Sanità, al via Proximity Care di Scuola Sant'Anna

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Milano, 14 apr. (askanews) - Entra nel vivo, dopo due anni di attenta elaborazione, il progetto Proximity Care della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, che, dalla settimana prossima, con il finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, muoverà i primi passi nelle aree interne della provincia di Lucca, iniziando a coinvolgere la popolazione.Grazie a Proximity Care, che si articola in 11 sottoprogetti, la dimensione assistenziale della cura si unisce all'innovazione tecnologica, alla prevenzione e alla promozione per migliorare la qualità delle vita nel territorio. Sabina Nuti, Rettrice Scuola Superiore Sant'Anna: "Il ruolo della Scuola Superiore Sant'Anna, che vede coinvolte in questo progetto tutte le diverse anime della Scuola, dall'ingegneria all'area medica all'economia, al management, al diritto, vuole mettere a disposizione tutte le sue competenze e la sua capacità di ricerca per individuare in queste undici iniziative le modalità con cui realizzare questo cambio di paradigma".Il progetto vede coinvolti anche la Regione Toscana, la Asl Toscana Nord Ovest, i 23 Comuni delle aree interne della provincia di Lucca e le istituzioni del terzo settore. Partecipano come partner tecnici la Fondazione Monasterio, il Centro di ricerca Maria Eletta Martini di Lucca e l'Istituto Prevenzione e Ricerca Oncologica di Firenze.Marcello Bertocchini, Presidente Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca: "E' un progetto sperimentale, ovviamente, per il quale ringraziamo la Scuola Sant'Anna che si sta applicando moltissimo sotto questo punto di vista. Pensiamo che sia veramente qualcosa nell'interesse della collettività. Questa giornata serve proprio a divulgare il progetto e farlo conoscere alla popolazione"Tra gli esempi concreti di Proximity Care un caschetto dedicato ai servizi di emergenza urgenza in telepresenza del medico. Piero Castoldi, Direttore Istituto Tecip Scuola Sant'Anna: "Può trasmettere la soggettiva del soccoritore alla centrale operativa del 118 e quindi aiutare ad una migliore diagnosi, ad una prediagnosi e quindi ad un indirizzamento della persona verso la struttura più adeguata."Altra novità la sperimentazione di esoscheletri di supporto al ruolo dei caregiver che si occupano di persone con gravi difficoltà motorie. Simona Crea, ricercatrice Istituto Biorobotica Scuola Sant'Anna: "I dispositivi che andremo a testare all'interno del progetto, servono a ridurre il carico biomeccanico in quelle operazioni particolarmente gravose che queste persone si ritrovano a svolgere quotidianamente".Tra le linee del progetto vi è anche Proximity Young destinato alla popolazione più giovane. Alberto Giannoni, cardiologo Fondazione Monasterio e docente Scuola Superiore Sant'Anna: "Abbiamo una serie di attività, compreso uno screening per le aritmie giovanili che svolgiamo nelle scuole, in cui somministriamo dei questionari e degli elettrocardiogrammi, nel caso in cui siano dei ragazzi con rischi potenziali per la vita, li sottoponiamo a esami di secondo livello, utilizzando sia l'ospedale qui di Castelnuovo che della Fondazione."Una cabina di regia verificherà ogni sei mesi il rispetto degli obiettivi che Proximity Care si pone di raggiungere nelle aree interne della provincia di Lucca, ideando un modello replicabile in altre aree dell'Italia.

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