprattutto nelle aree interne, perchè ricordiamo che il bando ha privilegiato nell'assegnare i punteggi sopratutto quelle dimore che stanno al di fuori dei grandi flussi turistici - ci racconta ancora il presidente di ASDI - L'11% delle nostre dimore sta nei comuni sotto i 2 mila abitanti, il 17% nei comuni tra i 2 e i 5 mila abitanti. Quindi siamo il patrimonio diffuso d'Italia". Un'iniziativa non a caso sostenuta con forza da un colosso globale dell'hosting del calibro di Airbnb:"Quale modo migliore per chi viene in Italia di respirarne la storia - osserva Giacomo Trovato, Country Manager di Airbnb Italia -. Siccome abbiamo tutte queste dimore storiche di cui le pareti trasudano storia abbiamo pensato che appoggiare questa Associazione Dimore Storiche Italiane fosse un modo eccellente per promuovere l'ospitalità in luoghi così rappresentativi del nostro Paese".Sì perchè la valorizzazione delle dimore dall'elevato valore storico e culturale è soprattutto un'opportunuità per il sistema Italia: "Le persone che attualmente risiedono nelle dimore storiche - sottolinea il numero uno di Airbnb in Italia - lasciano delle recensione fantastiche: la recensione media di una dimora storica è di 4 stelle e 86, significa che quasi tutti lasciano una recesione con il massimo dei voti proprio perchè è un'esperienza così particolare che unisce la parte umana dell'accoglienza con il luogo così particolare. In termini proprio di domanda abbiamo visto che nel 2022 le prenotazioni verso le dimore storiche sono cresciute dell'80% rispetto al 2019, periodo prepandemico, e anche in questo 2023 vediamo un tasso di crescita rispetto all'anno prima di circa il 40%, quindi stiamo trovando un riscontro molto forte dai viaggiatori". Ed è sempre per far leva sull'enorme potenziale offerto dalle dimore storiche italiane che Airbnb ha deciso di lanciare il progetto Heritage Academy tutto focalizzato sulla formazione: "Diventare host, non è che si nasce e già lo si sa fare - puntualizza ancora Trovato -. Quindi abbiamo pensato di creare un'accademia che cosenta ai proprietari di dimore storiche di imparare l'arte dell'accoglienza, per poter veicolare la migliore esperienza possibile ai viaggiatori".
Consigliato