Horeca e filiera "fuori casa", occasione per il rilancio italiano
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Roma, 18 apr. (askanews) - Il settore della distribuzione nel canale Horeca - acronimo del settore commerciale di "Hotellerie-Restaurant-Café" - riveste un'importanza centrale per il Paese, sotto il profilo economico e sociale. Con 3.800 imprese, oltre 60mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato, complessivamente il mercato Horeca in Italia conta circa 330.000 pubblici esercizi e 1.400.000 occupati, circa il 6,1% della popolazione lavorativa, e soddisfa la spesa delle famiglie per ristorazione che nel 2022 è stata pari a 84 miliardi di euro. E' quanto emerge dal secondo rapporto Censis-Italgrob "Distribuzione Horeca e filiera del fuori casa: una grande opportunità per il rilancio italiano", presentato al Senato.Secondo il dossier, la distribuzione Horeca è anche fulcro cruciale del settore turistico italiano - il quale, a sua volta, incide per il 6,2% sul valore aggiunto italiano e per il 5,6% sul PIL del Paese - e mette al centro le tutele delle eccellenze agroalimentari del 'Made in Italy'.Antonio Portaccio, presidente Italgrob: "Gli italiani hanno proprio bisogno di uscire fuori casa e di consumare un drink insieme agli amici, un pasto insieme agli amici. Lo definiscono un booster essenziale per il benessere soggettivo. Però c'è la preoccupazione forte di questa spirale inflattiva e della diminuzione del potere di acquisto delle famiglie. Rispetto al governo, l'unica richiesta che abbiamo da fare è aumentare la disponibilità del reddito delle famiglie: come fare è una soluzione che deve trovare la politica".Varie ricerche confermano infatti che per quasi la totalità degli italiani lo stare insieme per bere e mangiare resta uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano e, il "fuori casa", grazie all'allentarsi dell'emergenza sanitaria per la pandemia da Covid-19, è ripartito. Il 2022 si è chiuso con un risultato positivo per il comparto dei distributori bevande dopo due anni di fatica: è stato registrato un +18% di fatturato, con una crescita di volumi del 9% circa sul 2021.Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato: "La pandemia non ha fermato la voglia degli italiani, e anche degli stranieri che vengono in Italia, di stare fuori casa e socializzare: è nel nostro Dna. Mi sembra di aver capito che nonostante l'inflazione gli italiani abbiano voglia di uscire di casa, di socializzare, di passare del tempo in compagnia. Penso che questo sia il punto di forza del nostro Paese. La socializzazione, questo mi piace evidenziarlo, in Italia non è sballo: quando in Italia si esce per andare a bere qualcosa o a mangiare qualcosa sempre un consumo moderato e soprattutto un consumo di qualità".Le imprese del "fuori casa", emerge inoltre dal rapporto Censis-Italgrob, sono da tempo impegnate a praticare forme di sostenibilità: il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le proprie pratiche ecologiche ed anche sugli sprechi il "fuori casa" si va adeguando, visto che ormai oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.
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