Giustizia, il difficile equilibrio sulla procedibilità a querela

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Roma, 20 apr. (askanews) - Un sentiero stretto. Tra l'esigenza di ridurre il numero dei processi penali, in modo da rispondere alle richieste di modernizzazione che vengono dall'Europa - e ottenere così i fondi del Pnrr -, e l'esigenza di rispettare il principio di obbligatorietà dell'azione penale previsto in Costituzione, nonchè di rispondere alla crescente domanda di sicurezza da parte dei cittadini.Il convegno "Riforma Cartabia, obiettivi del Pnrr e sicurezza, tra obbligatorietà dell'azione penale e deflazione processuale", organizzato su iniziativa di Formiche.net, ha innescato una profonda riflessione su uno degli interventi maggiormente discussi della Riforma della Giustizia: l'estensione del regime di procedibilità dietro presentazione di querela a reati come il furto e le lesioni personali stradali.Il nodo è quanto l'ampliamento di questo regime privilegi la deflazione processuale rispetto all'obbligatorietà dell'azione penale. Un falso problema, secondo il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto."Molti reati sono già a procedibilità a querela, bisogna soltanto stare attenti, a regime, che alcuni reati, per essere ritenuti utili per la giustizia, hanno bisogno di una propulsione, cioè della querela. Non mi sembra che sia un dato innovativo per il sistema, è una questione di abitudine. Anche per tante ragioni le riforme sono un po' indigeste: perché non si vogliono cambiare le abitudini. Le riforme comportano un cambiamento anche di abitudine".Ad ogni modo, sulle distorsioni più evidenti, si è già già intervenuti con un Disegno di legge che punta a un maggiore bilanciamento tra queste due esigenze. "E' un equilibrio difficilmente raggiungibile perché si tratta di porre pesi e contrappesi, di porre attenzione ai giusti diritti delle vittime, ed è appunto questo lo spirito del disegno di legge approvato dalla Camera, correttivo della riforma Cartabia, e da pochi giorni all'esame del Senato della Repubblica".Una riforma complessa, molto ampia, quella firmata da Marta Cartabia, che merita di essere approfondita e talvolta anche corretta, come la stessa legge prevede.

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